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Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, il Ministro Piantedosi conferma la linea intrapresa

Era il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a presiedere, lo scorso 15 settembre, il Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza tenutosi presso la Prefettura di Napoli, a 24 ore dall’ultima operazione interforze compiuta nell’ormai famigerato Parco Verde di Caivano e a seguito dei recenti fatti di violenza, a partire dagli abusi di gruppo consumati ai danni di due cuginette e all’omicidio del giovane Giogiò. “Intensificheremo le operazioni di controllo nei quartieri a rischio di Napoli e dell’intera area metropolitana, come sollecitato dal sindaco Manfredi. E stiamo valutando anche l’intensificazione delle unità dell’esercito, nell’ambito dell’operazione ‘Strade Sicure’. Queste – dichiarava al termine del vertice il Ministro dell’Interno – sono le prime giornate di attivazione di una rinnovata metodologia di controllo del territorio. Riteniamo che ci siano elementi di grande soddisfazione e quindi intendiamo proseguire in maniera sistematica, come abbiamo fatto con Caivano”. C’è dunque da bonificare la città di Napoli, con le sue strade pericolose, le stese notturne, i quartieri a rischio e le baby gang sempre più scatenate e violente. Quartieri Spagnoli, Vasto e la periferia orientale saranno di nuovo passati al setaccio. Quella al palazzo di Governo del capoluogo partenopeo è stata una riunione lunga, durata oltre il tempo previsto. Segno che di cose ne sono state dette e programmate. Intorno al tavolo del Comitato c’erano, tra gli altri, il Prefetto Claudio Palomba, il Capo della Polizia Vittorio Pisani, il Sottosegretario Nicola Molteni, il Direttore regionale scolastico Ettore Acerra, i vertici degli Uffici giudiziari inquirenti e quelli delle Forze dell’Ordine. Tra gli annunci fatti dal Ministro, c’è anche quello relativo all’invio di una trentina di unità del personale della Polizia Giudiziaria destinati alla Procura di Napoli, guidata dal nuovo Procuratore Capo Nicola Gratteri. “Non credo, come qualcuno ha detto – aggiungeva Piantedosi – che quelli realizzati nei giorni scorsi siano servizi sproporzionati rispetto ai risultati. Lo scopo primario è rendere tangibile la presenza dello Stato, in cui troppo spesso si è detto, con una narrazione un pò retorica, che lo Stato non c’è. Ed invece questa è la prima risposta: lo Stato c’è. Abbiamo anche ottenuto dei risultati, che sono il segno tangibile di una ripresa del controllo”. Circa il censimento dei circa 700 appartamenti del Parco Verde, avviati per accertare la regolare occupazione degli stessi il…

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Il Ministro Piantedosi: “Lo Stato c’è, fra un paio di mesi vedremo i risultati”

Circa il Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza tenutosi presso la Prefettura di Napoli nella mattinata di venerdì 15 settembre e presieduto dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, a proposito delle nuove misure introdotte a carico dei minori che delinquono, una portavoce della Commissione riferiva: “Siamo a conoscenza del nuovo Decreto e del dibattito attorno ad esso. Il diritto dell’Ue (in particolare la direttiva 2016/800 sulle garanzie procedurali) non determina un’età minima specifica per la responsabilità penale. La legislazione in questo settore spetta agli Stati membri”. Questo è dunque il Decreto Caivano, che inasprisce le pene per i minori, prevedendo l’arresto in flagranza di reato per i minori tra i 14 ed i 18 anni, una serie di nuovi reati e l’abbassamento della custodia cautelare da 9 a 6 anni, in caso di possesso di armi. Tra l’altro Donatella Di Maggio, la madre di Giogiò, il giovane musicista napoletano ucciso a Napoli da un minorenne, nell’incontrare Piantedosi, il Capo della Polizia Pisani ed il Questore di Napoli Agricola, aveva chiesto in modo pressante di procedere ad una modifica normativa, con la quale si preveda il processo per direttissima e l’ergastolo per i minori che uccidono. L’obiettivo è anche quello di arrivare al 31 bis (in riferimento al giorno in cui è stato ucciso Giovanbattista Cutolo), per eliminare tutti i benefici di legge. Nei progetti c’è quello di organizzare “una grande manifestazione a Roma”, una sorta di evento storico com’è stato il funerale del ragazzo, con la partecipazione di tante persone e sollecitare alle istituzioni centrali una riforma normativa. “Ho portato anche i report di esperti – precisa Di Maggio – che dimostrano, che i giovani di oggi non sono più quelli del 1988, quando è stata emanata la legge sui minori. Una legge che ha consentito ad un balordo di uccidere un giovane con un crimine contro l’umanità. Con questa legge è come se lo Stato avesse ucciso mio figlio, consentendo l’impunità di quest’assassino”. Lunedì 18 settembre la mamma di Giogiò ha incontrato il vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Fabio Pinelli. Intanto nel Parco Verde di Caivano arrivava inaspettato e all’improvviso un tir, che scaricava un piccolo parco giochi come regalo per i bambini del quartiere caivanese. Una torre per arrampicarsi, scivoli, dondoli, un cavallino ed…

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Tardi: “La sicurezza passa da un incremento di uomini e mezzi e da azioni concrete e tangibili”.

I fatti di cronaca del Parco Verde di Caivano; l’aumento degli atti delinquenziali e micro criminali a Napoli e provincia, Acerra inclusa e la riunione del Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza tenutasi presso la Prefettura di Napoli lo scorso 15 settembre e presieduta dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, non lasciavano indifferente nemmeno l’ex consigliere comunale Domenico Tardi, il quale diceva: “Per me bene ha fatto il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, a dare un segnale forte e concreto a Caivano ed in alcuni quartieri di Napoli, con operazioni che riaffermano la presenza dello Stato e che prevengono e reprimono azioni criminose. Ma il mio appello al premier, è quello di incrementare il numero degli uomini delle Forze dell’Ordine e dei mezzi anche in provincia e sul nostro territorio comunale, alle prese con la classica penuria di personale e di moderni sistemi, che favoriscono le indagini. Anche perché la presenza degli impianti di videosorveglianza non è risolutiva, da sola, a contrastare e a prevenire i reati contro il patrimonio commessi da balordi senza scrupoli. Le sole piazze di spaccio in città, ad esempio, portano via tempo ed energie preziose ai tutori dell’ordine, alle prese con un’estensione territoriale significativa”. Tardi, poi, esorta l’attuale amministrazione comunale, ad intraprendere misure di contrasto e di prevenzione dei fenomeni delinquenziali, che possono minare il nostro tessuto socio-economico e la sicurezza urbana cittadina. “Vorrei che il Sindaco Tito D’Errico dispiegasse all’esterno dei plessi scolastici, durante l’orario d’ingresso e di uscita degli studenti e dei docenti, unità della Polizia Municipale, la cui presenza servirebbe anche da deterrenza contro eventuali malintenzionati, che volessero agire nei pressi di strutture sensibili, quali sono gli edifici scolastici. Ciò darebbe alla comunità locale una maggiore percezione di sicurezza e metterebbe ordine anche al caos veicolare, che si forma nei pressi delle scuole”. Oltre a ciò l’ex componente il Civico consesso aggiungeva: “L’amministrazione cittadina, sempre nell’ambito della vigilanza del territorio, dovrebbe disporre il controllo, in particolar modo nel centro storico, di cui in tanti si lamentano dello stato di abbandono in cui si trova, dei contratti di locazione e delle unità abitative, in cui risiedono molti extracomunitari, che ormai rappresentano un numero ingente di persone in città. Stranieri che spesso, magari in preda all’alcol o alle sostanze stupefacenti,…

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Passaggio a livello chiuso per tre giorni, traffico impazzito e Vigili Urbani assenti

Giornate no per la viabilità cittadina nelle scorse ore, soprattutto a causa della chiusura al traffico del passante ferroviario di Corso Di Vittorio per l’effettuazione di lavori. Lavori di cui non si conosce la natura e che non erano stati comunicati alla cittadinanza. A meno che non si tratti della riparazione di un cavo MT interrato guasto da parte di Enel Distribuzione, come recita l’ordinanza dirigenziale n.64 del 15.09.2023. Ma i conduttori di veicoli ne sono venuti a conoscenza, solo quando si sono ritrovati dinanzi alle transenne, dietro le quali si trovavano le sbarre del passaggio a livello abbassate, con tanto di semaforo rosso. Il che costringeva gli automobilisti ad invertire il senso di marcia e ad imboccare un sottopasso ferroviario, lungo il quale si procedeva a passo di lumaca. Le ripercussioni sul traffico cittadino, che sembrava impazzito, sono state inevitabili ed il caos ha raggiunto il suo picco, allorchè era prevista l’uscita degli alunni dai plessi scolastici. Con tanto di ripercussioni sull’inquinamento acustico ed ambientale. L’assenza della segnaletica, di informazioni a riguardo e di pattuglie della Polizia Municipale, a garantire la viabilità almeno nei punti cardini del territorio, ha fatto il resto.

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Scoperto dalla Polizia Municipale mentre incendia rifiuti e sterpaglie: denunciato

Scoperto ad incendiare rifiuti e sterpaglie, denunciato. E’ quanto emergeva a conclusione di un’operazione finalizzata al contrasto dei roghi portata a termine dal personale del locale Comando della Polizia Municipale, che denunciava un 36enne del posto senza fissa dimora. L’uomo, che già l’anno scorso era stato deferito per analoghi fatti e pertanto ‘attenzionato’ da diversi giorni in un’attività di osservazione e pedinamento, veniva notato in atteggiamento sospetto, mentre si trovava lungo via dei Borbone. Una pattuglia della Polizia Locale, nell’ambito di un servizio di presidio ambientale del territorio, lo coglieva in flagranza, mentre stava appiccando il fuoco ad un cumulo di sterpaglie e di rifiuti. Al termine delle formalità di rito l’uomo veniva denunciato in stato di libertà per l’ipotesi di reato di combustione illecita di rifiuti. Anche lo scorso 19 luglio il tema dello sversamento illecito dei rifiuti di varia tipologia e quello dei roghi tossici e nocivi era stato trattato dagli Amministratori cittadini e non. Nello specifico, presso la sala Giunta del Comune, era stato convocato un tavolo, per attuare una task-force, per contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti e dei roghi dolosi. Erano presenti tutti i referenti della Polizia Municipale, i Dirigenti del settore Ambiente, gli Assessori ed i Sindaci dei Comuni di Acerra, Afragola, Caivano, Casalnuovo e Marigliano. Tavolo istituzionale a cui avrebbe fatto seguito un incontro con il Prefetto di Napoli, per potenziare sinergicamente l’azione di contrasto a questi fenomeni. A guidare tale azione, che non ha mai conosciuto pause, è il nostro Comune, anche se è noto, che solo un’azione sinergica può portare a dei risultati concreti.  

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I carrellati collocati all’esterno dei palazzi “in orario libero”. Il suolo pubblico usato come deposito!

Quello dei carrellati, ossia di una delle attrezzature fornite alle utenze commerciali e non, affinchè i cittadini effettuino la raccolta differenziata dei rifiuti, è uno degli argomenti, ai quali abbiamo riservato sempre la dovuta attenzione. Di certo, nel tempo, la situazione è migliorata, grazie anche alle nostre segnalazioni. Sta di fatto, però, che non tutti rispettano l’Ordinanza sindacale n.15 del 12.04.2018 relativa al conferimento dei rifiuti solidi urbani da parte delle utenze domestiche e non domestiche. Nello specifico la problematica riguarda i carrellati multicolori lasciati nei pressi dei condomini e dei parchi, fin dalle prime ore del pomeriggio da parte di alcuni non meglio identificati individui, probabilmente incaricati dagli amministratori di condominio o dagli abitanti il parco, di ottemperare a tale compito. Purtroppo ne consegue, che gli inquilini dei palazzi depositano i sacchetti dei rifiuti fuori dall’orario consentito (che, giova ricordarlo, va delle ore 20:00 alle ore 24:00). Con un aggravio della situazione igienico-sanitaria, che si registra soprattutto quando le temperature sono più elevate e quando ad essere conferite sono alcune frazioni di rifiuto. Carrellati colorati che fanno bella mostra di sé sul suolo pubblico e talvolta riconducibili a quei negozi, che chiudono la propria attività il sabato sera o la domenica mattina, soprattutto nel caso dei negozi di alimentari, lasciando all’esterno delle attività i sopra citati carrellati. Esercenti che lamentano, di “non avere spazio all’interno e di non sapere dove conferire l’immondizia prodotta il sabato sera, visto che il giorno dopo non c’è raccolta della stessa”. Sta di fatto che è compito del personale della Polizia Municipale, il cui organico è stato nel frattempo considerevolmente ampliato con l’assunzione di svariate unità lavorative in più verificare, che tutti i servizi di igiene urbana siano espletati correttamente, in esecuzione delle prescrizioni contrattuali e che venga osservata la suddetta Ordinanza. Oltre a ciò, a violare l’Ordinanza ci si mettono anche alcune attività commerciali, che lasciano in forma stabile i bidoni sul suolo pubblico, soprattutto sui marciapiedi, usati come deposito e che ledono l’immagine ed il decoro urbano. Spesso anche pieni di immondizia, specialmente di domenica. Ma soprattutto ciò non permette la corretta fruizione, da parte di pedoni e diversamente abili, del suolo pubblico. La suddetta Ordinanza infatti ordina, tra l’altro, che “tutte le utenze domestiche e non domestiche, che utilizzano…

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Positiva al Covid tossisce addosso agli infermieri per infettare tutti, caos in clinica

Ennesima aggressione in danno del personale medico e paramedico in servizio presso il Pronto Soccorso del presidio ospedaliero “Villa dei Fiori”. L’increscioso episodio accadeva agli inizi di agosto, quando una donna risultata positiva al Covid aggrediva l’infermiera, che l’aveva ‘scoperta’ e poi avrebbe persino tentato di contagiare i presenti, tossendo loro in faccia. A riferire l’episodio, avvenuto poco prima di mezzogiorno, era l’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” su Facebook. Ecco la ricostruzione dei fatti pubblicata dall’associazione, impegnata da anni nel denunciare le violenze contro il personale sanitario in Campania. “Al Pronto Soccorso di Villa dei Fiori giunge una donna, che riferisce di avere una colica renale e non dichiara al personale del triage di avere la febbre, comunicandolo solo all’ingresso del box visite al cospetto del medico. Viene fatto immediatamente un tampone e la paziente risulta positiva al Covid. L’infermiera di triage riferisce al camice bianco l’omissione da parte della donna e quest’ultima aggredisce la giovane con schiaffi all’altezza del collo e del braccio. Non contenta, la donna incomincia, per dispetto, a tossire in faccia a tutti i presenti, allo scopo di contagiarli. Nel post viene anche sottolineato, che l’infermiera vittima dell’aggressione è intenzionata a recarsi in Commissariato, per sporgere una denuncia (poi sporta ndr), visto che Villa dei Fiori è ancora sprovvista di un drappello della Polizia”. Purtroppo gli episodi di violenza ai danni dei dipendenti della struttura sanitaria di corso Italia non si fermavano qui. Infatti, come raccontato dall’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate”, di mattina giungeva al Pronto Soccorso, accompagnato da una donna, probabilmente la moglie, un 47enne del posto, affetto da un forte dolore addominale, forse una colica. Il paziente, a questo punto, insofferente, pretendeva di entrare e di farsi visitare per primo, ma gli veniva impedito dal personale infermieristico addetto al triage. Contro il quale l’uomo inveiva, insultandolo. Poi iniziava a colpire con pugni il vetro divisorio blindato, fino a scaraventare una sedia verso l’ingresso della sala visite, per farsi breccia. Non contento di ciò, ormai in escandescenza ed avendo ritrovato “forze inattese”, una volta varcata la porta della sala d’ingresso interna, aggrediva un infermiere ed una guardia giurata. Quest’ultima riportava una ferita all’avambraccio, mentre l’infermiere restava leggermente ferito. Erano attimi di tensione, durante i quali accadeva di tutto. Venivano pertanto allertate le Forze dell’Ordine, che…

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Raid al distributore di carburanti, ad agire un rapinatore solitario

Una rapina veniva portata a segno nei giorni scorsi presso un distributore di carburanti, sito a Corso della Resistenza, una delle arterie cittadine maggiormente trafficata. Stando a quanto è stato possibile ricostruire un uomo, in totale solitudine, si recava presso la piazzola, dov’è situato il distributore e, fingendosi un cliente a bordo di un’auto, chiedeva all’addetto di effettuare il rifornimento di benzina. Ma all’improvviso sorprendeva il benzinaio alle spalle, minacciandolo con una pistola. L’uomo, sentendo la pistola all’altezza della schiena e temendo per la propria vita, prontamente consegnava tutti i soldi in suo possesso al rapinatore, che poi fuggiva a bordo della sua auto con l’intero incasso, facendo perdere le proprie tracce. Una volta allertati, sul posto intervenivano gli agenti del locale Commissariato di Polizia, che avviavano le dovute indagini, ascoltavano il benzinaio ancora sotto choc per l’episodio ed effettuavano tutti i rilievi del caso. Nello specifico visionavano le immagini degli impianti di videosorveglianza presenti in zona, per dare un nome ed un volto all’autore del raid predatorio ed assicurarlo alla giustizia. Subito partiva la caccia al malvivente, in quello che sembrava un giorno come gli altri, prima che la paura non divenisse protagonista. Venivano anche istituiti dei posti di controllo ed incrementata la vigilanza sul territorio. Sembrerebbe che il bottino ammontasse ad alcune centinaia di euro. Ancora una volta, dunque, l’intera provincia di Napoli è preda di una criminalità, ancora attiva con furti, rapine e reati contro il patrimonio. Una criminalità senza scrupoli e senza frontiere, con reati contro il patrimonio, che si susseguono nei vari quartieri cittadini, sia quelli residenziali che di periferia. E, a farne le spese, sono sia i beni pubblici, che i privati cittadini. Azioni delinquenziali che, però, danno il senso di quanto sia insufficiente il controllo del territorio da parte delle Forze dell’Ordine, alle prese con le classiche carenze di uomini e di mezzi.

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Opere edili abusive: disposta la demolizione attraverso Ordinanza dirigenziale

Nell’ambito del ricco filone dedicato all’edilizia locale, di cui riferivamo anche sui numeri precedenti, prosegue non solo l’attività della Procura di Nola relativamente all’emissione di ordinanze di demolizione, notificate ai proprietari, con conseguente ripristino dei luoghi, per quegli immobili edificati sul nostro territorio in assenza di qualsiasi permesso di costruire. Manufatti, di cui viene disposto, da parte della Magistratura, il dissequestro temporaneo, al fine dell’esecuzione dell’abbattimento degli stessi. Ma prosegue anche il lavoro delle Forze dell’Ordine, volto all’individuazione di opere realizzate abusivamente. A tal proposito non sfuggivano a questa sorte alcune opere abusive, site a via Kuliscioff e riconducibili ad un 58enne del posto, proprietario dell’immobile. Opere prive di titolo abilitativo, in quanto realizzate in assenza del prescritto Permesso di costruire ed Autorizzazione sismica, come accertato dal personale del Comando della Polizia Municipale, congiuntamente ad un tecnico comunale, a seguito di un sopralluogo effettuato a novembre 2022, con relativa produzione di un rilievo fotografico e di una dettagliata informativa di reato, trasmessa all’Autorità Giudiziaria territorialmente competente. Opere abusive consistenti nella realizzazione, tra l’altro, dell’ampliamento del manufatto, sia in termine di superficie in pianta (lungo le due direzioni), sia di altezza. Il fabbricato risulta infatti costituito da un locale principale; un locale secondario; un ballatoio di ingresso ed un ballatoio posto sul retro. Gli ambienti sono dotati delle condutture elettriche ed idrico – sanitarie proprie delle abitazioni. Constatato anche l’innalzamento della quota di calpestio dell’edificio mediante la realizzazione di un vespaio; la realizzazione di un parapetto perimetrale al piano di copertura, allo stato inaccessibile e la realizzazione, sul retro dell’edificio, di una struttura in travi metalliche. Pertanto le opere sono state poi interessate dall’Ordinanza di demolizione n.17 del 13.07.2023, a firma del Dirigente all’Urbanistica Concetta Martone già notificata al proprietario, che deve ottemperare alla stessa entro il termine dei 90 giorni concessi, con conseguente ripristino dello stato dei luoghi. Ordinanza trasmessa al Presidente della Giunta regionale; alle Forze dell’Ordine, incaricate dell’osservanza della stessa; al Suap ed alle società, che garantiscono le utenze domestiche. Contro la suddetta Ordinanza dirigenziale il responsabile dell’abuso può proporre ricorso giurisdizionale al Tar campano entro 60 giorni dalla data di notifica. Ovviamente la mancata demolizione delle opere abusive espone il proprietario alle sanzioni amministrative pecuniarie e all’adozione dei consequenziali provvedimenti previsti dagli articoli del DPR…

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Finanza scopre 23 detenuti col reddito di cittadinanza: l’Inps non sapeva che erano dentro

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, all’esito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola, dava esecuzione ad un Decreto di sequestro preventivo nei confronti di 23 soggetti, indebitamente percettori di reddito di cittadinanza. In particolare i Finanzieri della Compagnia di Casalnuovo, a seguito di mirate attività investigative, eseguite confrontando le informazioni pervenute dalla Casa Circondariale di Secondigliano con le risultanze delle banche dati Inps, riscontravano che 23 soggetti, tra detenuti e componenti del proprio nucleo familiare in stato detentivo, beneficiavano del contributo, omettendo di dichiarare tale condizione cautelare. I Finanzieri ricostruivano così l’indebita percezione del beneficio per oltre 207.000 euro. Le somme venivano sottoposte a sequestro, finalizzato alla confisca. L’azione della Guardia di Finanza, nell’ambito delle attribuzioni conferite al Corpo in materia di tutela della spesa pubblica nazionale è, come noto, finalizzata a garantire il corretto impiego delle risorse e l’accesso ad agevolazioni e sussidi a favore di coloro, che ne siano gli effettivi aventi diritto. Il tutto si comunica nel rispetto dei diritti degli indagati, da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile. Intanto venerdì 28 luglio erano quasi 37.000 gli sms arrivati a famiglie beneficiarie del reddito di cittadinanza in Campania per la sospensione del sussidio, a partire dal I agosto 2023, secondo quanto si apprendeva dall’Inps. Reddito che non veniva sospeso a quelle famiglie, nel cui nucleo vi sono minori, disabili o over 65.  L’Ente previdenziale, infatti, spiegava, che in provincia di Napoli gli sms sono stati oltre 21.500. La provincia di Napoli è quella con il maggior numero di sospensioni. “Nessuno sarà lasciato solo” – era il messaggio dell’Inps che, con il Direttore dell’area metropolitana di Napoli, per utenza il secondo d’Italia, Roberto Bafundi, rassicurava i 169mila beneficiari del reddito di cittadinanza, privati da agosto del sussidio. “Non abbandoniamo nessuno – spiegava all’ANSA – circa la metà di queste persone sono in una situazione di disagio sociale (ad esempio tossicodipendenza o disagio abitativo, ndr) e potranno rivolgersi ai Servizi sociali e, se inseriti in un progetto multidimensionale di recupero, potranno avere ancora il sussidio. Gli altri dovranno andare ai centri per l’impiego e firmare il Patto di Servizio personalizzato per essere avviati al lavoro”. Coloro…

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