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Reperti archeologici tornano ad Acerra dopo 40 anni nel Museo allestito nel Castello

Una trentina di reperti storici, tra vasi e ceramiche risalenti al VI ed al VII secolo a.C., facenti parte della collezione ‘Spinelli’, sono stati riportati ad Acerra lo scorso 14 febbraio e sono ora esposti, insieme ad altri beni archeologici ritrovati in città e che vanno dalla civiltà etrusca fino al Medioevo. Oltre 600 pezzi tra vasi, capitelli, parti di colonnati, ceramiche e tanto altro, che da giugno dello scorso anno sono in bella mostra nel museo allestito nel Castello dei Conti. I reperti, che erano esposti al Mann di Napoli, furono ritrovati nella Casina Spinelli, edificata sull’antica città etrusca di Suessola, riportata alla luce durante scavi archeologici nella seconda metà del 1800. Molti altri beni archeologici ritrovati in città sono esposti a Londra e negli Stati Uniti e parte di essi dovrebbero essere riportati ad Acerra, per arricchire il museo del Castello. “Grazie ad un intenso lavoro fatto tra funzionari degli uffici comunali di Acerra, Soprintendenza dei Beni Archeologici e Museo Archeologico di Napoli – ha detto il sindaco Tito d’Errico – sono stati premiati gli sforzi compiuti in questi anni dal nostro Ente e sono ritornati ad Acerra, presso il Museo Archeologico del Castello, alcuni beni archeologici della Collezione Spinelli. Prosegue, dunque e si completa il lavoro di allestimento delle sale del nostro Museo”. Nella prima sala del Museo si trovano reperti ritrovati nel teatro Romano risalente probabilmente al I secolo d.C. posto proprio sotto il Castello e venuto alla luce negli anni del post-terremoto. Da allora l’Ente comunale ha avviato la lunga trafila, per riportare in città gli altri reperti e realizzare la mostra museale. Nella seconda sala, invece, si trovano reperti storici di ogni epoca ritrovati nei vari scavi avvenuti ad Acerra. Nell’ultima sala, invece, sono custoditi i pezzi ritrovati negli scavi dell’antica Suessola, che fanno parte della collezione ‘Spinelli’. I materiali archeologici sono stati allestiti nelle apposite vetrine e sulle griglie predisposte. L’arrivo dei reperti rappresenta un risultato importantissimo per la storia della valorizzazione della città, che attiva il volano dell’economia culturale. Tra i materiali giunti nelle ex scuderie del Castello ci sono anche reperti preistorici, risalenti all’età del bronzo di epoca ellenistica.

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Castello dei Conti, Acerra ambisce al circuito regionale dei luoghi di cultura

Inserire il Castello dei Conti di Acerra nel circuito regionale dei luoghi di cultura. E’ l’obiettivo, che si è prefissato l’Amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Tito d’Errico ed, in particolare, l’Assessore ai Musei, Castello, Parchi e Biblioteca Francesca La Montagna, che sta lavorando ad un progetto, che porterà l’importante monumento storico in un circuito più ampio. “Proseguiamo il lavoro per il completamento dei musei già situati all’interno del Castello dei Conti – spiega l’Assessore – con il Museo dell’Archeologia ed il Museo virtuale e della musica. Ma stiamo lavorando, anche per inserire l’intero bene monumentale del Castello dei Conti di Acerra nel circuito regionale dei luoghi di cultura, in collaborazione con la Regione Campania. Questo significa, che si potrà far visita al Castello dei Conti, acquistando un biglietto da qualsiasi punto d’acquisto, anche in rete, e magari associare la visita ad un altro bene culturale della Campania”. Secondo La Montagna si tratta solo di aspettare la definizione di alcune procedure. “L’Ente comunale – conclude – dovrà firmare una convezione, ma siamo pronti con i nostri uffici, a cogliere quest’importante opportunità, perché il Castello dei Conti sia inserito tra i principali siti culturali della Campania. Inoltre il visitatore potrà beneficiare di tantissimi sconti o anche visitarlo gratuitamente. Ci sarà anche una card per i giovani ed un pass virtuale. Tutti i dettagli, saranno poi definiti con l’Ente regionale”.

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Suola tra opportunità e criticità

Viviamo giorni, in cui il dibattito sulla scuola italiana e dei potenziali effetti di improbabili misure di differenziazioni contrattuali tra Nord e Sud stanno rubando la scena della discussione politica. Ci sembra doveroso però affermare che, al momento (e siamo sicuri che sempre dovrà essere così), il mondo della ‘istruzione’ in Italia, malgrado alcune differenze territoriali resta, e deve restare, unitario e governato da Nord a Sud dalle stesse regole, principi, diritti e doveri. Esistono diverse criticità da poter sottolineare attualmente dalla scuola italiana: una giungla di norme ed un anomalo precariato che, però, resta uno dei comparti della pubblica amministrazione, che offre maggiori opportunità di impiego, con tante cattedre ogni anno vacanti soprattutto nel centro-nord. Vogliamo, in questo primo appuntamento della rubrica di orientamento sulla scuola, fare una panoramica sulle più importanti ed imminenti opportunità offerte dal MIUR TFA Sostegno: per chi cerca lavoro nella scuola, dove la concorrenza di docenti che aspirano ad un posto si misura in centinaia di migliaia di persone (i candidati agli attuali concorsi ordinari superano complessivamente il mezzo milione), il possesso della specializzazione per il sostegno ad alunni con disabilità è un mezzo sicuro ed efficace, anche se richiede uno sforzo in più per conseguirlo. Nel mercato del lavoro la possibilità di occupazione dipende, com’è noto, dal rapporto domanda-offerta. Nella scuola, se si esamina la situazione dei concorsi di primaria, infanzia e secondaria, si ha la seguente situazione: Concorso ordinario infanzia: Posti comuni 912, candidati 33.246: un posto ogni 36,5 candidati. Posti di sostegno 1.014, candidati 3.039: un posto ogni 3 candidati. Concorso ordinario primaria: Posti comuni 5.104, candidati 64.136: un posto ogni 12,6 candidati. Posti di sostegno 5.833, candidati 6.719: un posto ogni 1,2 candidati. Concorso ordinario secondaria: Posti comuni 27.236, candidati 593.860: un posto ogni 21,8 candidati. Posti di sostegno 5.764, candidati 8.268: un posto ogni 1,4 candidati. Come si può agevolmente vedere, il rapporto domanda-offerta è di gran lunga favorevole al sostegno in tutti i settori scolastici. Se poi si considera che, in molte province, vengono nominati con contratto a tempo determinato per supplenze fino al termine delle attività (30 giugno) molti docenti non specializzati per mancanza di insegnanti provvisti di specializzazione, è evidente come il mercato del lavoro premia il personale con diploma per il sostegno. La prima ragione per…

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Premiato il dott.Emanuele Santoro

Il “Premio America Giovani” è il riconoscimento nazionale, che la Fondazione “Italia-USA”, conferisce ai neo laureati di Eccellenza delle Università Italiane. A tal proposito, in data 19.12.2022, tale riconoscimento è stato conferito al nostro concittadino dott.Emanuele Santoro – classe 2000 per il Talento Universitario.

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Presentato l’ultimo libro del dottore Antonio Santoro “A Spasso per Acerra”

“La storia dei luoghi si costruisce con cura e pazienza, intessendo con metodo una rete di contenuti, che muovono dalla comunità, che quei luoghi li abita e, nei fatti, li ha sempre abitati. Questo felice lavoro di Antonio Santoro si inserisce solidamente nella letteratura, che ha per oggetto questa terra, ‘terra del buono’, da salvaguardare e valorizzare in tutte le sue peculiarità”. E’ quanto sottolineava il Sindaco Tito d’Errico lo scorso 20 dicembre nel corso della presentazione di ‘A Spasso per Acerra – Pillole di Fede, Arte e Storia’, (Editore Tipografia F.lli Capone) l’ultimo libro del medico e scrittore acerrano. Presentazione tenutasi presso il Castello dei Conti ed alla quale era presente anche il Consigliere regionale Vittoria Lettieri, autrice della prefazione del libro. “Le ‘pillole’ che si evidenziano nel titolo – spiegava il primo cittadino – nascono con l‘obiettivo, di diffondere la conoscenza del nostro patrimonio culturale in modo semplice e diretto. Un’opera che fa una fotografia di Acerra che fu, racconta di volti, sfaccettature, vicoli, strade e li racconta com’erano e come sono oggi, con spirito critico e costruttivo. Una visione per certi versi ottimistica della città che è stata e della città che è e che sarà. Se sappiamo apprezzare ciò che è stato il nostro passato, possiamo affrontare meglio il futuro. Nel testo, per esempio, si parla sia di tradizione agricola, che stiamo provando a recuperare in pieno, che dell’impegno civico dei Vescovi. Chi non conosce lo spirito di S.E. Monsignor Antonio Di Donna, il quale non è solo volto ad una fede racchiusa nella sua Chiesa, ma è rivolto ad un atteggiamento di critica costruttiva verso taluni atteggiamenti che la società acerrana assume, non tralasciandone alcun aspetto, sia dal punto di vista civile che politico. Ritengo che questo libro debba essere letto dai giovani e portato nelle scuole, contributo importante per la comunità acerrana. Mi farebbe piacere, in proposito, che l’amore e la cura che il dottore Santoro pone per i suoi libri, possano essere parte integrante ed illuminante delle condotte degli Acerrani per la propria terra, per la propria città. Perché mai come oggi c’è bisogno di più amore per le nostre cose, più amore per Acerra”.

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“Don Riboldi, 1923 – 2023. Il coraggio tradito” Il libro di Pietro Perone

Il libro, a cento anni dalla nascita di Mons.Antonio Riboldi, a lungo Vescovo di Acerra e prima ancora parroco nella valle del Belice, ripercorre le tappe essenziali del suo impegno per la legalità e per la dignità umana. La sua fu una voce, che si fece sentire in Parlamento, in dialogo (e in polemica) con i politici, ma anche in mezzo ai giovani, alla gente comune e faccia a faccia con i criminali, che volevano imporre la propria autorità su ogni aspetto della vita sociale. “Il nostro “don Antonio”, come amava familiarmente farsi chiamare, è stato un profeta in senso biblico, perché ha dato speranza ad un popolo, aiutandolo ad alzare la testa. Ha aiutato ad alzare la testa ai poveri e ai deboli, ai “senzatutto”, come li chiamava lui” – ha scritto nella prefazione l’attuale Vescovo, Monsignor Antonio Di Donna. L’ha fatto innanzitutto con la parola, l’annuncio del Vangelo e con la denuncia profetica. Ma l’ha fatto anche con concreti gesti di liberazione: tra i terremotati a Santa Ninfa, ad Acerra contro la camorra, ma anche con i terroristi e le Brigate Rosse, incontrati nelle carceri italiane insieme con un altro grande pastore, l’Arcivescovo di Milano, il compianto Cardinale Carlo Maria Martini. Ma egli è stato soprattutto un pastore, – ha aggiunto Di Donna – un ‘Vescovo fatto popolo’, un defensor civitatis come gli antichi Vescovi”. Il libro del giornalista Pietro Perone (14 capitoli con inserto di foto storiche, alcune inedite) non è la storia di don Riboldi, né quella del movimento degli studenti contro la camorra. E’ tutte e due le cose insieme, perché è così, che si forma la memoria, mescolandosi continuamente, unendo i fili e cercando come dentro un mosaico, di consegnare a chi legge un senso. Il libro compone un vero diario della memoria di uno dei periodi più bui e, al tempo stesso, più fervidi, della nostra terra. Gli anni’80, la guerra di camorra tra cutoliani e la Nuova famiglia, il sussulto civile degli studenti del movimento con la prima assemblea ad Ottaviano il 12 novembre 1982. Si legge come una cronaca, ma lascia i sapori della grande storia il libro di Perone, caporedattore del ‘Mattino’, ma soprattutto testimone diretto di quel movimento di ragazzi delle superiori, che va ricordato ed evidenziato.

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Esposizione quadri

Il Professor Eugenio Russomanno comunica, che espone i propri quadri ad Acerra presso il locale “Smeralda”, sito a via Roma,9. Il locale è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle ore 17:00 alle 20:00. L’ingresso è gratuito.

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I primi 25 anni di attività dell’Associazione Culturale British School Acerra

Quest’anno segna un importante traguardo per una realtà del nostro territorio; l’Associazione Culturale British School Acerra festeggia i suoi primi 25 anni di attività. Nel 1997 Michelangelo Romanelli e Ipolita Montano fondarono la sede locale della British School membro A.I.B.S.E., Ente di formazione accreditato MIUR, che negli anni ha accolto un rilevante numero di studenti del nostro territorio, di tutte le età e tutti i livelli del Quadro Comune Europeo di Riferimento per la conoscenza delle lingue A1-C2, per imparare la lingua inglese e conseguire Certificazioni importanti a livello internazionale quali Cambridge Assesment English e Trinity College London. L’attività, iniziata esclusivamente per l’insegnamento della lingua inglese, negli anni ha visto un ampliamento dell’offerta formativa, anche grazie al cambio della sede, che dal 2020 è sita in Corso Italia, 125. Oggi la scuola offre anche corsi di lingua spagnola, francese e tedesca, sempre con insegnanti madrelingua; attività culturali, quali laboratori vari, lezioni di cucina in lingua e tante altre attività, anche in sinergia con altre associazioni, aziende ed enti del territorio. Inoltre, di recente, la British School ha stipulato una convenzione con il Centro Linguistico di Ateneo (CLA) dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, per permettere ai propri studenti di sostenere esami e conseguire certificazioni di italiano per stranieri. Per inaugurare quest’anno scolastico, Michelangelo ed Ipolita hanno festeggiato questo significativo evento insieme alla famiglia e a tutto lo staff di docenti e si augurano di proseguire in futuro, crescendo e raggiungendo obiettivi sempre più importanti e prestigiosi.   Elvira Castaldo

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L’Università ‘Federico II’ dedica un’aula a Giuseppe Travaglino

Lo scorso 14 giugno veniva intitolata alla memoria di Giuseppe Travaglino, giovane acerrano vittima innocente a settembre 2020 di violenza stradale, l’aula D04 del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. La cerimonia aveva luogo presso l’aula A5 del Complesso Monte Sant’Angelo nell’ambito della manifestazione “Perché Studio Economia”, in cui si svolgeva la premiazione dei migliori studenti del DiSES. La cerimonia, introdotta dalla prof.ssa Maria Gabriella Graziano e presieduta dal prof.Marco Pagnozzi, vedeva gli interventi del dott.Harley De Martino, amico e collega universitario di Giuseppe e del dott. Jacopo Giacomelli, collega e responsabile di Giuseppe in SACE. L’aula D04 intitolata alla memoria di Giuseppe Travaglino veniva inaugurata alla presenza dei familiari, amici e colleghi universitari, del prof. Giovanni Walter Puopolo (DISES), del dott. Andrea Iovene (Vice Direttore Generale – Resp. Job Placement dell’Ipe Business School). È la prima volta che la Federico II, ritenuta la più antica Università laica e statale del mondo, onori la memoria di un giovane, ivi brillantemente laureatosi con l’intitolazione di un’aula a suo nome. In 798 anni di storia della Federico II, non è mai accaduto. Inoltre Giuseppe, collaborando con gli altri colleghi del team, si è posizionato al secondo posto nella competizione ‘Fund Management Challenge’ dell’anno accademico 2017/2018, rappresentando l’Università Federico II in tale competizione. Subito dopo la laurea, a Giuseppe è stato anche riconosciuto il titolo di miglior allievo del Master in Finanza Avanzata – Risk Management e Metodi Quantitativi dell’Ipe Business School di Napoli dell’anno 2018/2019. Ad ulteriore testimonianza delle sue doti e del suo talento, nel mese di ottobre 2020 veniva istituita in suo nome una borsa di studio a copertura totale per il Master in Finanza Avanzata – Risk, Fintech e Big Data dell’Ipe Business School, offerta da SACE (gruppo Cassa Depositi e Prestiti), a dimostrazione dell’alto profilo professionale e stima riconosciuta dalla società, cui Giuseppe dipendeva come Risk Management Analyst. Giuseppe, nella notte tra il 18 ed il 19 settembre del 2020, mentre attraversava via Roma a Pomigliano d’Arco, venne investito in pieno da una Fiat 500, che procedeva contromano a forte velocità. La vettura era guidata da un 19enne di Casalnuovo, che poi fu condannato a quattro anni di reclusione, in quanto riconosciuto colpevole di omicidio stradale. Il ragazzo, quando…

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Con Giancarlo Giannini nella ‘città ritrovata’. Ecco il docufilm sui tesori culturali

Veniva inaugurato lo scorso 3 giugno, dopo trent’anni di inutili progetti, l’allestimento della prima sala del Museo di Archeologia e Storia del Territorio di Acerra e Suessula (il primo atto di convenzione del Museo fu firmato nel 1982) alla presenza, tra gli altri, della Dott.ssa Teresa Elena Cinquantaquattro, Sovrintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Area Metropolitana di Napoli e della Dott.ssa Daniela Giampaola. Ospite anche il grande attore Giancarlo Giannini, ad Acerra presso il Castello dei Conti, per presentare il docu-film “Acerra, la Storia Ritrovata”, del quale è voce narrante, per la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, architettonico e naturalistico di Acerra. Il docu-film veniva trasmesso su Canale 21. La storia del Castello dei Conti e del teatro romano sottostante, del decumano cittadino, della Casina Spinelli, dell’antica città di Suessula, la maschera di Pulcinella, i vecchi mulini, le dimore settecentesche borboniche, le sorgenti ed i canali, tutto questo patrimonio storico e paesaggistico è raccontato nel film dalla voce stessa di Giannini. Il grande attore durante la conferenza di presentazione e, successivamente, nel corso della visita al Museo, ha raccontato di essere molto legato a Napoli, per aver vissuto dagli 8 ai 19 anni in Campania: “Spero che il docu-film, che racconta i tesori del territorio, possa aiutare questa magnifica terra”. Nella Sala dei Conti l’attore si è lasciato andare: “Mi sono diplomato perito elettronico a Napoli. Il professore di fisica della mia scuola, il Volta, era stato compagno di banco di Enrico Fermi. Ricordo, che quando vivevo a Napoli, mia madre mi dava da mangiare sempre dei pomodori buonissimi, erano di Acerra sicuro e non ho perso mai un giorno di scuola, mai malato, stavo benissimo grazie a quei pomodori”. Infine il divo, prima dell’inaugurazione del Museo, concludeva: “Spero che gli sforzi nella comunicazione del grande potenziale di questo territorio possano dare i loro frutti”. Durante la sua visita al Museo di Archeologia e Storia del Territorio, Giannini ha anche recitato Marco Antonio nei pressi dei resti dell’antico Proscenio dello stesso Teatro Romano. Il Sindaco Lettieri continuava: “La politica si misura su questi straordinari obiettivi strategici: la cultura e la valorizzazione dei nostri beni paesaggistici, storici e archeologici. Con l’apertura del Museo abbiamo concretizzato un sogno ultradecennale. Sappiamo che sia con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella qui ad Acerra lo…

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