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Lottare ora contro gli sversamenti illeciti di rifiuti per evitare i roghi estivi

L’estate sembra lontana, ma è molto più vicina, di quanto non si possa pensare. Ed il pensiero corre subito ai roghi, dai quali si sprigionano sostanze tossiche e nocive, che puntualmente avvelenano la salute di migliaia di persone, rendendo un inferno la loro esistenza durante la stagione calda. E allora, tra le varie attività che vanno intensificate, vi sono anche i pattugliamenti sul territorio, finalizzati alla prevenzione dei reati in materia ambientale, presidiando alcune zone della città alla ricerca di sversamenti abusivi, possibili fonti di roghi e cercando di sorprendere eventuali individui, intenti a sversare i rifiuti illegalmente o ad accendere roghi con relativa diffusione di sostanze pericolose nell’aria. Infatti, con la stagione secca e l’aumento delle temperature, cresce il rischio di incendio di rifiuti abbandonati a bordo strada e su aree pubbliche e private. Accade infatti, che le fiamme si propaghino dalla sterpaglia al materiale di vario genere depositato in maniera incontrollata ossia, in assenza di una tempestiva attività di pulizia, anche soggetti estranei al deposito abusivo provino a liberare dai rifiuti marcescenti uno spazio pubblico o privato, dando ad essi fuoco. Grazie, dunque, alla suddetta attività di controllo e di prevenzione ed alla pulizia effettuata nella zona destinata ai Piani di Insediamento Produttivi (Pip) in località “Marchesa”, che ha un’estensione di 540 mila mq ed utilizzata come discarica a cielo aperto, dalla quale occorre rimuovere sempre i rifiuti e tagliare le sterpaglie, è possibile salvaguardare la salute e la sicurezza dei cittadini. Del resto le relazioni redatte e trasmesse all’Autorità Giudiziaria dai Vigili del Fuoco. E che forniscono un report periodico e preciso sui fenomeni incendiari, mentre quello dei militari dell’Esercito Italiano evidenzia persistenti fenomeni di sversamento abusivo di rifiuti domestici, inerti, scarti tessili, amianto, pneumatici, carcasse d’auto, parti di elettrodomestici. Da qui l’invito alle amministrazioni comunali a porre ogni attenzione nelle attività di competenza, finalizzate alla tempestiva e puntuale rimozione di rifiuti nelle aree pubbliche e private con priorità per i luoghi di abbandono, interessati già in passato da incendi e per i cumuli di rifiuti caratterizzati dalla presenza di materiali combustibili. La stessa Città Metropolitana di Napoli, con riferimento servizio viabilità dovrebbe fornire la tempestiva assistenza ai Comuni, in occasione degli interventi di rimozione di quintali di pattume, abbandonato lungo le rampe di accesso…

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Mancata raccolta dei rifiuti, una nota della Tekra smentisce l’assessore al ramo

Solo nelle ultime ore in città la situazione relativa alla raccolta dei rifiuti è tornata alla ‘normalità’. Per l’intera settimana scorsa quasi tutti i quartieri avevano conosciuto i disagi dovuti alla mancata raccolta delle varie frazioni dei rifiuti solidi urbani, con grave danno all’immagine della città ed alla salute pubblica. E a risentirne è stata anche la percentuale della raccolta differenziata. A parlare dei disservizi causati dalla Tekra sembrerebbe essere stata, in un’intervista, l’Assessore all’Igiene Urbana Milena Tanzillo. Prontamente poi smentita da una nota stampa della società di Angri, che precisava che “la società aveva solo dato applicazione ad un ordine di servizio del Responsabile Unico del Procedimento la quale, probabilmente, per contrastare il fenomeno degli abbandoni e degli errati conferimenti dei rifiuti solidi urbani, aveva disposto, che l’impresa dovesse astenersi dal raccogliere i rifiuti, qualora gli stessi non fossero conformi per natura, orario di conferimento o modalità di consegna, a quanto disposto. Gli addetti dell’impresa avrebbero lasciato apposito avviso, per informare della mancata raccolta gli utenti”. Ovviamente non una parola veniva detta sulla problematica dall’opposizione consiliare, più impegnata a contare quante unità ci sono nell’Ufficio Staff del Sindaco, che ad impegnarsi nella tutela dell’ambiente, del decoro urbano, del corretto svolgimento del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti e della mancata costruzione del centro servizi. J.F.

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Abbattuti i pini storici piantumati lungo corso Italia. Assenti i difensori dell’ambiente (?!). 2° parte

Il mese scorso scrivemmo, che non potevano non destare la nostra attenzione i cinque storici pini, piantumati ormai da molti anni lungo Corso Italia. Arteria cittadina interessata da lavori di riqualificazione e di rifacimento dei marciapiedi, con conseguente sostituzione di panchine, pali della pubblica illuminazione, creazione di aiuole, piste ciclabili, ecc. Ma anche dall’abbattimento di specie arboree oggettivamente non idonee per le aree urbanizzate e che avevano da tempo creato problemi all’incolumità pubblica e privata. Tant’è vero che, spesso, alcuni tratti dei marciapiedi risultavano pericolosi. A seguire il destino dell’abbattimento, però, sono stati anche i 5 pini, piantumati a pochi metri dell’ingresso della locale struttura sanitaria ed ai quali, forse, poteva essere evitato questo tragico destino. Poi tutti abbattuti lo scorso 20 gennaio. Di certo c’è che, a differenza dei mesi estivi, quando imperava la campagna elettorale, nessun ambientalista, ecologista, salutista ecc. si è fatto vedere in zona, per intraprendere una qualsiasi iniziativa pro pini, che non presentavano alcuna anomalia strutturale, che non erano in sofferenza vegetativa, che si presentavano integri e che erano esemplari di alto valore storico ed ambientale. Una definizione che fu data, invece, dai Consiglieri comunali protagonisti del cosiddetto “patto dei Cedri” (oggi entrambi all’opposizione), quando si trattò di salvare dall’abbattimento i cedri ed i pini di piazzale Russo Spena, definiti “di un valore incommensurabile per il patrimonio comunale”. Lì si evocò a più riprese, la verifica strumentale. Qui, invece, ha prevalso l’assenteismo ed il menefreghismo. Ma la vita offre sempre un’altra occasione. Infatti, lungo il suddetto corso Italia, ma dal lato opposto, insistono ancora due pini, che presentano le stesse caratteristiche di quelli abbattuti. Qualora qualche ambientalista, ecologista o esponente politico “sempreverde” o difensore di pini e cedri volesse rimediare all’assenza o all’inerzia del mese scorso, può ancora farlo, prima che queste due specie arboree seguano il destino, di quelle già abbattute. Oltre a ciò i convinti difensori del verde pubblico potrebbero evocare anche la legislazione nazionale, secondo la quale per ogni bambino/bambina che nasce in un Comune, è previsto che venga piantumato un albero. Ad Acerra, invece, pare che la normativa venga applicata all’inverso, visto che la riqualificazione dell’importante arteria stradale ha comportato l’abbattimento di varie specie arboree, al momento non sostituite con altre.

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Mons.Di Donna denuncia: “Sta per essere autorizzato un nuovo impianto di smaltimento dei rifiuti”.

Era il Vescovo Antonio Di Donna ad inviare alla Regione Campania, in data 7.2.2023 e, nello specifico, al Dirigente all’Ambiente una lettera, in cui evidenziava, che sta per essere autorizzata la realizzazione di un nuovo impianto di gestione di rifiuti non pericolosi nella locale zona Asi. Autorizzazione Unica richiesta dalla società “Cisette srl”, da rilasciare in Conferenza dei Servizi convocata per giovedì 9 febbraio. Ed alla quale partecipavano l’Arpac, l’Asl Napoli 2 Nord e Città Metropolitana. La società già era stata autorizzata nel 2017 ad insediarsi in zona Asi, dove voleva trattare anche rifiuti pericolosi. Ma il Comune fece ricorso al Tar ed i giudici bloccarono l’insediamento. La Regione fu bocciata, per non aver reso pubblica la Valutazione di Impatto Ambientale. Adesso la Cisette ci riprova, senza però trattare rifiuti pericolosi. Nel frattempo ogni decisione veniva rimandata al mese prossimo, in quanto l’azienda dovrà integrare la documentazione presentata. Nella lettera dell’alto prelato si legge: “Caro Dirigente, ancora mi tocca aggiungere l’ennesima accorata esortazione al triste elenco di Lettere ed Appelli, che ho inviato a questa Direzione Generale della Regione Campania in quasi un decennio di Episcopato ad Acerra. E sono costretto a farlo esclusivamente – esordiva il Vescovo – in qualità di Pastore di questa bella e martoriata terra, dopo avere appreso, che per il prossimo 9 febbraio 2023 è riconvocata una seduta della Conferenza di Servizi, avente come oggetto l’Istanza di Autorizzazione Unica presentata dalla società Cisette per la realizzazione e la gestione di un impianto di rifiuti in zona ASI. Abbiamo con insistenza invocato in questi anni, che fosse scongiurato l’«accanimento» su un territorio autorevolmente dichiarato dalla scienza e dalla stessa politica «saturo» da un punto di vista della sostenibilità ambientale. Del resto, proprio come Pastore ho toccato con mano, e continuo a farlo, le ferite nella carne della gente provocate dallo scempio e dal dramma umanitario ambientale. Abbiamo ripetutamente denunciato lo «sconcerto» per la «ciclicità, con la quale il nostro territorio diventa suolo appetibile per la realizzazione di impianti di smaltimento e stoccaggio di rifiuti». Ma voi avete preferito guardare il “dito” della burocrazia di asettiche, pur se “legali”, motivazioni, pur di andare avanti a tutti i costi con gli impianti e sostenere l’imperativo del profitto. E continuate con ostinazione a non volere vedere uno…

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La domenica ‘Verde’ al rione Sant’Anna, ripulite la fontana e le aiuole

Una domenica ‘verde’ all’insegna del senso civico e del recupero delle aree urbane. Domenica 5 febbraio, infatti, a piazzale San Giuseppe (zona Sant’Anna), di fronte all’omonimo istituto scolastico, il gruppo di attivisti di Europa Verde Acerra ha ripulito la fontana e le aiuole ridotte ad un ricettacolo di rifiuti da persone incivili e noncuranti del decoro urbano. Si sono uniti al gruppo ambientalista locale anche diversi cittadini ed abitanti della zona, che non hanno esitato a rimboccarsi le maniche, per restituire pulizia e dignità all’intera zona. “Abbiamo riconsegnato una piccola parte della città sporcata e rovinata da una minoranza di incivili, che avevano scambiato la fontana per una pattumiera e ripescato con retina e guanti davvero oggetti improbabili, come pannolini sporchi, fuochi di artificio esplosi, pacchetti di sigarette e tanto altro” – sottolinea Rosario Visone, portavoce locale di Europa Verde. “Queste iniziative servono a coinvolgere in modo attivo la cittadinanza, che deve preservare al meglio, ciò che l’Amministrazione comunale realizza per il bene comune” – spiega invece Giovanna Settembrese, coordinatrice del gruppo locale dei Verdi, supportato nell’attività di pulizia del rione anche dal Parco della Vita di Gaetano Allocca.

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Allarme polveri sottili: sforati i limiti in molti Comuni

Dopo le piogge ed i venti di primavera, che ne avevano attutito l’impatto i killer delle nostre vie respiratorie, le polveri sottili, hanno ripreso il sopravvento nel territorio della “mal’aria”, la zona orientale dell’hinterland napoletano. E i dati, che si riferiscono al mese scorso, sono preoccupanti, perché già a metà 2022 erano stati raggiunti e superati i 35 giorni di sforamento massimo delle polveri PM 10 consentito dalla legge nell’arco di un anno. A conquistarsi la maglia nera della qualità dell’aria in Campania nel 2022, con oltre 94 sforamenti, è stato il Comune di Volla dove, secondo l’Agenzia regionale per la Protezione Ambientale (Arpac), si è superato il limite di concentrazione di 50 microgrammi per metro cubo d’aria. La normativa europea stabilisce che, in un anno, non bisognerebbe sforare tale limite per più di 35 giornate. Ma il quadro è sconfortante in un’ampia fetta di questa parte della provincia. Tremendi i dati rilevati dalle centraline dell’Arpac. Maglia d’argento, nella classifica al rovescio dell’inquinamento dell’aria, per San Vitaliano: 68 (il dato è aggiornato al 18 dicembre 2022) le giornate di sforamento della soglia di 50 microgrammi per metro cubo di polveri sottili. Ma non si esaurisce qui, purtroppo, la drammatica mappa dell’inquinamento. Nel nostro Comune, che ospita il termovalorizzatore più grande d’Europa, l’aria è particolarmente malsana in prossimità della scuola Caporale: 61 giornate di polveri sottili oltre la concentrazione di 50 microgrammi per metro cubo. Un fenomeno che è stato messo in relazione, tra l’altro, alla circostanza che il centro abitato è attraversato da alcuni passaggi a livello e che quando questi sono chiusi, molti automobilisti restano con il motore acceso, in attesa che riaprano le trasversali. E ciò, nonostante che nei pressi degli attraversamenti ferroviari, vi siano i cartelli con ordinanze e leggi, che impongono di spegnere il motore dei veicoli. Inoltre è stato superato il limite dei 35 giorni in prossimità della scuola Capasso (sono 40 alla data del 18 dicembre scorso) e della zona industriale (52 le giornate di superamento del limite fino al 20 dicembre). Un altro allarme si registra a Pomigliano d’Arco, come certifica la centralina dell’Arpac situata nell’area Asi. Qui sono stati 50 (il dato è aggiornato al 18 dicembre) gli sforamenti. Una situazione di allarme percepita da una parte della popolazione, tanto…

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Abbattuti i pini storici piantumati lungo corso Italia. Assenti i difensori dell’ambiente (?!)

Non potevano non destare la nostra attenzione i quattro storici pini, piantumati ormai da molti anni lungo Corso Italia. Arteria cittadina interessata da lavori di riqualificazione e di rifacimento dei marciapiedi, con conseguente sostituzione di panchine, pali della pubblica illuminazione, creazione di aiuole, piste ciclabili, ecc. Ma anche dall’abbattimento di specie arboree oggettivamente non idonee per le aree urbanizzate e che avevano da tempo creato problemi all’incolumità pubblica e privata. Tant’è vero che, spesso, alcuni tratti dei marciapiedi risultavano pericolosi. A seguire il destino dell’abbattimento, però, sono stati anche i 4 pini, piantumati a pochi metri dell’ingresso della locale struttura sanitaria ed ai quali, forse, poteva essere evitato questo tragico destino. Poi tutti abbattuti lo scorso 20 gennaio. Di certo c’è che, a differenza dei mesi estivi, quando imperava la campagna elettorale, nessun ambientalista, ecologista, salutista ecc. si è fatto vedere in zona, per intraprendere una qualsiasi iniziativa pro pini, che non presentano alcuna anomalia strutturale, che non sono in sofferenza vegetativa, che si presentano integri e che sono esemplari di alto valore storico ed ambientale. Una definizione che fu data, invece, dai Consiglieri comunali protagonisti del cosiddetto “patto dei Cedri” (oggi entrambi all’opposizione), quando si trattò di salvare dall’abbattimento i cedri ed i pini di piazzale Russo Spena, definiti “di un valore incommensurabile per il patrimonio comunale”. Lì si evocò a più riprese, la verifica strumentale. Qui, invece, ha prevalso l’assenteismo ed il menefreghismo.   J.F.

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Presentato il libro “20 di guerra-frammenti di vita nella terra dei fuochi”

L’associazione Mamme di Miriam, Donne del 29 agosto, l’associazione Volontari Antiroghi di Acerra, nonché la Consigliera regionale campana Maria Muscarà non mancavano all’appuntamento del 7 gennaio scorso, presso la Biblioteca diocesana di Acerra, in occasione della presentazione di un libro, in cui la protagonista era la tematica ambientale. Abituati all’ospitalità di Monsignor Antonio Di Donna, quando si parla di Terra dei fuochi, è stata grande la sorpresa dei presenti, quando l’autore del libro ed il fotografo che ne ha arricchito con i suoi scatti il contenuto, si sono presentati: Giovanni Rattini e Paolo Meneghini, entrambi veneti. È la prima volta che, frammenti di storia, di chi sul territorio combatte, per contrastare il fenomeno della terra dei fuochi, vengono raccontati con un accento diverso da quello del sud. Grande lo stupore e lo scetticismo iniziale del pubblico presente in merito al fatto che, proprio da quella parte dell’Italia che, negli anni, ha sempre spinto per un’autonomia economica, secessione o…qualunque altro termine che prevedesse l’epilogo di separarsi dal sud Italia, provenissero due voci, per raccontare una tematica che, per anni, è sembrata un’etichetta esclusiva delle nostre zone. Proprio Rattini, in prima battuta, ha voluto dare un primo chiarimento in merito alla scelta della tematica del libro, dichiarando: “Ci siamo calati in una situazione, che conoscevamo solo attraverso qualche notizia o reportage televisivo. Quando ho presentato il libro a Padova, ho voluto fare una premessa per me importane: non riusciranno le mie parole, a rendere l’idea di cosa devono affrontare le persone in quel territorio. Solo venendo a toccare con mano la realtà della terra dei fuochi che, ad oggi, è una, delle terre dei fuochi che esistono in Italia – aggiungeva Rattini – si può avere percezione della situazione”. Dagli interventi si è percepito, con chiarezza, uno dei “venti” che hanno spinto due autori padovani a scrivere del nostro dramma: un senso di corresponsabilità in un disastro ambientale, che spesso ha visto proprio industriali veneti smaltire, a basso costo, rifiuti tossici in questa terra. Tra i “venti” che hanno gonfiato la stesura di questo libro, potrebbe comunque esserci anche quello del timore: timore che, saturati i siti (e scoperchiato il vaso di pandora al sud), ora possa toccare a qualche regione del Nord. Dal canto suo il Vescovo, nonché Presidente della Conferenza Episcopale…

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Donati da Legambiente Acerra tre pannelli fotovoltaici da balcone a famiglie in difficoltà energetica

Veniva presentato ad Acerra venerdì 13 gennaio #pannelloinpiu, la campagna di Legambiente in collaborazione con Enel X, che ha donato tre pannelli da balcone a famiglie in difficoltà energetica. Alla manifestazione, tenutasi presso la sala convegni del Castello dei Conti, partecipavano l’Assessore all’Ambiente Milena Tanzillo; l’Assessore alla Transazione Ecologica nonché Vice-sindaco Gennaro Iovino, Ottavia D’Agostino – ufficio scientifico Legambiente Campania; l’ex sindaco Espedito Marletta – Legambiente Acerra; MariaTeresa Imprato – Legambiente Acerra. Moderava l’incontro Antonella Terracciano – Presidente Legambiente Acerra. La manifestazione è stata l’occasione, per parlare di energia pulita, giusta transizione ecologica e per mettere in campo nuove proposte. Ed era la stessa presidente Terracciano a dire: “Ci proviamo, perché siamo caparbi, ma anche perché sappiamo di potercela fare nonostante le difficoltà. Oggi abbiamo portato al centro del dibattito temi importanti come una transizione ecologica giusta, che sia strumento per combattere le disuguaglianze sociali, per contrastare la povertà energetica. Studiamo. Ne parliamo (dati scientifici alla mano). Ne discutiamo. Poi però proviamo, a farlo davvero. Ed è questa la nostra forza e la nostra follia. Avremo – aggiungeva l’esponente di Legambiente – sempre le mani sporche di terra, i piedi immersi nelle criticità dei nostri territori, ma gli occhi ben aperti sui nostri obiettivi, su una ri(e)voluzione, in cui crediamo davvero. Un ringraziamento sincero lo faccio, a quanti oggi hanno partecipato alla presentazione di ‘Pannello in più’, che ha raggiunto il doppio obiettivo: aprire il dibattito e regalare un pannello fotovoltaico a tre famiglie in povertà energetica. Il nostro 2023 parte da qui. Da questi tre pannelli. Da queste tre famiglie. Sarà un anno di costruzione, perché questo è solo un piccolo squarcio verso una comunità energetica solidale nella città dell’inceneritore.

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Europa Verde riqualifica via Basilicata piantumando alberi e restituendo decoro urbano

Si svolgeva lo scorso 17 dicembre, presso il Parco Mediterraneo a via Basilicata, l’iniziativa promossa dalla locale sezione di Europa Verde denominata “La Festa dell’Albero”. Tra i presenti il Sindaco Tito d’Errico, il Deputato di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli ed il responsabile cittadino del partito Rosario Visone. La manifestazione, che prevedeva anche momenti di intrattenimento e di divertimento per i bambini ed una mostra di pittura del maestro Salvatore Di Falco, riqualificava l’intera area, liberata da rifiuti abbandonati di varia tipologia, dalle scritte anche offensive, che imbrattavano mura e colonnati, mentre si procedeva alla piantumazione di oltre una ventina di specie arboree, palme comprese, nelle aiuole ormai spoglie presenti nel parco. Era proprio il primo cittadino, ad elogiare l’attività degli attivisti e dei militanti del partito “perché – sottolineava nel suo intervento – hanno strappato al degrado, all’incuria e all’abbandono un’area della nostra città, dove spesso la fanno da padrone gli schiamazzi notturni, gli atti di vandalismo, le attività illecite e le violazioni delle vigenti disposizioni comunali. Ed è per questo che, come Comune, ci impegneremo, a preservare e a valorizzare il lavoro iniziato durante la campagna elettorale e portato oggi a compimento da Europa Verde, che è sempre attenta alle tematiche dell’ambiente, della legalità e della vivibilità dei territori”. Non mancava di intervenire il Consigliere regionale e Deputato Borrelli, il quale diceva: “Oggi abbiamo mantenuto l’impegno, che avevamo assunto, ossia di riqualificare quest’area, grazie all’operato di una cinquantina di volontari di Europa Verde, che hanno messo a dimora nelle aiuole i fiori, ripulito l’area dalle deiezioni canine e dai rifiuti, dando vita ad un’azione di partecipazione civile al bene comune. E con la quale vogliamo stipulare un patto con i residenti, affinchè mantengano l’area pulita”. Dal canto suo Visone precisava, che “sono in cantiere riqualificazioni ed implementazioni del verde cittadino anche in altre aree urbane, sul modello di quanto fatto a via Basilicata, dov’è stato ripristinato il decoro urbano e dove si è registrata una cospicua presenza di cittadini, nonostante la pioggia battente”.

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