Autore: Redazione

Depuratore ex Montefibre: scontro a distanza Liguori – Amministrazione comunale

Non c’è pace circa la questione del depuratore ex Montefibre. Impianto, com’è ormai noto, che è stato oggetto del rilascio, da parte della Giunta regionale della Campania in data 30.12.2009, attraverso il Decreto dirigenziale n.390, dell’Autorizzazione Ambientale Integrata, con cui si è autorizzato la “Ngp-Bio Natura srl”, ad esercire l’impianto Biac, sito nell’ex Montefibre e modificato al trattamento di rifiuti liquidi da soggetti esterni e per l’eliminazione o il recupero di rifiuti pericolosi e non. Decreto regionale avverso il quale l’amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Esposito, ha presentato ricorso al Tar Campania lo scorso 2 marzo attraverso il proprio legale, l’Avv.V.Giuffrè, che ha vagliato gli aspetti tecnici della vicenda, per chiedere l’annullamento del suddetto provvedimento. In attesa di conoscere le decisioni dell’organo giurisdizionale campano, susseguente alla costituzione in giudizio del Comune, prosegue l’iniziativa del Consigliere Liguori, promotore di un referendum consultivo popolare, con relativa raccolta di firme (tra i firmatari ci sono anche alcuni Consiglieri comunali), per spronare il Sindaco ad utilizzare i poteri speciali conferiti dalla legge, per bloccare l’avvio dell’impianto sito nell’ex Montefibre e, nello specifico, il Decreto regio n.1265 del 1934, che gli consente l’emissione di un’Ordinanza, atta a bloccare il Decreto della Giunta regionale ed i Decreti ministeriali del giugno 2006 e del maggio 2007 in base ai quali, dichiarando lo stato di disastro ambientale per diossina, ha il potere di bloccare ulteriori attività industriali ritenute dannose per la salute pubblica, in deroga a tutti i regolamenti ambientali. “La natura, l’ambiente e la vita sono un dono di Dio, sono valori da difendere e da preservare – recita il manifesto affisso dal Consigliere comunale – e la difesa del territorio è un dovere dei cittadini e della politica. Quando la politica fallisce, entra in campo il popolo. Nessuno deve più usare le nostre terre come una latrina…Non possiamo permettere a nessuno di trasformare la nostra città in un campo di sterminio di massa. Il silenzio e la sordità di chi può e non fa niente è vergognoso”. In replica al citato manifesto arrivava un comunicato stampa del Sindaco e dell’Assessore all’Ambiente Marangio. “In questi giorni, su iniziativa del Consigliere comunale Liguori e di alcuni comitati civici, è stata intrapresa la sottoscrizione di un quesito referendario, per tenere una consultazione popolare in merito all’Autorizzazione Ambientale…

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Distribuzione sacchetti RSU

Si porta a conoscenza della cittadinanza che i sacchetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani sono distribuiti presso il cantiere della società “Ego Eco”, sita in località Gaudello. I sacchetti vengono consegnati agli utenti tutti i giorni, dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle ore 12:00, previa presentazione della ricevuta dell’avvenuto pagamento della Tarsu. Per ulteriori informazioni telefonare allo 081/8039791.

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Assegnazione loculi: il Consigliere De Maria si rivolge alla Procura di Nola

Ha creato non poca fibrillazione in seno alla Casa comunale e non la lettera inviata lo scorso I marzo dal Consigliere comunale Vincenzo De Maria (Forza Pdl) al Sindaco, al Vice-sindaco nonché Assessore al Cimitero A.Crimaldi, al Segretario generale, al Presidente del Consiglio comunale, al responsabile dell’Ufficio cimiteriale, al Dirigente Dr.F.Annunziata ed alla Procura della Repubblica di Nola, con la quale chiedeva di far luce in merito ai criteri di assegnazione dei loculi cimiteriali. Due, nello specifico, le richieste avanzate dal Consigliere: la sospensione dell’assegnazione dei loculi cimiteriali, per stabilire i criteri pubblici per l’assegnazione degli stessi ed un’ispezione per il controllo e la trasparenza di assegnazione. “Il prossimo 3 marzo il cimitero di nuova costruzione sarà consegnato dai tecnici e dall’impresa appaltatrice all’Ente Comune in via definitiva e tutte le autorizzazioni erano già pronte da metà febbraio. In merito all’assegnazione dei loculi e dei terreni per la costruzione di cappelle, si propone – recita la lettera – di non assegnare nessun loculo o terreno, eccetto quelli necessari per i morti giornalieri, prima di stabilire i criteri di equità e di trasparenza per tutti i cittadini. Di effettuare un censimento e rendere pubblici gli elenchi dei loculi occupati e da occupare e di effettuare l’informatizzazione degli elenchi dei loculi, per consentire una maggiore trasparenza. Di utilizzare tutti i mezzi di comunicazione, compreso il portale del Comune, per informare i cittadini delle disposizioni riguardanti il cimitero ed il controllo delle assegnazioni. Di realizzare le infrastrutture necessarie, prima di rilasciare i permessi di costruire nei lotti cimiteriali. Di effettuare, per conto del Comune, un’unica indagine geologica preliminare, prima dell’assegnazione dei lotti già acquistati dai cittadini per la costruzione di cappelle e sarcofagi, per sgravare gli stessi di un’ulteriore spesa”. Oltre ad un immediato controllo ispettivo da parte delle autorità competenti, De Maria chiedeva di sapere quanti e quali loculi sono stati resi disponibili per l’assegnazione; se tutte le procedure adottate sono conformi alle regole di trasparenza e di equità; se è stato stabilito un criterio, con il quale sono stati assegnati i loculi; se il cittadino è stato informato dei loculi messi a disposizione per i morti giornalieri attraverso un atto amministrativo o mezzo d’informazione e se l’elenco dei loculi disponibili è stato reso pubblico per la scelta dell’assegnazione. “La…

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Assegnazione loculi cimiteriali: il Dirigente al ramo ricostruisce la vicenda

Non tardava ad arrivare la risposta del Dirigente al Cimitero Dr.F.Annunziata che, due giorni dopo, nel riscontrare la lettera del Consigliere De Maria, scriveva: “E’ a dir poco paradossale che un Consigliere comunale, che riceve un rifiuto ad una sua richiesta personale per un loculo di 2° fila per la tumulazione di una sua zia, possa ventilare in una sua interrogazione il sospetto di un’eventuale creazione di un sistema di potere, di clientele e di personalismi compiacenti. Il Comune ha costruito un nicchiario con i soldi della prevendita dei costruendi loculi e, pertanto, i cittadini risultano assegnatari del costruendo nicchiario sin dal lontano 2003. Lo scrivente – proseguiva il Dr.Annunziata – al quale, da poco più di un anno, è stata affidata la responsabilità amministrativa e non tecnica della gestione dei servizi cimiteriali si è adoperato affinché, in attesa dell’ultimazione dei lavori, venisse consegnato anticipatamente un blocco di loculi già costruiti. E ciò per alleviare le legittime proteste dei cittadini assegnatari fin dal 2003 dei loculi a costruire. Ciò è stato possibile nel settembre 2009, a seguito della consegna provvisoria di un blocco di loculi alle spalle della Chiesa Grande con acceso dal vecchio cimitero. A partire pertanto dalla consegna di detti loculi, è stato disposto l’utilizzo dei loculi di 4° e 5° e 6° fila, solo per i decessi giornalieri e per soggetti non destinatari di precedenti provvedimenti di assegnazione loculi. Tutto ciò anche al fine di scongiurare un possibile commercio irregolare di loculi all’interno del cimitero comunale, attesa la necessità di “accaparrarsi” un loculo in caso di decesso di un familiare per evitare il ricorso ai campi di inumazione, pratica quest’ultima per usanze locali destinata in prevalenza a soggetti meno abbienti. L’attività amministrativa sinora svolta – chiariva il Dirigente – ha determinato apprezzamenti positivi da tutti gli operatori del settore e da cittadini acerrani, attestati anche con comunicazioni formali di encomio al Sindaco, per l’attività svolta dagli uffici cimiteriali. Il giorno 26 u.s. il Consigliere interrogante, recatosi prima presso gli uffici preposti alle attività cimiteriali e, successivamente, presso l’ufficio dello scrivente, chiedeva l’utilizzo di un loculo di 2° fila per la tumulazione di una sua congiunta deceduta in pari data, ricevendo un motivato rifiuto e la disponibilità all’assegnazione di un loculo di 6° fila (unici ancora…

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Nascono ad Acerra le Guardie Ecologiche Volontarie

Si è istituito sul nostro territorio un distaccamento delle GEV-Albatros onlus (Guardie Ecologiche Volontarie), la cui sede si trova a Piazzale dei Martiri. Il comandante del distaccamento è il sig.Tommaso Dell’Ermo. Le GEV si occupano della vigilanza delle acque interne ed esterne, della salvaguardia della flora spontanea e rara, del controllo del territorio per evitare sversamenti abusivi, accensioni di fuochi e dell’applicazione dei regolamenti comunali delle ordinanze sindacali, finalizzate alla tutela dell’ambiente ecc. Le Guardie Ecologiche Volontarie sono normalissimi cittadini, che decidono di mettere a disposizione della collettività del tutto gratuitamente parte del proprio tempo libero in azioni di tutela ambientale, di informazioni, di prevenzione e di vigilanza. Collaborano con gli istituti di ricerca, l’Arpac, i Comuni, la Provincia per il rilevamento ambientale, il censimento di specie protette o il monitoraggio dei fiumi. Per ulteriori informazioni telefonare al numero 346.6624355 oppure inviare un’email all’indirizzo di posta elettronica tommasodell’ermo123 …istruzione.it oppure consultare il sito www.gevalbatros.it.

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Le ecoballe accumulate non possono essere bruciate nell’inceneritore di Acerra

Torna in primo piano, in questi giorni, la questione relativa ai quasi 6 milioni di ecoballe (sarebbero 8 milioni secondo il Sindaco di Giugliano Pianese) accumulate tra Villa Literno e Giugliano, in località “Taverna del Re” e che in un primo momento sembrava dovessero essere bruciate nell’inceneritore costruito in località Pantano. L’impianto, a detta dei tecnici dell’ex Commissario Guido Bertolaso, avrebbe riservato una linea dell’impianto esclusivamente per tale scopo. Ed allora la domanda è più che mai attuale: come e dove devono essere smaltite queste montagne di rifiuti? “Le ecoballe – precisa l’Assessore regionale all’Ambiente Walter Ganapini – sono mummificate ed hanno un potere calorico di 6000 chilocalorie per chilo. Il carico termico ammissibile ad Acerra è di 4300 chilocalorie per chilo. Fonderebbero la griglia e farebbero cadere i refrattori. Miscelarle con rifiuto fresco o umidificante, come ho sentito da qualcuno, è proibito da 20 anni dalla UE. Non si possono mischiare flussi diversi, perché incorreremmo in un’altra pesantissima sanzione pecuniaria. Perciò – proseguiva l’ex presidente di Greenpeace – il piano regionale delinea due ipotesi: o una tecnologia di ossicombustione senza fiamma, sperimentata dall’Enel e certificata ad emissioni prossime allo zero dal Mit nel 2009, oppure la gassificazione a 1600 gradi con produzione di singas e scorie vetrificate”. Soluzioni prospettate dalla Provincia anche in passato, visto che si escludeva la soluzione del cementificio, che richiederebbe di riprocessare le ecoballe una per una, per trasformarle in cdr di qualità. Resta anche da stabilire di chi sono le ecoballe, poiché occorre sapere chi deve sopportare gli enormi impegni economici per smaltirle; se rappresentano un costo o una risorsa; se c’è qualcuno che debba essere pagato o debba pagare per lo smaltimento. Di chi sono allora? Del Commissariato di Governo? Della Fibe? Delle banche? O sono ancora sottoposte a sequestro giudiziario? Sembrerebbe, però, che il Decreto legge n.195/2010 attribuirebbe l’onere finanziario dell’operazione ecoballe al potere centrale, riconoscendo che le istituzioni locali non sarebbero in grado di far fronte all’esigenza. Intanto le enormi piramidi di rifiuti continuano ad occupare migliaia di chilometri quadrati di territorio regionale e chissà se e quando ce ne liberemo.      Puzone Antonio

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Inceneritore: terminano i collaudi ma resta la preoccupazione dei cittadini

Il fumo nero che veniva visto da molti cittadini, nei giorni scorsi, levarsi in alto dai camini dell’inceneritore e che in poco tempo oscurava l’area circostante, procurava non poca preoccupazione ed allarme tra la popolazione, soprattutto tra i contadini, desiderosi di ricevere spiegazioni in merito. Allarmismo, di cui veniva informato anche il Sindaco Esposito, che provvedeva ad inviare una lettera al Sottosegretario alla Protezione Civile G.Bertolaso. “Le problematiche relative al termovalorizzatore di Acerra, con particolare riferimento alla sorveglianza ambientale ed alle compensazioni previste dal protocollo d’intesa siglato il 26 marzo 2009, finora rimasto in massima parte disatteso – scrive il primo cittadino – necessitano di un incontro urgente. Resto in attesa di un suo riscontro”. A recarsi in Municipio per esporre la situazione al Sindaco erano stati soprattutto gli agricoltori, che avevano parlato di “odore nauseabondo e di cenere caduta dal cielo, depositatasi sui panni stesi sui balconi e pertanto sporcati”. Lo stesso Sindaco informava dell’episodio, che si è verificato anche in altre occasioni, l’Arpac e l’Osservatorio ambientale (decaduto in data 31.12.2009 ma prorogato fino al 31 dicembre 2011), chiedendo la convocazione di una riunione, alla quale partecipassero tutte le istituzioni competenti, il Sindaco di S.Felice a Cancello De Lucia ed il Presidente della Regione Bassolino, per dare un seguito concreto al processo di vigilanza ambientale e sanitario, che individui la costituzione di una struttura permanente a carattere scientifico, destinata al monitoraggio epidemiologico ambientale. E gli sforamenti dei limiti di presenza delle polveri sottili PM10, stando ai dati Arpac, hanno superato i 191 giorni, a fronte dei 35 massimi annui previsti dalle normative. Ciò è avvenuto in meno di un anno di esercizio dell’impianto, il cui valore corrisponde a 335 milioni di euro ed il cui trasferimento di proprietà alla Regione Campania o alla Protezione Civile avverrà il 31 dicembre del 2011. Intanto è terminata la fase di collaudo. L’avvenuto superamento dei test tecnologici andava certificata lo scorso 28 febbraio da un’apposita commissione, per consentire il via libera e l’avvio dell’esercizio definitivo dell’impianto. Ed era fissata al I marzo la data, in cui la Fibe doveva definitivamente uscire di scena dal ciclo dei rifiuti campani con il passaggio della gestione del termodistruttore alla società lombarda “A2A”. Frattanto lo scorso 24 febbraio i tre forni dell’inceneritore, dopo i trenta…

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Edizione Integrale del 09 Marzo 2010

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E’ buona ogni soluzione per fermare la devastazione

Se gli istituti scolastici cittadini devono continuare ad offrirci continuamente scene, come quella descritta dalla foto qui pubblicata, allora occorre ricorrere a qualsiasi misura, per arginare e debellare quelli che vengono ancora chiamati atti di vandalismo ma che, in realtà, sono veri e propri reati contro il patrimonio, con tanto di danni economici arrecati all’intera collettività. Oltre ai danni sociali e culturali, dovuti alla mancata fruizione da parte degli studenti dell’attività didattica. Ne prendano atto i Dirigenti scolastici, le Forze dell’Ordine, l’Amministrazione comunale e, perché no, gli stessi genitori degli studenti. Le ultime azioni criminose commesse contro le scuole locali risalgono alla settimana scorsa, in occasione del Carnevale. Le “gesta” di ladri e teppisti hanno causato un altro pesante bilancio: messi a soqquadro il terzo ed il quarto Circolo didattico, da cui sono stati sottratti ben 21 estintori in tre distinti raid, nonché la scuola media “Capasso”, dove alcuni giovani con il volto coperto da passamontagna (individuati attraverso il sistema di sorveglianza con gli allarmi collegati ai telefoni di casa di alcuni docenti) hanno anche divelto un armadietto per i diversamente abili. Una scuola, che vanta il triste record dell’istituto più bersagliato da vandali e ladri, con oltre 70 raid dal 1992 ad oggi. A poco è servito l’impegno delle Forze dell’Ordine nell’opera di controllo del territorio e di prevenzione degli episodi criminosi. Infatti la furia distruttrice dei delinquenti ha messo in ginocchio ben tre plessi scolastici. «Abbiamo chiesto anche l’intervento delle Forze dell’Ordine, ma erano impegnate in altre operazioni di pubblica sicurezza. Ormai siamo allo stremo e ci aspetta un futuro nero». Queste le parole pronunciate con rabbia dalla Dirigente del III Circolo, Francesca Boccini. Al quarto Circolo, invece, per circa una settimana si sono susseguiti ben tre raid. I ladri hanno portato via gli estintori, che poi sono stati ritrovati in campagna completamente svuotati, mettendo a rischio l’attività didattica. Adesso, al di là dei singoli episodi, sembra che la situazione sia chiara alle istituzioni competenti, visto che l’Assessore alla Pubblica Istruzione I.Verone, afferma: “C’è un problema sicurezza a cui prestiamo molta attenzione. Per fronteggiare i numerosi raid nelle scuole in futuro, doteremo le stesse di un sistema di videosorveglianza direttamente collegato con la centrale della Polizia Urbana”. E ci sono le soluzioni contro l’accanimento e le…

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Il 28 febbraio ad Acerra gara nazionale di motocross

Il Trofeo Sud Italia è una gara a carattere nazionale, che già l’anno scorso ha ottenuto il record di partecipanti (170 piloti provenienti da tutto il sud Italia). La prima prova del Trofeo Sud si svolgerà il prossimo 28 febbraio ad Acerra, sul Crossodromo Città di Acerra e sarà la prima di un campionato di 5 prove, che toccherà tutte le regioni del meridione, ossia Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Campania. E’ un vero e proprio campionato del sud, dove si sfideranno i migliori piloti di tutto il mezzogiorno d’Italia. La gara viene organizzata dal Motoclub Cerbonemoto e dalla Ultracross con il patrocinio del Comune di Acerra, nella persona dell’Assessore allo Sport Enzo Falco, che si è prodigato tanto, per far crescere il Crossodromo di Acerra, così come il titolare della locale Concessionaria Motosprint, Luca Montanino, sempre impegnato in prima persona nelle manifestazioni crossistiche. Infine un grande ringraziamento va a tutti gli sponsor, tra cui l’immancabile agriturismo “Al Platano”, sito in località Varignano. La gara sarà seguita da varie emittenti televisive e testate giornalistiche sia nazionali che locali.

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