Autore: Redazione
L’interrogazione consiliare rivolta al Sindaco sui doveri e l’operato della “Acquedotti Scpa”
Adesso, senza voler riproporre di nuovo ai nostri lettori le questioni inerenti alla Acquedotti Scpa ed ampiamente da noi esposte in questi anni (l’affidamento del servizio idrico integrato alla stessa, intervenuto in mancanza del necessario presupposto di legittimità, come attestato dall’A.T.O. Napoli 2 lo scorso 7 maggio, con conseguente interrogazione consiliare; la quasi totale mancanza di pulizia e manutenzione delle caditoie, che hanno provocato l’invio al Comune delle istanze di risarcimento danni da parte di cittadini ed esercenti, che nel corso delle avverse condizioni atmosferiche, verificatesi sopratutto in data 14.09.2009 e 06.11.2009, subirono ingenti danni agli immobili ed alle attività commerciali; la risposta alla società data dal Dirigente comunale ai Lavori Pubblici, Arch.Martone, datata 30.12.2009 la quale scrive che, relativamente alla massima solerzia, precisione e continuità, con cui la società asserisce di compiere la pulizia delle caditoie, tale società millanta tali interventi e tanto altro ancora), cosa c’è di nuovo? L’interrogazione consiliare rivolta al Sindaco Esposito e presentata durante il Consiglio comunale dello scorso 29.01.2010 dai Consiglieri G.Bigliardo e P.Di Fiore (Pdl), con la quale il primo cittadino e l’amministrazione comunale riferiscano sull’esecuzione dei doveri contrattuali posti a carico della società Acquedotti Scpa, per effetto del provvedimento in affidamento in concessione del servizio idrico comunale, come da Determina dirigenziale n.185/2005. In particolare i suddetti Consiglieri chiedono che il Civico consesso sia informato sullo stato patrimoniale del capitale azionario del Comune nella società; se il Comune per la riscossione pregressa e la società concessionaria hanno restituito agli utenti la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione, come imposto dalla sentenza della Corte Costituzionale n.335/2008; se la società ha svolto opere di manutenzione ordinaria e straordinaria sulle reti idriche e fognarie ricevute in comodato. Che sia informato sulle risultanze delle ultime analisi e controlli di qualità sull’acqua erogata agli Acerrani, svolti dalla società concessionaria; se il Comune ha mai verificato, con proprie analisi, nel quadro dei suoi poteri di controllo e di vigilanza, le risultanze delle analisi svolte dalla società concessionaria; sui progetti di intervento effettuati dalla stessa, sul complesso degli impianti idrici e fognari, per la revisione generale dell’intera rete idrica e fognaria esistente e per il suo potenziamento, modalità, termini, condizioni e strutture impiegate dalla società per la vigilanza ed il monitoraggio sulle reti idriche e fognarie….
Leggi tutto »Nominato il nuovo Assessore in luogo del dimessosi Granata
E’ terminata con la nomina di Nicola De Matteis ad Assessore al Personale, alle Politiche Finanziare, al Contenzioso ed alle Attività Produttive al posto del dimessosi Raffaele Granata, la disputa interna che si era aperta, ormai da tempo, in seno alla lista civica “Progetto Acerra”, che ha contribuito alle amministrative di giugno scorso all’affermazione elettorale dell’attuale Sindaco Tommaso Esposto e che portò a sedere in Consiglio comunale due Consiglieri: Affinito e Piatto. La nomina a componente dell’attuale Giunta comunale è arrivata ufficialmente lo scorso 11 febbraio, attraverso il Decreto sindacale n.I. Nonostante il tentativo di mantenere il riserbo fino all’ultimo momento, il nome dell’ex Consigliere comunale della passata amministrazione cittadina, nonché neo Segretario del movimento civico come successore di Granata, era dato da giorni come già ufficioso. Il nome del 52enne ragioniere compariva anche nella prima rosa di candidati, che fu presentata all’attenzione del Sindaco durante la composizione dell’esecutivo comunale, poi presentato alla città il 23 luglio dell’anno scorso. “La lista che mi hanno presentato aveva gli stessi 5 nomi di otto mesi fa – affermava il primo cittadino – tranne quello di Amato Lamberti. La scelta di De Matteis è il frutto della condivisione di un percorso fatto dai partiti di maggioranza, che hanno deciso di dare seguito al documento firmato a luglio 2009 secondo il quale, di fronte ad una divisione interna ad un partito, si sarebbe rispettato il risultato elettorale (la cosiddetta normativa antiribaltone). Inoltre, considerando le competenze che tale ruolo richiede, riconosce nella sua persona la giusta professionalità Con ciò – concludeva Esposito – non disdegno affatto il supporto ideologico e di fatto dato all’amministrazione dall’ex Assessore Granata”. In seno alla lista civica si era venuta a creare una spaccatura insanabile, che vedeva due fazioni contrapposte contendersi davanti al Giudice di Pace la paternità della lista stessa. Da qui le dimissioni di Granata protocollate lo scorso I febbraio e la fuoriuscita del gruppo politico, che si è rivolto alla giustizia civile, con conseguente collocazione del consigliere Affinito nel gruppo misto. La fuoriuscita del gruppo dissenziente, che annovera anche l’ex Assessore Altobelli e lo stesso Granata si ha, come si evince da un documento datato 14 gennaio 2010 ed inviato al primo cittadino ed ai Segretari politici delle forze della coalizione per “ragioni di divergenze…
Leggi tutto »Edizione Integrale del 23 Febbraio 2010
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Leggi tutto »Depuratore ex Montefibre: manca la dovuta determinazione per scongiurarne l’avvio
Ancora in primo piano la questione del depuratore ex Montefibre che è stato oggetto del rilascio, da parte della Giunta regionale della Campania in data 30.12.2009, attraverso il Decreto n.390, dell’Autorizzazione Ambientale Integrata, con cui si è autorizzato la “Ngp-Bio Natura srl”, ad esercire l’impianto Biac, sito nell’ex Montefibre e modificato al trattamento di rifiuti liquidi da soggetti esterni e per l’eliminazione o il recupero di rifiuti pericolosi e non. Notizia comunicata al Comune in data 7 gennaio 2010 ma “divenuta pubblica” per caso solo undici giorni dopo!!! E già evidenziammo che tale autorizzazione contrasta con quanto deliberato dal Consiglio comunale del 21 ottobre 2009 che prevede, tra l’altro, di limitare l’autorizzazione ad un impianto di depurazione delle acque reflue industriali (cioè canalizzate direttamente) con esclusione dei rifiuti liquidi (cioè delle acque reflue industriali non canalizzate direttamente). E con l’art.4 dell’Accordo di Programma, approvato con Delibera di Consiglio comunale n.18 del 5 aprile 2006, che fa espresso riferimento all’adeguamento, con ammodernamento, dell’esistente impianto di depurazione del sito industriale Montefibre/NGP, al fine di depurare le acque reflue delle aziende del sito e delle aree circostanti. Ed in attesa che l’amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Esposito, presenti ricorso al Tar attraverso il proprio legale, per chiedere l’annullamento del suddetto provvedimento, così come precisato dal primo cittadino lo scorso 24 gennaio, la vicenda veniva dibattuta durante il Consiglio comunale del 3 febbraio scorso. Una Pubblica Assise alla quale erano presenti sia alcuni lavoratori di Ngp, in attesa da 9 mesi della corresponsione della cassa integrazione e sia i Comitati civici ambientalisti. Questi, in particolare, sono preoccupati che l’autorizzazione concessa per il depuratore crei il precedente per altri impianti, che hanno già protocollato in Comune la comunicazione di avvio della procedura di richiesta di Autorizzazione Ambientale Integrata (dopo Friel, Fenice ed Italambiente). A sostenere la soluzione del ricorso alla giustizia amministrativa contro l’impianto di depurazione anche Legambiente, che avrebbe già constatato la pericolosità del depuratore. Purtroppo la proposta di deliberazione urgente, avanzata al Civico consesso dal Consigliere Alfonso Liguori (Pdl), affinché fosse discussa all’inizio dei lavori, per evitare che non fosse messa a votazione per mancanza del numero legale (cosa poi puntualmente verificatasi), non passava. Questi proponeva che il Sindaco utilizzi i poteri, che gli sono conferiti sia dal Decreto regio del…
Leggi tutto »Le pesanti critiche dei comitati ambientalisti all’amministrazione comunale
La rabbia e la delusione del comitato “Donne del 29 Agosto” e dell’associazione “AssoCampaniafelix”, a seguito di un Consiglio comunale sostanzialmente sterile e privo di prese di posizioni chiare e nette da parte degli esponenti della maggioranza (molti dei quali si dileguavano dai banchi della sala consiliare, svanendo nel nulla), provocava un manifesto dal titolo eloquente, ossia: “Che Schifo!!!”. “I Consiglieri lasciano l’aula consiliare alla chetichella – recita il manifesto – per sottrarsi al voto di un documento che, se fosse stato approvato, avrebbe aiutato la collettività. Costoro, nella seduta del 3 febbraio, hanno fatto venir meno il numero legale per la discussione dell’interrogazione, con risposta in Consiglio, del Consigliere Liguori, che sollecitava il Sindaco ad esercitare il suo potere di opporsi (richiamando il decreto regio del 1934) a decisioni, che mettono in pericolo la salute dei cittadini di un territorio. Ciò avrebbe consentito un’azione immediata ed efficace, per contrastare l’ampliamento del depuratore di rifiuti liquidi pericolosi, provenienti da ogni parte, autorizzato dalla Regione. In mattinata – prosegue il pubblico avviso – è stato stravolto l’ordine del giorno, inserendo un argomento secondario non previsto, per arrivare solo nel pomeriggio ad affrontare frettolosamente le questioni cruciali all’Ordine del Giorno: l’inceneritore, il suo controllo e la sua gestione; l’ampliamento e la modifica del depuratore NGP. Le due problematiche sono state accorpate opportunamente in un unico documento, approvato da maggioranza ed opposizione insieme (tranne qualche eccezione), che prevede solo la blanda richiesta di un ennesimo tavolo tecnico in Prefettura e l’impegno di un eventuale ricorso al Tar (per opporsi all’A.I.A. del depuratore rilasciata dalla Regione). Questi signori, con il loro comportamento indegno, hanno rivelato di non volersi concretamente opporre a decisioni dannose, diventando così complici di quei poteri che vogliono ridurre Acerra a Latrina d’Italia. La prossima volta – conclude il manifesto – prima di andare in Consiglio comunale, guardate negli occhi i vostri figli!”. Intanto l’AssoCampaniafelix, attraverso una nota, rincarava la dose, definendo fallimentare la politica del governo cittadino sul piano della tutela della salute e dell’ambiente e ricordando quanto siano ancora aperte le ferite dell’inquinamento dell’ex Montefibre, con 250 operai morti su un totale di 2000, di cui il 7% uccisi dal cancro. Ed ora si organizza questa magagna istituzionale, per dare lavoro ad un totale di 27 persone….
Leggi tutto »Questione inceneritore: botta e risposta in Consiglio comunale tra Di Fiore e Marangio
Altro punto posto all’Ordine del Giorno del Consiglio comunale dello scorso 3 febbraio era quello relativo all’inceneritore, al suo controllo ed alla sua gestione. A tal proposito i Consiglieri del Pdl Bigliardo e Di Fiore chiedevano che il Sindaco e l’amministrazione riferissero sullo stato dei lavori di realizzazione e funzionamento dell’inceneritore. In particolare chiedevano che il Consiglio comunale fosse informato dal Sindaco, sul livello di attività di termodistruzione dei rifiuti allo stato in esecuzione nel termovalorizzatore; su cosa oggi sta bruciando l’impianto; sulle attività di controllo e di verifica svolte finora dal Comune sulla presenza di polveri Pm 10 in atmosfera; sull’attività di concertazione istituzionale, extracomunale, al fine di coinvolgere i disoccupati nel processo di formazione del quadro delle risorse umane dell’inceneritore. Inoltre sui benefici programmati per la popolazione locale, in termini di esenzione tributaria, somministrazione gratuita dell’acqua, dell’energia elettrica, azzeramento della Tarsu, come compensazione per la realizzazione dell’inceneritore; sullo stato dei lavori di bonifica del territorio acerrano; sullo stato di attuazione del programma strategico per le compensazioni ambientali per l’anno 2009 con la prima quota pari ad euro 5.835.600,00 circa; su chi è l’epidemiologo nell’osservatorio ambientale del termovalorizzatore e chi è il rappresentante del Comune in esso e sulla base di quali titoli, esperienze professionali ed accademiche sono stati scelti. Il gruppo del Pdl proponeva anche l’istituzione di un collegio consiliare composto da rappresentanti del Consiglio comunale di maggioranza ed opposizione, presieduto dal Sindaco con funzioni di vigilanza e di controllo sull’attività ed il funzionamento dell’inceneritore, al fine di raggiungere tutti i suddetti benefici tributari, ambientali ed economici. A rispondere sulla questione era l’Assessore all’Ambiente Marangio, il quale dichiarava: “Da anni c’è una parte del nostro territorio sottratto alla competenza degli Enti locali ed oggi siamo in una situazione particolare. Il Governo nazionale, infatti, ha approvato in data 20.12.2009 il Decreto legge n.195 che introduce nelle sue disposizioni norme, che porterebbero alla gestione ordinaria in luogo di quella commissariale. Ma su questo tema il nostro Comune ancora non ha dati certi. Di certo hanno influito vari fattori – proseguiva l’assessore – come l’incarico che doveva lasciare il sottosegretario Bertolaso, anche se ancora non l’ha fatto. E c’è un accordo stipulato il 26 marzo del 2009 tra il Comune di Acerra, nella persona del Commissario straordinario Dr.ssa Latella…
Leggi tutto »Il Dirigente all’Urbanistica ha ordinato la demolizione dell’impianto della “Pellini srl”
Nuovo capitolo della vicenda Pellini, questa volta riportata agli onori della cronaca, non a seguito dell’ennesima ingiunzione di pagamento avanzata dal gruppo imprenditoriale e notificata al Comune, (la somma complessiva che la ditta “Pellini srl” ha richiesto ammonta ad oltre 10 milioni di euro, comprensivi di interessi, per il periodo che intercorre dal 15 novembre 2002 al 31 dicembre 2008). Somme contro il cui pagamento il Comune si è opposto, costituendosi in giudizio. Ma al centro dell’attenzione è ancora l’impianto di stoccaggio e trattamento dei rifiuti, sito in contrada “Lenza-Schiavone” e che occupa una superficie di 15.000 mq, nel quale furono stoccati i rifiuti solidi urbani fin dal lontano 2001 per effetto della solita crisi dei rifiuti in Campania. Rifiuti stoccati per decisione del Commissariato di Governo, che allora approvò le condizioni economiche poste a carico del Comune, ma che poi disponeva l’utilizzo del sito da parte del Consorzio di Bacino Napoli 2. Un sito di trasferenza, in cui venivano accolti tutti i rifiuti, che il Commissariato decideva di volta in volta di far confluire. Le disposizioni commissariali di utilizzo del sito venivano emesse fino all’anno 2004, ma l’intoppo si è avuto, allorché è mutata la gestione. Per cui il Commissariato non ha più liquidato le fatture trasmessegli dal Comune. Il sequestro dell’intero impianto di compostaggio, che l’anno scorso subì anche dei raid incendiari, fu disposto nel gennaio del 2006 dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Napoli Dr.ssa Maria Cristina Ribera, da anni in prima linea nel combattere e perseguire i reati inerenti l’ecomafia. Lo stesso impianto è adesso interessato da una nuova ordinanza di demolizione (la n.85) delle opere abusivamente realizzate, emessa il 12 ottobre 2009 dal Dirigente comunale all’Urbanistica Arch.M.Santoro e notificata ai diretti interessati il 25 novembre scorso, con relativo ripristino dello stato dei luoghi. Nell’Ordinanza, che contiene una dettagliata relazione dei manufatti presenti, si legge che “tali opere risultano in contrasto con gli strumenti urbanistici, allora ed oggi vigenti, in quanto ricadenti in zona agricola e l’area in questione ricade in zona vincolata e non risulta preventivamente richiesta, né rilasciata, l’autorizzazione paesaggistico-ambientale, con la conseguenza che anche le citate denunce di inizio attività non sono mai divenute giuridicamente efficaci. Per l’impianto di gestione dei rifiuti – prosegue l’atto amministrativo – non risulta essere rilasciata…
Leggi tutto »Alcuni punti del ricorso presentato al Tar dal legale della “Pellini srl”
A seguito della notifica dell’Ordinanza, i destinatari della stessa, rappresentati e difesi dall’Avv.Monica Mazziotti in data 11.12.2009 proponevano ricorso al Tar Campania (notificato tre giorni dopo al Comune) per l’annullamento dell’ordinanza adottata dal Comune e dell’accertamento istruttorio compiuto dalla Polizia Municipale e dal geometra comunale. Dal canto suo l’Ente di Viale della Democrazia si costituiva in giudizio, conferendo incarico congiuntamente e disgiuntamente all’Avv.A.Cretella e all’Avv.M.Balletta per essere rappresentato e difeso dinanzi all’organo giudiziario amministrativo regionale. Nel ricorso, tra l’altro, si legge che “allorché l’Amministrazione intervenga, quando il privato ha acquisito la legittimazione all’esercizio dell’attività edilizia tramite presentazione di Dia, dovrà farlo con particolari cautele, che tengano conto del consolidamento dell’affidamento del privato. In particolare, allorché sia decorso il termine “di legge” per l’intervento verificatorio dell’amministrazione comunale, quest’ultima dovrà intervenire in autotutela sul provvedimento tacito, medio tempore formatosi con la presentazione della Dia, dando il dovuto avviso di avvio del procedimento di revoca o annullamento dello stesso e, quindi, procedere solo successivamente, con attività repressiva, provvedendo a fornire adeguata motivazione circa le norme violate e le ragioni di pubblico interesse sottese all’attività repressiva. Nel caso specifico – proseguiva il legale – a seguito di presentazione delle Dia, di cui da contezza la stessa Amministrazione, si è venuto a formare il provvedimento (silenzioso) di autorizzazione alla realizzazione delle opere ivi previste…Il provvedimento gravato è altresì illegittimo sotto diverso e non meno rilevante profilo. In buona sostanza la Pubblica Amministrazione avrebbe dovuto esplicitare nel provvedimento le norme in materia urbanistica in concreto violate dalla società ricorrente, laddove si è limitata, invece, a qualificare “sic et simpliciter” in contrasto con gli strumenti urbanistici tali opere. La giurisprudenza amministrativa, invero, in un caso del tutto analogo a quello che ci occupa, di disciplina urbanistica, che vietava l’esercizio di attività di recupero e smaltimento di qualsiasi tipo di rifiuto in zona agricola, ha sentenziato che la ricorrente aveva ormai maturato il diritto a svolgere l’attività di recupero dei rifiuti non pericolosi, la quale trova fondamento nelle delibere provinciali di autorizzazione e rinnovo all’iscrizione, da cui ne discende una posizione giuridica ormai consolidata…In ordine alla parte in cui si legge che l’area ricade in una zona a vincolo paesaggistico-ambientale – ricordava l’avvocato – si ricorda che l’impianto si trova in prossimità di un corso d’acqua…
Leggi tutto »Autovettura contesa tra più proprietari: denunciata una coppia
Intercettavano l’auto, di cui avevano denunciato la rapina e, armati di bastone, se la facevano restituire da una coppia che nel frattempo, ignorando l’accaduto, l’aveva acquistata. Veniva presentata una nuova denuncia, questa volta alla Polizia, che in poche ore individuava i responsabili e li deferiva alla Magistratura per «esercizio arbitrario delle proprie ragioni». La storia dai molti aspetti farseschi accadeva di sera ad Acerra e coinvolgeva ben 5 persone, tra cui il primo proprietario di una vecchia Peugeot 106, che fornivano diverse versioni. Un guazzabuglio, che teneva impegnati per ore gli investigatori del locale Commissariato, retto dal Vicequestore Bianca Lassandro. Ad essere subito denunciati erano G.P., un pregiudicato di 32 anni e la convivente F.L., di 30, entrambi di Caivano. I due, dopo essersi fatti consegnare l’auto, erano andati a denunciarne il ritrovamento ai Carabinieri di Caivano. La storia, dai tratti surreali, cominciava lo scorso dicembre, quando G.S., pregiudicato 32enne di Acerra, vendeva la Peugeot a G.P. in cambio di mille euro da pagare, 500 subito e la restante parte a fine dicembre. Ed è a questo punto che la storia si complicava. Il pregiudicato affermava che a gennaio, visto il mancato saldo, si faceva restituire l’auto con l’impegno, una volta rivendutala, di restituire a G.P. parte dei 500 euro versati. Questi, invece, sosteneva di aver denunciato ai Carabinieri la rapina dell’auto. L’unica cosa certa è che la Peugeot veniva di nuovo rivenduta da G.S. ad una coppia acerrana. Ma i due giovani venivano intercettati dai primi acquirenti che, armati di bastone e sotto la minaccia di una presunta pistola, inveivano contro di loro, pretendendo l’immediata restituzione dell’auto. E senza lasciare traccia di sé, si allontanano in tutta fretta. Le indagini degli inquirenti comunque proseguivano, per accertare la veridicità delle versioni fornite
Leggi tutto »Corretto conferimento dei rifiuti differenziati
In merito al conferimento dei rifiuti differenziati – conferimento imballaggi (Carta e Cartone), (Plastica e Lattine in alluminio e in acciaio), con esclusione dei piatti e dei bicchieri monouso, vista anche l’Ordinanza del Commissario Straordinario n.8 dell’8 aprile 2009, sentito anche il Vice Segretario generale e Dirigente del Servizio di Igiene Urbana, il Comune avvisa la cittadinanza che dovrà conferire, presso il proprio numero civico correttamente i seguenti rifiuti da raccolta differenziata. Gli imballaggi in carta e cartone vanno conferiti tutti i giorni, con esclusione delle giornate che precedono le domeniche e le giornate festive, dalle ore 20:00 alle ore 6:00. Gli imballaggi in plastica e lattine in alluminio e in acciaio (multimateriale – no piatti e bicchieri monouso) esclusivamente il mercoledì sera a partire dalle ore 20:00. Il vetro può essere conferito tutti i giorni nelle apposite campane adibite alla raccolta dello stesso e dislocate nei vari punti del territorio comunale. La Polizia Municipale sanzionerà i trasgressori, visto il Regolamento vigente del Servizio di Igiene Urbana, nonché ai sensi delle vigenti normative in materia di illecito ed incontrollato conferimento dei rifiuti.
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