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Quarta linea, la discussione nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari comunali

Ancora riflettori puntati su un’eventuale realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore. E’ noto, infatti, che il Consiglio regionale campano, in data 14.07.2023, aveva approvato l’accantonamento di una somma pari a 27 milioni di euro, per la realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore e per sostenere le spese di adeguamento e manutenzione dello stesso. In realtà l’ampliamento dell’impianto costerà 80 milioni di euro. Il provvedimento era contenuto nell’assestamento e variazione di Bilancio di Previsione per il prossimo triennio. I 27 milioni fanno parte di un “tesoretto”, realizzato con i maggiori introiti incamerati nel 2021 dalla vendita di energia elettrica prodotta dall’impianto tramite la combustione dei rifiuti. Un tesoretto che già nel luglio dell’anno scorso era stato destinato alla costruzione del nuovo forno del termovalorizzatore, ma che ancora non era stato formalizzato tra le voci di Bilancio. Nelle intenzioni della Regione la realizzazione della quarta linea di incenerimento dei rifiuti dovrebbe far fronte ai diversi stop degli altri forni durante la manutenzione, a cui sono soggetti (almeno 6 all’anno distribuite tra le linee) e quindi mettere riparo alle emergenze di smaltimento dei rifiuti, che si verificherebbero dal mancato funzionamento dell’impianto. Ma soprattutto anche in vista della fermata totale o parziale per un periodo molto lungo del termovalorizzatore prevista tra il 2027 ed il 2029, fissata a 20 anni dall’entrata in funzione per la manutenzione alle caldaie. Il tema dell’ampliamento dell’impianto non è una novità. Ad esso seguì, lo scorso 20 luglio, un “acceso” e monotematico Consiglio comunale, dal quale emerse un netto no della maggioranza alla realizzazione della quarta linea con l’approvazione di un documento approvato dalla stessa e non votato dall’opposizione. Posizione resa nota alla città anche attraverso l’affissione di due manifesti e l’invio di comunicati stampa agli organi d’informazione. Ovviamente non mancava di intervenire il Vescovo Antonio Di Donna che, attraverso un comunicato stampa datato 25 luglio 2023, esprimeva tutta la sua contrarietà all’ipotesi quarta linea ed invitava la Regione Campania «ad abbandonare per iscritto il progetto di una quarta linea dell’inceneritore». Intanto il Consiglio regionale della Campania, agli inizi di agosto, emanava un emendamento alla risoluzione della maggioranza ed al Documento di Programmazione Economica e Finanziaria regionale, recante la firma del dott.Francesco Picarone, in cui si legge: “In  riferimento alla Delibera di Assestamento del Bilancio, si propone…

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Termovalorizzatore, accolta l’iscrizione all’ordine del giorno per la manifestazione anti quarta linea

Relativamente alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari tenutasi al Comune lo scorso 15 settembre, per programmare una seduta di Consiglio comunale, per attività ordinarie del Comune di Acerra, durante la quale i consiglieri comunali di opposizione, eccezion fatta per Francesco Affinito (M5S), chiedevano l’iscrizione all’ordine del giorno della delibera di formale adesione del Civico consesso alla manifestazione cittadina del prossimo 14 ottobre, organizzata dal “comitato unitario contro la realizzazione della 4 linea dell’inceneritore”, giungeva dalla coalizione X Acerra Unita il seguente comunicato: “E’ positivo che, come per legge obbligatorio, sia stata accolta la nostra richiesta di deliberare unitariamente l’adesione del Consiglio comunale alla manifestazione del 14 ottobre contro la 4 linea dell’inceneritore. Manifestazione organizzata dal Comitato unitario. Siamo interessati al risultato e non alle bandierine – aggiungono i sottoscrittori – e siamo pronti a ritirare la proposta di delibera, se ci uniamo intorno ad una proposta deliberativa, che arrivi dal Comitato, che sollecitiamo a proporre. Nel corso della riunione dei Presidenti dei gruppi consiliari e stato chiesto, di fare formali comunicazioni al Consiglio comunale se, e soltanto se, risultasse al vero la designazione del Presidente della Giunta regionale della Campania di un componente dell’organo consiliare in un soggetto partecipato da Regione e Comune. Ho altresì invitato il Sindaco, come obbligo regolamentare, a comunicare al Consiglio la designazione del consigliere di amministrazione in Acquedotti SCpa”.

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“È la dose che fa il veleno”- Paracelso, medico naturalista svizzero

E la dose o, più precisamente, la soglia limite del PM10, nella nostra città raggiunse, agli inizi dello scorso mese di luglio, già il 35° giorno di sforamento. La pericolosità di una sostanza inquinante dipende dalla sua natura chimica e dalla sua persistenza. Il Pm 10 desta, tra gli inquinanti primari (ossia che vengono immessi direttamente nell’ambiente dal processo che li ha generati, tipo gli scarichi delle automobili, ma anche da combustioni di varia natura) grande preoccupazione, sia per la persistenza (il tempo in cui riesce a restare sospeso nell’aerosol) ma, aggiungerei, ancor più per le sue dimensioni, che lo rendono in grado di permeare attraverso gli alveoli polmonari. In una situazione, nella quale è doveroso correre ai ripari, al di là del monitoraggio delle colonnine Arpac, che ci restituiscono la natura dell’inquinante (e non di tutti…) e la sua presenza in termini quantitativi, andrebbe forse mosso un ulteriore passo: identificarne con certezza le fonti, in modo da agire su più fonti. È una città, Acerra, con un “Castello alle spalle” la cui inespugnabilità delle mura ci identifica da secoli come un popolo che resiste ma che, ancor di più, dovrebbe “insistere” sulla questione ambiente. Quando s’intavola il discorso ambiente, si percepisce in città una certa rassegnazione, che sortisce l’immediato effetto di trascurare il problema. Ma se da una parte la rassegnazione conduce ad una serenità (apparente e non veritiera), dall’altra ci rende vittima di quel truismo, di quelle “tecniche di vendita” che, attraverso lo sfoggio di dati oggettivi, verità assolute quanto generiche (ed inconfutabili), ci rendono oggetto dello step psicologico successivo: la teoria del campo affermativo, che ci induce a dire sì. Si, in effetti la situazione è questa, si, non si può cambiare direzione. La salute non può essere in vendita, né non può essere “merce di scambio”. I limiti di sforamento di qualunque sostanza inquinante vengono stabiliti da una normativa che, sebbene tenga conto del limite massimo dannoso per gli esseri viventi, dall’altro deve conciliare aspetti economici, gestionali ed organizzativi. Cosa significa, tradotto in parole semplici? Un esempio lampante è quello dei limiti di aflatossine (muffe cancerogene) consentiti in Europa e oltre continente: mentre i limiti imposti in Europa per la commercializzazione della frutta secca sono più stringenti, il limite consentito per altre nazioni oltre…

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Il Vescovo: “«La Regione abbandoni per iscritto il progetto di una quarta linea dell’inceneritore».

Sulla decisione del Consiglio regionale campano che, in data 14.07.2023, aveva approvato l’accantonamento di una somma pari a 27 milioni di euro per la realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore e per sostenere le spese di adeguamento e manutenzione dello stesso (provvedimento contenuto nell’assestamento e variazione di Bilancio di Previsione per il prossimo triennio), non mancava di intervenire il Vescovo Antonio Di Donna che, attraverso un comunicato stampa datato 25 luglio 2023, diceva: “Ancora una volta diamo voce allo sgomento dei cittadini di Acerra per il reale pericolo di realizzazione della quarta linea dell’inceneritore. La paura di un ampliamento dell’impianto, che da anni ci accompagna e mai concretamente smentita, si è acuita il 14 luglio scorso, dopo un provvedimento approvato dal Consiglio regionale in questa direzione. Ad esso è seguito il 20 luglio un “acceso” e monotematico Consiglio comunale! (Civico consesso dal quale emergeva un netto no della maggioranza alla realizzazione della quarta linea con l’approvazione di un documento approvato dalla stessa ndr). Il 24 luglio la Consigliera regionale Vittoria Lettieri ha ricevuto cittadini e comitati per un confronto. L’allarme, la delusione e la rabbia degli Acerrani ci spingono, a pronunciare una parola netta e chiara. Anzitutto alla Regione Campania ed ai suoi rappresentanti di vertice: la si smetta di dire e di non dire, promettere, rassicurare e prendere impegni, per poi smentirli. Si ammetta il fallimento totale di una politica trentennale e miope della gestione dei rifiuti: è ormai chiaro il disegno che sacrifica Acerra sull’altare dell’emergenza. Si stabilisca – proseguiva Di Donna – nella programmazione dei prossimi anni e con un provvedimento scritto, ufficiale, che la quarta linea dell’inceneritore non si farà, senza nascondersi dietro il pretesto della manutenzione! Non basta la quantità enorme di rifiuti già bruciati, di cui i cittadini non conoscono la reale entità e la qualità? Un’altra parola, decisa, la diciamo a chi, in questo momento, ha la grave responsabilità di amministrare e difendere gli interessi della città: abbandonate la recita di un copione già scritto, non allungate l’elenco di chi, per troppo tempo, ha lasciato che questo territorio diventasse preda, di chi ne aveva decretato il destino di “pattumiera”. Cari amministratori di Acerra, governate sentendo sulla coscienza il peso delle vostre decisioni, anche a rischio dell’emarginazione. E a chi, più di…

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Quarta linea del termovalorizzatore, il primo cittadino ribadisce il no e la contrarietà della città

A luglio scorso scrivemmo che il Consiglio regionale campano, in data 14.07.2023, aveva approvato l’accantonamento di una somma pari a 27 milioni di euro, per la realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore e per sostenere le spese di adeguamento e manutenzione dello stesso. In realtà l’ampliamento dell’impianto costerà 80 milioni di euro. Il provvedimento era contenuto nell’assestamento e variazione di Bilancio di Previsione per il prossimo triennio. I 27 milioni fanno parte di un “tesoretto”, realizzato con i maggiori introiti incamerati nel 2021 dalla vendita di energia elettrica prodotta dall’impianto tramite la combustione dei rifiuti. Un tesoretto che già nel luglio dell’anno scorso era stato destinato alla costruzione del nuovo forno del termovalorizzatore, ma che ancora non era stato formalizzato tra le voci di Bilancio. Nelle intenzioni della Regione la realizzazione della quarta linea di incenerimento dei rifiuti dovrebbe far fronte ai diversi stop degli altri forni durante la manutenzione, a cui sono soggetti (almeno 6 all’anno distribuite tra le linee) e quindi mettere riparo alle emergenze di smaltimento dei rifiuti, che si verificherebbero dal mancato funzionamento dell’impianto. Ma soprattutto anche in vista della fermata totale o parziale per un periodo molto lungo del termovalorizzatore prevista tra il 2027 ed il 2029, fissata a 20 anni dall’entrata in funzione per la manutenzione alle caldaie. Il tema dell’ampliamento dell’impianto non è una novità. Nell’aprile del 2013 fu rivelata l’esistenza del progetto di costruzione di due nuove linee commissionato dall’A2A ad uno studio di progettazione bresciano. Due nuovi forni da aggiungere ai tre già in funzione dal 2009, destinati a bruciare ulteriori 1300 tonnellate di rifiuti. Ovviamente la notizia in breve faceva il giro della città, suscitando la giusta indignazione, protesta, rabbia e delusione della comunità acerrana. “Sotto accusa” finivano il Consigliere regionale Vittoria Lettieri ed alcuni Consiglieri della maggioranza De Luca, referenti in Regione di alcuni esponenti e consiglieri comunali dell’opposizione cittadina, per aver votato favorevolmente il provvedimento. Poche ore dopo il Sindaco Tito d’Errico attraverso un comunicato stampa diceva: “Ho chiesto un incontro urgente con il Presidente Giunta Regionale della Campania, Vincenzo De Luca ed il Vicepresidente della Regione Campania, con delega all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola, per ribadire il ‘no’ della comunità locale al termovalorizzatore ed alla “paventata realizzazione di una quarta linea di combustione”. Ad entrambi, infatti, ho…

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Dal Consiglio regionale sì a 27 milioni per la quarta linea del termovalorizzatore

Era il Consiglio regionale campano, lo scorso 14 luglio, ad approvare l’accantonamento di una somma pari a 27 milioni di euro, per la realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore e per sostenere le spese di adeguamento e manutenzione dello stesso. In realtà l’ampliamento dell’impianto costerà 80 milioni di euro. Il provvedimento era contenuto nell’assestamento e variazione di Bilancio di Previsione per il prossimo triennio. I 27 milioni fanno parte di un “tesoretto”, realizzato con i maggiori introiti incamerati nel 2021 dalla vendita di energia elettrica prodotta dall’impianto tramite la combustione dei rifiuti. Un tesoretto che già nel luglio dell’anno scorso era stato destinato alla costruzione del nuovo forno del termovalorizzatore, ma che ancora non era stato formalizzato tra le voci di Bilancio. Nelle intenzioni della Regione la realizzazione della quarta linea di incenerimento dei rifiuti dovrebbe far fronte ai diversi stop degli altri forni durante la manutenzione, a cui sono soggetti (almeno 6 all’anno distribuite tra le linee) e quindi mettere riparo alle emergenze di smaltimento dei rifiuti, che si verificherebbero dal mancato funzionamento dell’impianto. Ma soprattutto anche in vista della fermata totale o parziale per un periodo molto lungo del termovalorizzatore prevista tra il 2027 ed il 2029, fissata a 20 anni dall’entrata in funzione per la manutenzione alle caldaie. Il tema dell’ampliamento dell’impianto non è una novità. Nell’aprile del 2013 fu rivelata l’esistenza del progetto di costruzione di due nuove linee commissionato dall’A2A ad uno studio di progettazione bresciano. Due nuovi forni da aggiungere ai tre già in funzione dal 2009, destinati a bruciare ulteriori 1300 tonnellate di rifiuti.  

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Contrasto all’inquinamento atmosferico, i provvedimenti del Comune tra le misure targhe alterne

Inquinamento atmosferico, ecco le misure di contrasto adottate dal Comune di Acerra. Il Sindaco Tito d’Errico, infatti, ha emesso l’Ordinanza n.19 del 7.07.2023 contenente tutta una serie di disposizioni, finalizzate a migliorare la qualità dell’aria dopo la pubblicazione da parte dell’Arpa Campania del bollettino, che indica il superamento, per due centraline, delle concentrazioni di polveri PM10 nell’aria. Infatti Acerra ha già raggiunto il limite massimo consentito dalla legge, per quanto riguarda gli sforamenti annuali delle PM10, pericolose polveri fini di diametro inferiore a 10 µm, particelle inquinanti che respiriamo. La centralina posizionata nella locale zona industriale ha registrato appunto 35 sforamenti dall’inizio del 2023. E Acerra ha un elevato traffico di tir legato alle centinaia di camion, in entrata ed in uscita, che servono il termovalorizzatore. Tra i provvedimenti specifici, tenuto conto della necessità di bilanciare le esigenze di mobilità sul territorio con la salvaguardia della salute pubblica, rientra la circolazione dei veicoli a targhe alterne limitatamente ai fine settimana. Pertanto, per tutti i sabato e domenica del mese di luglio, la circolazione sull’intero territorio comunale di tutti i veicoli (auto, moto e ciclomotori) è consentita a targhe alterne limitatamente alla fascia oraria 08:00-20:00. Nei giorni pari del calendario è consentita la circolazione di tutti i mezzi, che hanno l’ultimo numero di targa pari. Nei giorni dispari è consentita la circolazione di tutti i mezzi, che hanno l’ultimo numero di targa dispari. Sono esclusi da queste disposizioni: i veicoli elettrici ad emissione nulla; i veicoli che trasportano diversamente abili muniti di tesserino regolarmente rilasciato dalla competente autorità; i veicoli adibiti a servizio pubblico e quelli che trasportano soggetti portatori di malattie gravi, che richiedono l’espletamento di trattamenti terapeutici adeguatamente certificati; i taxi ed i veicoli NCC; i veicoli ibridi, a metano e a gpl; gli automezzi per il trasporto pubblico. Inoltre fino al 31.12.2023 sull’intero territorio comunale è disposto: il divieto di qualsiasi combustione all’esterno; il divieto di utilizzare generatori con la classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle; il divieto per tutti i veicoli di sostare con il motore acceso; il potenziamento dei controlli riguardo il rispetto del divieto di utilizzo degli impianti termici a biomassa legnosa, di combustioni all’aperto e di spandimento dei liquami. Salvo i casi previsti dal Codice Penale o da diversa disposizione di legge, l’inosservanza…

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Dalla salute all’ambiente, tutti gli effetti nefasti delle sbarre abbassate dei passaggi a livello

Com’è noto, entro il 2012 dovevano scomparire i passaggi a livello, che dividono quasi interamente in due Acerra. Invece persiste in città la presenza delle tanto odiate sbarre, che incidono sui tempi, sugli orari e sulle abitudini degli Acerrani. I quali, ogni giorno, si imbattono nelle barriere ferroviarie, poste in posizione orizzontale, dinanzi alle quali iniziano i loro tempi d’attesa, che vanno da una decina di minuti, fino ad arrivare, in alcuni casi, anche a più di mezz’ora. Talvolta capita che, dopo la chiusura delle sbarre, transitino anche più treni in successione o che le barriere chiudano, senza che sia passato alcun treno. Tutto ciò influisce considerevolmente sul sistema nervoso e sui bio-ritmi dei cittadini, soprattutto se si è costretti a sostare dinanzi ai passaggi a livello chiusi più volte al giorno. Il centro abitato è attraversato da ben 4 passaggi a livello: quello di Corso Vittorio Emanuele II; quello di via S.Francesco D’Assisi; quello che divide Corso Garibaldi e via Diaz e quello sito a Corso Di Vittorio. Tutti accumunati dalle stesse scene, ossia lunghissime code ed interminabili attese. Molti gli automobilisti con i nervi a fior di pelle, che talvolta hanno terminato il proprio tragitto proprio contro le barriere ferroviarie danneggiandole, o rimanendo bloccati nell’area di transito dei treni. Infatti, non appena appare il segnale rosso di chiusura delle barriere, i conducenti di veicoli, pur di non dover attendere la riapertura delle trasversali, accelerano e tentano di attraversare la strada ferrata, mettendo in pericolo la propria ed altrui incolumità. Tutto ciò genera, in chi si vede la strada sbarrata tensione, stress, irascibilità, affaticamento ed alterazioni della sfera intellettiva. Tutti fattori che influenzano negativamente la qualità di vita del cittadino e provocano scarsa lucidità sul luogo di lavoro. Per non parlare dell’aspetto ambientale. Molti conducenti dei veicoli, che sostano davanti ai passaggi a livello presenti sul territorio comunale, infatti, quando questi sono chiusi, lasciano il motore acceso, in attesa che le odiate trasversali tornino, da orizzontale, di nuovo in posizione verticale e permettano l’attraversamento dei binari della Ferrovia dello Stato. E ciò nonostante la presenza dei cartelli, che indicano lo spegnimento degli stessi. E sono quattro, sostanzialmente, i motivi per i quali ancora troppe persone non prendono in considerazione la buona pratica, di spegnere il motore del proprio…

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Acerra, raggiunti i limiti annuali di sforamento per le Pm10

Siamo agli inizi di luglio e mancano ancora 180 giorni alla fine dell’anno. Ma Acerra ha già raggiunto il limite massimo consentito dalla legge, per quanto riguarda gli sforamenti annuali delle PM10, pericolose polveri fini di diametro inferiore a 10 µm, particelle inquinanti presenti nell’aria che respiriamo, che possono essere di natura organica o inorganica e sono particolarmente dannose per la salute umana. Stando al prospetto di sintesi dei dati diffuso dall’Arpac, che analizza la qualità dell’aria in Campania attraverso la sua rete di monitoraggio, la centralina posizionata nella locale zona industriale ha registrato appunto 35 sforamenti dall’inizio del 2023. Questo significa che, in applicazione del Decreto regionale del 3 febbraio 2022 al successivo giorno di sforamento dovrebbero scattare le misure di mitigazione dell’inquinamento atmosferico previste per legge. Nella top ten della classifica delle centraline Arpac, che registrano più sforamenti dall’inizio dell’anno, dopo Acerra zona industriale, c’è la centralina di Volla con 33 sforamenti e poi quella di San Vitaliano, con 31 sforamenti. Poi Acerra Scuola Caporale ed Aversa Scuola Cirillo con, rispettivamente, 24 e 23 sforamenti nei primi sei mesi del 2023. Antonio Marfella, presidente Isde Napoli, commenta: «Acerra è ai limiti della conca nolana, in cui si registra un’elevata mortalità per tumori, ma ha elevato un traffico tir legato alle centinaia di camion, in entrata ed in uscita, che servono il maxi inceneritore. L’enorme traffico di tir è la causa degli sforamenti di PM10, che registriamo. E sono decenni che, nella conca del nolano, registriamo numeri di sforamenti analoghi o peggiori dei capoluoghi di provincia”. Preoccupano dunque le migliaia di passaggi di tir che, secondo Marfella, sono una delle principali cause di produzione di polveri sottili. «Si sconta la mancata realizzazione di un progetto, che prevedeva che l’enorme massa di merci proveniente dal Porto di Napoli fosse trasportata nel nolano via ferro e non attraverso i tir. Su Acerra, come in altri territori, registriamo che delle PM2,5 nulla ci è dato sapere. Eppure sono particelle ancora più dannose per la loro tossicità».    

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Il Comune mette in stand-by il termovalorizzatore, bloccato il rinnovo dell’Autorizzazione

La prima seduta della convocazione della Conferenza dei Servizi per il rinnovo Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) del termovalorizzatore era fissata per il 22 giugno scorso. Durante la stessa Conferenza, convocata in modalità telematica dalla Regione Campania, il Comune di Acerra esprimeva parere negativo al rinnovo dell’Autorizzazione. E ciò alla luce delle direttive dell’Unione Europea sull’applicazione delle migliori tecniche disponibili per questo tipo di impianti. La comunità di Acerra, dunque, coerentemente con la sua storia, conferma la contrarietà all’inceneritore. Le criticità, secondo l’Ente, sono legate all’aspetto edilizio ed al piano di gestione degli eventuali malfunzionamenti. “Su quest’ultimo punto, in particolare, nell’analizzare insieme ai competenti Uffici comunali l’istanza di rinnovo dell’autorizzazione – sottolineava il Sindaco Tito d’Errico, che partecipava all’incontro – abbiamo rilevato alcune criticità. A nostro avviso, la relazione inerente le condizioni di esercizio di non normale funzionamento (OTNOC) ed il loro piano di gestione è molto generica e del tutto insufficiente, in quanto si limita ad enunciare le possibili condizioni di anomalia di esercizio, che si possono verificare e le loro cause, ma non stabilisce le modalità di intervento, per far fronte alle eventuali conseguenze negative. Nella relazione ci si ferma al piano di monitoraggio, senza specificare quali sono le attività da mettere in campo, per porre rimedio alle eventuali anomalie di esercizio, né per limitare il verificarsi di tali condizioni”. Quest’obiezione veniva recepita e la Conferenza dei Servizi, pertanto, dovrà essere riconvocata. In questo modo venivano un pò sopite le preoccupazioni manifestate alla vigilia della Conferenza dall’opposizione consiliare, che ricordava al primo cittadino, di non aver costituito l’Osservatorio Ambientale comunale Indipendente e che pende, in Consiglio di Stato, il giudizio sul precedente aggiornamento AIA. E che il Comune non ha in dotazione organica personale in possesso di una specifica competenza tecnica, che esamini la proposta di A2A, che valuti le ultime migliori tecnologie ambientali, dell’impianto e del suo impatto territoriale. Eppure l’Ente comunale di Viale della Democrazia riusciva a contrastare le tesi tecniche e gestionali proposte in conferenza dei servizi da A2A, al netto della richiesta di documentazione prodotta dal Sindaco avanzata dall’opposizione, come fatto sapere in una nota stampa, “in quanto la Conferenza dei Servizi non è un momento politico ma tecnico-giuridico-scientifico”.    

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