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Le organizzazioni sindacali chiedono il ripristino dell’orario e la sicurezza sul luogo di lavoro
Era una nota a firma delle organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil, avente ad oggetto “La determinazione dell’orario e la sicurezza sul luogo di lavoro” ed indirizzata, in data 07.03.2023, al Prefetto di Napoli, al Sindaco Tito D’Errico, all’Asl di competenza, all’Ispettorato del Lavoro, ai Dirigenti comunali ed ai Capigruppo consiliari, a riaccendere i riflettori sul palazzo bianco di Viale della Democrazia. Dalla lettura della nota emergono le difficoltà dei dipendenti comunali, costretti a lavorare in situazioni di disagio dopo lo stravolgimento, senza preavviso, dell’orario di lavoro in tutte le ripartizioni dell’Ente e la scarsa sicurezza sul luogo, dove gli impiegati espletano le proprie mansioni. Una decisione presa, peraltro, in violazione dell’art.5 del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) del 16.11.2022 e senza consultare le organizzazioni sindacali. Alle quali sono pervenute numerose segnalazioni, perchè tale decisione è stata assunta senza una debita motivazione e al di fuori di qualsivoglia logica di efficientamento ed economicità dei servizi interessati da tali modifiche. A questo punto i sindacati chiedevano di ristabilire l’orario di lavoro così come ex ante l’unilaterale ed autonoma iniziativa intrapresa dai Dirigenti delle Ripartizioni interessate, rispettando le vigenti Delibere di Giunta ed i vari regolamenti circa l’orario di lavoro e di servizio dei dipendenti e di applicare le disposizioni del CCNL. Queste Organizzazioni sindacali – si legge nella nota trasmessa – invitano, alla luce di quanto in premessa, a mettere in atto opportune azioni, volte alla prevenzione ed alla tutela dei lavoratori, onde evitare l’insorgere nell’ambito lavorativo dei fenomeni di mobbing e di straining e sensibilizzare i Dirigenti ad intraprendere atteggiamenti tali, da non incorrere in fenomeni gravi, che possano direttamente o indirettamente arrecare danno alla salute dei lavoratori. Pertanto si ribadisce e si esige di adottare ogni iniziativa, volta ad eliminare le disparità di trattamento in essere tra i lavoratori, cosa ormai palese all’interno dell’ente, ritenendo inaccettabile ogni atto e comportamento, che si configuri come forma di ritorsione nei confronti dei subalterni, violando la normativa vigente. Si ricorda e si sottolinea – aggiunge la nota – che il datore di lavoro è tenuto ad adottare, nell’esercizio dell’attività amministrativa, le misure che secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza tecnica e la professionalità maturata, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”. La nota sindacale poneva…
Read More »Tardi: “Anche i prossimi immobili saranno affidati come il Parco Urbano?”
Già a gennaio scorso riferimmo che un quotidiano, attraverso un articolo pubblicato in data 31.12.2022, aveva riportato la notizia relativa all’anomala gestione del Parco Urbano, sito nel quartiere ‘Spiniello’. Un Parco urbano affidato a privati (ritenuti vicini alla politica che conta), appena sette anni dopo l’inaugurazione in pompa magna del mega complesso realizzato con i fondi provenienti da “Città Sicure”, per un totale di 4,5 milioni di euro. La struttura, di oltre 5600 metri quadrati scoperti e 460 mq coperti, è stata data in gestione (bar, punto ristoro, giochi, ecc.) ad una cooperativa sociale (con sede legale a Napoli), i cui rappresentanti legali (succedutisi nel corso degli anni), sono stati candidati al Consiglio comunale nelle liste, che hanno sostenuto l’attuale compagine amministrativa. Magari una semplice coincidenza. Di certo il canone di fitto (che loro chiamano concessione) dell’intero Parco urbano è stato concordato in 3 mila euro all’anno, con spese di luce e di gestione straordinaria a carico del Comune. La procedura di gara sembrerebbe essere per nulla trasparente e sul portale dell’Ente ci sono parte degli atti, ma mancano documenti importanti. Sulla vicenda chiedeva di intervenire l’ex Consigliere comunale Domenico Tardi, il quale diceva: “Sul Parco Urbano non entro nel merito delle modalità, con cui è stata svolta la gara, nè sugli aspetti di natura giudiziaria, a cui faceva riferimento la stampa nelle scorse settimane. Qui l’accento va posto sull’utenza dell’energia elettrica, che risulta carico dell’Ente comunale, che poi è quello, che ha dato in gestione l’intera struttura. Tale situazione non solo fa sorgere la domanda, se anche qualche altro tributo sia rimasto a carico del Comune, come ad esempio la tassa sui rifiuti, ma rappresenta uno schiaffo per i tanti esercenti, che fanno molti sacrifici, per arrivare a pagare tutte le utenze ed i pigioni dei locali. Del resto – aggiunge Tardi – stiamo parlando di un’attività, che viene svolta a scopo di lucro e che quindi comporta un introito per questa società, che si avvale di uno spazio sia interno, che esterno comunale. L’episodio rischia di non essere isolato, perché altre strutture comunali potrebbero essere date in gestione, seguendo questo copione. Penso, ad esempio, alla piscina comunale, per la gestione della quale ci sarà un’altra gara d’appalto, per individuarne il gestore. Da qui il mio appello…
Read More »Il Comune adegua e di conseguenza aumenta il prezzo dei loculi e degli ‘ossarietti’
Era un quotidiano, in data 13.03.2023, a riferire dell’adeguamento dei prezzi dei loculi e degli ossarietti deciso dall’attuale Amministrazione. Ecco di seguito il testo. “Nuovo schiaffo per Acerra. Morire è sempre più costoso ed avere una nicchia, è un lusso per ricchi. La Giunta Tito d’Errico al gran completo, sulla scorta della relazione istruttoria dell’Architetto Concetta Martone e su proposta dell’Assessore al ramo Vincenzo Piscitelli – esordisce l’articolo – aumenta il prezzo dei loculi e degli ‘ossarietti’, adducendo come giustificazione l’adeguamento Istat dei prezzi, a decorrere dal 2018 ad oggi. Una manovra che troverà certamente la contrarietà della comunità locale, che sicuramente poteva essere evitata. La lievitazione oscilla in media tra i 500 e gli 800 euro, perché per acquistare un loculo in prima o terza fila, si dovrà sborsare 5866 euro e non più 5057. In seconda fila servono 6358 euro, ben 900 euro in più rispetto a prima. In quarta fila 5047 euro anziché 4351. In quinta fila 4227 euro invece che 3644 euro. Nelle ultime due file 3406 euro e non più 2937. Stessa lievitazione per i cosiddetti ‘ossarietti’, che partono da un costo di 1589 euro (per la seconda e terza fila) fino a 851 euro per la sesta fila (contando dal basso). Non è stato possibile comprendere dalla lettura della Delibera n.23 del 9.03.2023 – prosegue l’articolo – se i singoli richiedenti devono farsi carico anche delle spese inerenti e conseguenti alla stipula degli atti di concessione dei loculi e degli stessi ossarietti. Voci che non trovano conferma, hanno fatto sapere, che gli aumenti non sono casuali, ma derivanti dalla volontà di aggiornare le tariffe all’indice di prezzi al consumo per le famiglie e del costo della vita negli ultimi cinque anni. Insomma un atto dovuto, che non tiene conto dello stato della situazione economica di gran parte della popolazione. Le persone molte volte sono costrette a chiedere prestiti ad amici o parenti, per riuscire a dare al defunto un dignitoso ultimo viaggio. Mistero sulla Determina dirigenziale n.83 del marzo 2022, che aveva modificato le tariffe precedenti ma introvabile sul sito dell’Ente. Nel frattempo si attende di conoscere l’esito di un’indagine avviata nei mesi scorsi (sulla scorta di una denuncia di un cittadino), che aveva richiesto l’assegnazione di un lotto di terra all’interno…
Read More »Covid 19: già notificati gli avvisi di garanzia anche a Conte e a Speranza
Cari lettori, ci siamo. Secondo i Magistrati di Bergamo, guidati dal Procuratore aggiunto Maria Cristina Rota, molte vite umane si sarebbero potuto salvare, se si fossero messe in campo misure di prevenzione e di contenimento tra gennaio e febbraio 2020. Una pandemia che riempì 3 mila bare, contenenti persone defunte non sottoposte mai ad alcuna autopsia nella primavera del 2020 in provincia di Bergamo e portate via da automezzi militari. Tra i destinatari degli atti ci sono l’ex presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, il Presidente della regione Lombardia Attilio Fontana. Con loro Dirigenti e funzionari chiamati a gestire l’emergenza della pandemia come il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, l’ex coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) Agostino Miozzo, il Presidente del Consiglio Superiore della Sanità Franco Locatelli, l’allora Direttore dello ‘Spallanzani’ Giuseppe Ippolito e l’allora Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli. In totale 19 indagati. Per Conte e Speranza gli atti sono stati inviati per competenza al Tribunale dei Ministri di Brescia. Due i rilievi dei Pubblici Ministeri: la mancata istituzione della zona rossa in Lombardia ed il mancato aggiornamento ed attuazione del Piano Pandemico, che si sarebbe dovuto applicare anche a livello regionale. In oltre due anni di indagini la Procura orobica ha raccolto una mole impressionante di documenti, che indicano negligenze ed omissioni e, dunque, un’errata gestione dei primi due mesi di Covid, quando Dirigenti del Ministero della Salute e della Regione Lombardia avrebbero sottovalutato il rischio. In particolare per la mancata zona rossa di Alzano e Nembro devono rispondere di epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo e rifiuto di atti d’ufficio oltre a Conte, anche il Governatore Fontana, parecchi membri del CTS, l’ex Capo della Prevenzione del Ministero della Salute Claudio D’Amario, l’ex Segretario generale Giuseppe Ruocco e l’attuale Responsabile delle malattie infettive Francesco Maraglino. Secondo la Procura si sarebbero dovute attivare misure di contenimento nella bergamasca, almeno a partire dal 26 febbraio. Sul Piano Pandemico l’inchiesta si sdoppia. A Bergamo si vuole procedere per la sua mancata attuazione nei confronti dei componenti del CTS e dell’ex Assessore lombardo al Walfare Giulio Gallera. A Roma invece è destinato il filone per il mancato aggiornamento del Piano, che risaliva al 2006 e dimenticato nel cassetto. Circa 4…
Read More »E’ partita la Commissione d’Inchiesta sul Covid promessa da Giorgia Meloni
Dopo che sullo scorso numero parlammo delle morti improvvise dimenticate da tutti di persone sane, ma che si erano sottoposte a vaccinazione, così come drammaticamente mostrato dalla nota trasmissione in onda su Rete 4 ‘Fuori dal Coro’, diretta dal validissimo e preparatissimo Mario Giordano questa volta riferiamo, tanto per restare in tema, che è ai nastri di partenza l’avvio della Commissione parlamentare d’Inchiesta sul Covid, così come promesso all’atto del suo insediamento dalla premier Giorgia Meloni. L’annuncio lo dava in maniera quasi inattesa su twitter, nei giorni scorsi, il Vice-Ministro alle Infrastrutture ed ai Trasporti Galeazzo Bignami. Notizia ovviamente ripresa dalla stampa quotidiana. Da settimane si accavallavano voci ed indiscrezioni. Ma ora è ufficiale l’istituzione della Bicamerale sulla gestione Conte-Speranza della pandemia. Il tutto con il favore dei partiti di centrodestra e del Terzo Polo di Matteo Renzi, ma non del Pd e del Movimento 5 Stelle (hanno forse qualcosa da nascondere?). Il Parlamento ha dunque avviato l’iter, per indagare su quanto è successo dal febbraio 2020 in avanti, focalizzando l’attenzione sugli errori e le omissioni di quel periodo nero, le mascherine spedite in Cina, l’assenza di un Piano Pandemico aggiornato, le scelte adottate dal Ministro della Salute, la campagna vaccinale, la mancata chiusura della Val Seriana, i green pass, l’obbligo vaccinale, la mancata allocazione dei ventilatori per il ricambio dell’aria nelle aule scolastiche ed altro ancora. “Gli Italiani meritano di sapere finalmente la verità – spiega Bignami – e noi siamo pronti a restituirgliela”. Ed anche evidentemente qualcosa nella gestione Conte-Speranza, che vollero affidarsi al Commissario straordinario Domenico Arcuri come consulente del Governo, non ha funzionato. “L’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’intero occidente” – disse il trombato per eccellenza, u papà du redditu come lo chiamano in Sicilia Giuseppe Conte alla Camera, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone (ve li ricordate i droni, che inseguivano chi stava da solo sulla spiaggia deserta?) ed attività economiche. Molte delle quali non si sono mai più riprese. Eccezion fatta per gli autogrill!! Quel Conte che stazionava in pianta stabile dinanzi alle telecamere, parlando di una “potenza di fuoco” da 400 miliardi di euro messi in campo (!?), per aiutare chi stava in difficoltà. Ma nonostante queste misure draconiane l’Italia è tra gli Stati, che hanno…
Read More »Sventato furto ai danni di una cabina Telecom
Era un noto operatore dell’informazione locale, a sventare in piena notte un tentativo di furto ai danni di una cabina della Telecom, sita tra via Vittorio Veneto e via San Gioacchino. Un uomo, infatti, forse un extracomunitario, aveva già forzato la porta della cabina, evidentemente per asportarvi i fili di rame contenuti nella stessa. Il cronista, una volta notata la scena, intimava all’uomo di desistere dal suo intento ed allertava subito le Forze dell’Ordine. Vistosi scoperto, il balordo saliva in sella alla bicicletta, con la quale aveva raggiunto la zona e scappava, facendo perdere le proprie tracce. Sul posto giungevano gli agenti della Polizia di Stato, che provvedevano ad avvertire il personale Telecom, affinchè ripristinassero lo stato dei luoghi e a pattugliare l’intero quartiere e le aree limitrofe, alla ricerca del delinquente.
Read More »Riceviamo e pubblichiamo
Vigili Urbani mandati al confine…di Acerra “Inizio questa lettera, facendo una premessa: essa non viene scritta e pubblicata con l’intento di criticare o di screditare il personale della Polizia Municipale in quanto tale, anche perché esso opera con abnegazione e senso di sacrificio, svolgendo il proprio dovere ogni giorno. Più che altro questa lettera dovrebbe far riflettere, chi è a capo del corpo della Polizia Locale, sia in qualità di Dirigente, che in qualità di amministratore, che dà le linee di indirizzo politico, in base alle esigenze della cittadinanza. Com’è facile rilevare, senza dover produrre un rilievo fotografico o un video, facendo una breve ricognizione del nostro territorio questa costante, reiterata e quotidiana presenza degli agenti della Polizia Locale presso i soliti e consueti punti del perimetro cittadino, intenti ad effettuare posti di controllo, sottrae risorse umane e capacità operative, all’espletamento di servizi essenziali, mirati alla tutela del benessere comune e dell’incolumità pubblica e privata. Un esempio è la mancata presenza dei caschi bianchi all’esterno degli istituti scolastici durante l’orario d’ingresso e di uscita di alunni e personale scolastico. Così com’è cosa rara, imbattersi in poliziotti municipali, che siano intenti a fare viabilità o a relazionare sulla mancata manutenzione del verde pubblico o sulla non ottemperanza, da parte della società che gestisce il servizio cittadino di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani. Addirittura nociva e dannosa per la comunità locale si rivela l’inottemperanza, da parte dei Vigili Urbani, nel far rispettare ai cittadini le varie ordinanze sindacali emesse a tutela della collettività acerrana. Ordinanze che vanno dallo spegnimento dei motori dei veicoli ai passaggi a livello ferroviari, quando questi sono chiusi, a quella relativa al corretto conferimento delle deiezioni canine, volta a tutelare il decoro urbano e a preservare la situazione igienico-sanitaria della città. Da quella relativa al “Divieto di utilizzo di petardi, botti e fuochi d’artificio pirotecnici di qualsiasi tipologia sul territorio comunale”, a quella del corretto conferimento dei rifiuti solidi urbani, rispettandone giorni, orari e frazioni da conferire. Dall’ordinanza dirigenziale n.8 del 18.01.2020, che mira a ridurre l’inquinamento acustico ed atmosferico e a migliorare le condizioni della sicurezza e della salute pubblica, vietando il passaggio indiscriminato di mezzi pesanti, con massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate nel centro urbano, a quella…
Read More »Fornello con bombola scaraventato in strada, strage sfiorata
Sembrava un tranquillo martedì pomeriggio quando un boato improvviso, alle ore 16:30 circa, creava non poco panico ed ansia a tutti i residenti di via Tasso e non solo. A provocare l’esplosione un fornello completo di bombola del gas, di quelli che solitamente si utilizzano in occasione delle gite fuori porta, scaraventato in strada da un appartamento, sito al primo piano di una palazzina. Nonostante il flusso veicolare e pedonale sostenuto in detta via a quell’ora, sia per la presenza del Commissariato della Polizia di Stato, che di un centro sportivo molto frequentato, che di studi professionali, fortunatamente nessuno riportava ferite o traumi. Né qualche veicolo rimaneva danneggiato. Insomma, una vera e propria strage sfiorata. Danni però si registravano alla segnaletica stradale divelta, all’asfalto della strada e ad un immobile, che si trova di fronte a quello “incriminato”. Senza dimenticare lo stato di choc causato a passanti e residenti, molti dei quali scendevano in strada, per cercare di comprendere cosa fosse accaduto. A scagliare l’oggetto in strada pare sia stato uno degli occupanti dell’appartamento, dove abiterebbero alcuni extracomunitari, forse di nazionalità nigeriana. Secondo alcune indiscrezioni che, almeno per adesso, non trovano conferme ufficiali, il gesto sarebbe stato commesso al culmine di una lite scoppiata nell’appartamento. O semplicemente perché dalla bombola all’improvviso erano fuoriuscite delle fiamme. Sul posto giungevano i Vigili del Fuoco, che sottoponevano a verifica gli immobili interessati dall’esplosione, per constatarne l’agibilità e gli agenti della sezione Scientifica del locale Commissariato che, dopo aver messo in sicurezza l’area, effettuavano i dovuti rilievi. Non prima, però, di aver condotto i presunti responsabili dell’incredibile gesto negli uffici del presidio di legalità, dove venivano identificati ed interrogati. Il tutto, per trasmettere all’Autorità giudiziaria territorialmente competente una dettagliata informativa di reato, in attesa delle decisioni che volesse assumere il magistrato della Procura nolana. Invitato in Commissariato per essere ascoltato anche il proprietario dell’appartamento, per chiarire se gli occupanti abbiano o meno un regolare contratto d’affitto. Qualora agli extracomunitari venissero riconosciute responsabilità per quanto accaduto, incorrerebbero in sanzioni penali, tra le quali anche il reato contro il patrimonio pubblico e privato e getto pericoloso di oggetti. Solo alla fine dei rilievi svolti, via Tasso veniva liberata dai detriti metallici che la costellavano. Joseph Fontano
Read More »Anziano finisce nello spartitraffico ed aggredisce i poliziotti intervenuti
Procedeva a velocità sostenuta l’anziano che, alle 22:00 circa di venerdì sera, finiva con la propria vettura, (risultata poi priva di copertura assicurativa e di revisione periodica) nello spartitraffico, sito lungo Corso Italia, regolarmente segnalato con apposita segnaletica verticale e luminosa. L’uomo, di 90 anni e residente a Napoli, già noto alle Forze dell’Ordine, non riportava ferite e riusciva ad uscire da solo dall’auto, di cui aveva perso il controllo, forse anche per l’asfalto reso viscido dalla pioggia. Sul posto intervenivano gli agenti del Reparto Prevenzione Crimine Campania, impegnati in un’operazione di controllo del territorio, che provvedevano ad identificare il 90enne, che mostrava però segni di insofferenza e di agitazione. Dal controllo dei documenti risultava anche che la patente era scaduta, mentre durante il controllo alla vettura gli agenti rinvenivano all’interno della stessa due bastoni. A questo punto l’uomo, che non aveva saputo spiegare il motivo, per il quale si trovasse ad Acerra, dopo aver invano chiesto con insistenza di riavere le chiavi dell’automobile, estraeva un coltello, con il quale minacciava i poliziotti intervenuti, inveendo contro di loro. I quali riuscivano a disamarlo e a renderlo inoffensivo, dopo una breve colluttazione, durante la quale uno degli agenti riportava delle contusioni. Sul posto giungeva anche il personale sanitario del 118, che prestava le prime cure all’anziano, poi trasportato all’ospedale di Frattamaggiore. I guai per il 90enne sono rappresentati da una denuncia a suo carico, a seguito della quale dovrà rispondere di lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale e porto d’armi. Naturalmente gli venivano elevate sanzioni amministrative, per aver violato il Codice della Strada mentre l’auto, rimossa con il carro attrezzi, veniva sottoposta a sequestro. Il sinistro aveva conseguenze sul traffico veicolare lungo il trafficatissimo corso, mentre una nutrita folla di curioso si era assiepata nei pressi dell’area dell’incidente. Ma sembra non esserci pace per lo spartitraffico di corso Italia, nonostante l’apposizione della segnaletica. Infatti, a 24 ore di distanza dal suddetto sinistro, un’altra vettura terminava la sua corsa sui cordoli dello spartitraffico, riportando seri danni. Non è ancora chiaro, se il conducente dell’auto stesse usando il cellulare, nel mentre stava guidando o abbia avuto un momento di indecisione circa la corretta direzione da seguire. Sta di fatto che, anche in questo caso, il proprietario del veicolo era costretto a…
Read More »Auto si schianta sulla 7 Bis, vanno a soccorrerlo: arriva furgone e travolge 5 giovani
Quattro giovani, che stavano tentando di spostare un’auto dal centro della carreggiata, dopo essere stata coinvolta in un incidente stradale, venivano travolti dal conducente di un furgone in arrivo. Quantunque rimasti feriti, secondo quanto riferivano i Carabinieri, non erano però in pericolo di vita. Domenica mattina i Carabinieri della stazione di Crispano, con la collaborazione della Polizia Stradale di Caserta, intervenivano sulla strada statale7 Bis Nola-Villa Literno per un incidente. Un 22enne alla guida della propria auto aveva perso il controllo del veicolo ed era finito contro il guardrail. L’auto poi, a seguito di una carambola, era finita nuovamente al centro della carreggiata. Il giovane veniva soccorso dagli occupanti di altre due vetture (4 persone, due per veicolo). Questi tentavano di spostare il veicolo incidentato dalla strada, probabilmente per evitare altri sinistri. Durante le operazioni, però, un furgone che procedeva a velocità sostenuta, alla cui guida c’era un 35enne di Acerra, travolgeva tutti. Sul posto giungevano anche i sanitari del 118, per prestare le prime cure ai feriti, che venivano trasportati negli ospedali di Caserta e di Napoli. Ovviamente venivano effettuate le dovute indagini, per chiarire l’esatta dinamica del sinistro. Era di due morti, un ferito grave e cinque vetture coinvolte, invece, il bilancio dell’incidente avvenuto verso le 5 del mattino sulla Strada Statale 162, nel territorio di Sant’Anastasia. Sul posto giungevano i Carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna ed i Vigili del Fuoco, per liberare le vittime ed i contusi dalle lamiere delle loro vetture. Una giovane di 30 anni moriva sul colpo, mentre l’altra vittima, un ragazzo di 27 anni, spirava dopo essere stato trasportato all’Ospedale del Mare. Un altro ferito era in gravi condizioni. Stando alla prima ricostruzione tutto era stato originato dall’impatto frontale tra due auto, una Fiat 500 ed una Citroen C4. Da lì nasceva un tamponamento a catena, che coinvolgeva altre tre vetture. Ai soccorritori si presentava una scena tremenda. La dinamica dell’incidente restava tutta da chiarire.
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