Autore: Redazione

Modestino De Chiara: “La Scuola Civica di Musica resta un’occasione per tanti giovani”

Uno sguardo d’insieme sulla nostra realtà cittadina. Lo abbiamo dato con il Maestro Modestino De Chiara, Direttore della Civica Scuola di Musica di Acerra, sita nel Castello Baronale, al quale abbiamo posto qualche quesito. Ci illustra le attività svolte dalla Scuola di Musica, di cui Lei è Direttore? “Innanzitutto quella dell’alfabetizzazione musicale. Infatti accogliamo alla scuola tutti i ragazzi che hanno capacità, musicalità e propensione per la musica – esordisce il Direttore – al fine di poterli alfabetizzare e quindi avviarli allo studio della musica. Valorizzandone tali qualità, potranno fare la professione di musicista”. Acerra vanta una lunga tradizione nel settore musicale con maestri di fama internazionale. Tradizione che prosegue ancora oggi? “Certamente abbiamo 30 giovani, che hanno iniziato gli studi nella nostra scuola e che oggi svolgono la professione della musica in giro per il mondo, nelle bande musicali militari, nelle scuole, ecc. Insomma sono professionisti della musica ormai affermati”. Si sente di esprimere un giudizio positivo o critico sull’operato dell’attuale amministrazione comunale? “Di certo positivo. Siamo espressione dell’attuale amministrazione – prosegue De Chiara – nonché del Comune di Acerra, già dall’istituzione sia della Civica Scuola di Musica, avvenuta nel 1982, che del Civico Concerto Bandistico. Banda che, in seguito, fu istituita con l’amministrazione dell’ex Sindaco Di Nuzzo e, da allora, tutte le amministrazione hanno voluto che quest’istituzione culturale proseguisse la sua attività. Perciò noi non possiamo che ringraziare tutti i nostri amministratori, perché con impegno e professionalità svolgiamo un’azione culturale, di cui la nostra città ha bisogno. Nel rivolgerci ai giovani di Acerra, gli diciamo che, ogni volta che lo desiderano, troveranno sempre le porte della Scuola aperte. E la quota di iscrizione da versare ammonta solo 10 euro, mentre a coloro che non ne avessero la possibilità, gli forniamo anche gli strumenti ed il sostegno necessario”. A suo avviso le Amministrazioni di questi ultimi anni hanno prestato la dovuta attenzione alla scuola da Lei diretta? “Senza dubbio sì, perché avere una sede nella più prestigiosa struttura di Acerra, ossia il Castello, è qualcosa che difficilmente può essere riscontrato in altri Comuni italiani. Quindi è un riconoscimento da parte delle amministrazioni cittadine locali alla nostra azione culturale”. Il Civico Concerto Bandistico rappresenta un patrimonio cittadino. Quali le attività che svolge? “Attualmente stiamo svolgendo attività teatrale con…

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Alleanza di Centro annuncia l’avvio della raccolta differenziata

E’ stato affisso domenica 23 gennaio ultimo scorso un manifesto a firma del gruppo consiliare e del Segretario politico del partito di maggioranza Alleanza di Centro, dal titolo: “Anche ad Acerra parte la raccolta differenziata”. Partito che è rappresentato in Giunta comunale dall’Assessore all’Igiene Urbana Arch.Giuseppe Terracciano. In proposito il pubblico avviso cita anche la Delibera di Giunta che, di fatto, dà il via libera al progetto. Di seguito riportiamo il testo integrale del sopra citato manifesto. “In questi giorni con Atto di Giunta n.1 del 2011 è stata approvata la Delibera, con la quale si da finalmente inizio, anche nella nostra città, alla raccolta differenziata dei rifiuti. Dopo circa due anni di costante e silenzioso lavoro, passati a risolvere pastoie burocratiche e a garantire sempre l’igiene della città, nei prossimi giorni partirà sia la prima fase di raccolta differenziata, che la campagna di informazione agli utenti per l’avvio della raccolta in città. Non sfugge a nessuno che, per la nostra comunità, questo sia un momento di estrema importanza, per diverse ragioni, non solo quelle più intuibili, legate ad una gestione nella raccolta dei rifiuti moderna ed efficiente, agli obblighi di legge che impongono di raggiungere determinati obiettivi, ma soprattutto per rilanciare l’immagine di una città che, nonostante il termovalorizzatore, continua ancora a scommettere nell’ambiente come duplice strumento di salvaguardia del territorio e di promozione e marketing territoriale. Fare la raccolta differenziata nel migliore dei modi significa assumersi collettivamente la responsabilità di risolvere un problema, che diventa ogni giorno più grande. In questo progetto saremo tutti direttamente coinvolti e concretamente impegnati, e per la corretta realizzazione dello stesso è necessaria la disponibilità e la partecipazione di tutti, affinché la raccolta differenziata produca i risultati attesi. Non è infatti indifferente il modo in cui si partecipa a questa sfida, che è da vincere insieme. E’ necessario che tutte le componenti interessate dal ciclo della raccolta differenziata dei rifiuti facciano sino in fondo la loro parte, al fine di non indebolire gli effetti di un processo, quale la differenziata, che riveste un importanza primaria per il bene di tutti. Compiere gesti quotidiani utili per il benessere di tutta la collettività, significa pensare che i rifiuti possono diventare una risorsa per tutti e non solo un ingombro. Per questo motivo Vi…

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Edizione Integrale del 24 GENNAIO 2011

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Le ultime tappe dell’ennesima crisi amministrativa

L’anno appena trascorso si è chiuso all’insegna di una nuova crisi amministrativa (di cui abbiamo cercato di ricostruire le fasi salienti), sancita dalla seduta del Consiglio comunale del 27 dicembre ed all’Ordine del Giorno del quale c’era la Delibera di Giunta comunale n.114 relativa alla Variazione di Bilancio. Delibera con la quale l’Amministrazione cittadina aveva avviato le procedure, per tentare di incassare le somme dei ristori ambientali dovuti dalla Fibe al Comune che ospita l’inceneritore. Gli 8.383.000,00 euro in questione erano stati in tal modo inseriti nel documento contabile, anche se non impegnati ed erano relativi alle somme spettanti ad Acerra per il periodo antecedente il 16.12.2005. E la proposta di Delibera dell’esecutivo puntava a recuperare le entrate derivanti da spettanze arretrate per proventi da termovalorizzazione dei rifiuti. Ma la ratifica consiliare dell’atto amministrativo passava solo con un voto in più (14 favorevoli e 13 contrari), grazie all’apporto dato in extremis dal Consigliere Albachiara, versione “Ray Charles”. Niente maggioranza assoluta per il Sindaco Esposito, quindi, visto anche il voto contrario dei Consiglieri Brasile (IdV) e Piatto (Progetto Acerra) e debacle totale evitata solo per l’assenza dei Consiglieri Zito, Affinito e Liguori (Pdl). Un documento amministrativo, che era stato votato alla fine di novembre dagli Assessori D’Anna e De Matteis, referenti in Giunta delle due suddette formazioni politiche e che attuava una variazione utile, a permettere all’Ente comunale di rispettare il Patto di Stabilità Interno. Quantunque permanevano dei grossi dubbi sull’effettiva disponibilità materiale delle somme in questione, tant’è che Piatto proponeva di attendere la seduta del Civico consesso del giorno 30, prima di licenziare la Delibera, nella speranza che da Roma (Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento Protezione Civile) giungesse un’attestazione sulla reale e definitiva disponibilità per il Comune dei ristori ambientali iscritti in bilancio. Proposta messa ai voti ma bocciata dai componenti la Pubblica Assise. “Ho votato contro – spiegava il Capogruppo Piatto – non perché sono contrario ad incassare i ristori ambientali, ma per un motivo tecnico e politico. Circa il primo, riteniamo che questo credito non sia esigibile e quindi si commetterebbe un grande errore, iscrivendo quella somma tra le entrate previste per il 2011. Circa il secondo, mi sembra un pessimo segnale poter rispettare il Patto di Stabilità, dovendo contare sui proventi che arrivano dall’inceneritore. Molto…

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Gravi e pesanti le affermazioni rese in Consiglio comunale

A rendere il clima ancora più rovente erano alcune affermazioni rese in aula dai Consiglieri dell’opposizione (e già divulgate da alcuni quotidiani), che facevano presagire a strascichi giudiziari, fermo restando che le stesse vanno attentamente verificate, leggendo la trascrizione  trasmessa al Comune. Intanto il Presidente del Consiglio comunale Lettieri provvedeva ad inviare i verbali della seduta consiliare alla Procura della Repubblica di Nola. “In questo Comune si commettono atti illegittimi – dichiarava ad esempio il Consigliere Tardi (Noi Sud) – e se vogliamo parlare di concorsi ed assunzioni, sono a disposizione della Procura”. Più grave la dichiarazione del Capogruppo Bigliardo (Pdl) il quale, rivolgendosi ai banchi della maggioranza, affermava: “Non avete dignità. Lo dimostra il fatto che siamo l’unico paese al mondo, dove un pubblico ufficiale, che era indagato e soprattutto sospeso dal servizio, viene nominato Comandante dei Vigili Urbani. E probabilmente ci sarà un’inchiesta sulla situazione…Circa la questione degli alloggi popolari, l’unica manifestazione d’interesse è venuta da una persona, che spesso si trova al Comune e che ho incontrato fuori la porta del Vicesindaco”. Lo stesso esponente di centrodestra dichiarava che “la maggioranza non è uscita vincitrice dalla votazione, visto che prima contava su 16 unità ed ora su 14, che non è un buon numero per governare. Ma il dato politico di rilievo è che due forze politiche della maggioranza hanno votato con l’opposizione e che il minimo che possa fare adesso il Sindaco è azzerare tutto e cominciare un nuovo discorso. E la Giunta convocata per il giorno 29 è l’occasione, per fare le scelte dovute. La stessa Variazione di Bilancio è aleatoria – precisava Bigliardo – perchè manca un documento ufficiale, in cui la Fibe accerti il suo debito e di conseguenza quei soldi non arriveranno mai, con conseguenti problemi seri per l’amministrazione, nel dover rispettare il Patto di Stabilità. Infatti subirà ingenti sanzioni per questa sua inottemperanza e la Corte dei Conti potrebbe rivalersi sui beni patrimoniali di chi vota la Delibera. Inoltre utilizzano i fondi dell’inceneritore, che tanto hanno combattuto in passato. Ed intanto la città continua ad agonizzare. Perciò occorrono nuove elezioni”. Non tenero neanche Laudando (Lista Trenta), che dichiarava: “La maggioranza respinge la proposta di Piatto, ma poi telefona al Consigliere Albachiara, perché non ha i numeri”. A seguito del…

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Sempre più acuta la crisi amministrativa. Revocato l’incarico agli Assessori

E non poteva non avere conseguenze la citata nota stampa sulla Giunta comunale riunitasi il giorno 29 dicembre. Sembrerebbe che il Sindaco avesse invitato i due assessori, espressione dei Gruppi consiliari “ribelli”, a non prendere parte alla riunione (qualora non condividessero i contenuti degli atti da votare), durante la quale veniva approvata solo la Delibera n.144 sul “Fabbisogno del Personale Triennio 2010-2012”. Assessori che invece partecipavano e che votavano contro l’atto amministrativo, motivando il loro voto contrario, ossia “perché la Delibera non è in linea con la relazione previsionale votata in Consiglio comunale”. Poche ore dopo, mentre si elaboravano ipotesi varie sul destino dei due componenti l’esecutivo, con Decreto n.24 del 30.12.2010 il Sindaco revocava l’incarico di Assessori a D’Anna e a De Matteis (dopo appena 2 mesi e mezzo dalla loro nomina), avocando a sé le loro deleghe e portando da 9 a 7 il numero degli assessori. “Hanno disconosciuto le linee programmatiche dell’amministrazione – commentava il primo cittadino – ed è venuto meno il rapporto di fiducia. Occorre recuperare la crisi in tempi rapidi, ricompattando l’intera maggioranza intorno al programma che ci siamo dati, altrimenti si va tutti a casa. Questa città necessita di essere governata e non paralizzata da problemi che non sono prioritari”. Dal canto loro Piatto e Brasile, in una nota congiunta, ritenevano “imbarazzante che il decreto non avesse alcuna motivazione né politica, né amministrativa. La giustizia amministrativa ha evidenziato la differenza tra la nomina dell’assessore, che può fondarsi anche su una fiducia di mera appartenenza politica e la revoca che, secondo l’articolo 46 del Testo Unico degli Enti Locali, dev’essere motivata per le comuni esigenze di trasparenza, imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione. Il decreto – proseguiva la nota – è la prova inconfutabile di un sindaco in balia della burocrazia comunale ed in preda ad un delirio di onnipotenza. Non è la mancata rappresentanza nel governo che farà venir meno il nostro ruolo di sentinelle. Sosterremo la maggioranza con lealtà e responsabilità, valutando che atti amministrativi e scelte del Sindaco vadano nella direzione degli interessi della città”. Intanto l’opposizione lo scorso 3 gennaio chiedeva la convocazione del Consiglio comunale, ponendo all’Ordine del Giorno il sopra citato Decreto sindacale e la Delibera sul Fabbisogno del Personale.

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Facciamo luce sulle luminarie natalizie (edizione 2010)

Tornano protagoniste delle nostre inchieste giornalistiche le luminarie natalizie, per anni al centro dell’attenzione non solo del nostro giornale, ma anche degli organi inquirenti. Ed anche quest’anno l’amministrazione comunale, in occasione delle festività natalizie, aveva l’intenzione di addobbare le principali vie e piazze cittadine con apposite luminarie, per “migliorare” l’immagine della città, così come stabilito già a settembre 2010 dall’Assessore P.Marangio (allora con delega all’Arredo Urbano). Perciò veniva predisposto apposito Capitolato d’Appalto ed impegnati 30.000,00 euro per il nolo e la posa in opera delle luminarie, con conseguente gara indetta, per assegnare l’appalto alla ditta, che avrebbe presentato l’offerta economica più vantaggiosa. Ebbene quest’anno abbiamo raggiunto davvero il top, con la risoluzione contrattuale praticata dal Comune in data 22.12.2010 ai danni della società “Luminarie De Filippo”di Mercato S.Severino, in provincia di Salerno (la stessa dell’anno precedente), aggiudicataria dell’appalto, per inadempimento delle clausole previste dal contratto sottoscritto!!! Tornando alla gara, questa fu espletata il 9 novembre ed arrivò solo l’offerta della suddetta ditta. Aperto il plico, la Commissione di gara, presieduta dal Dirigente ai Lavori Pubblici, Arch.Martone, restava alquanto perplessa sulla quantità di addobbi offerti rispetto all’elenco delle strade indicate nel Capitolato d’Oneri. E rinviava ogni decisione a due giorni dopo, aggiornando la seduta. Alla fine della stessa, valutato il ribasso offerto troppo esiguo (7,50%), che non andava nella direzione di una congrua economia di gara, che potesse avallare un ampliamento ed integrazione della fornitura richiesta e restando inalterati i dubbi sulla bontà dell’offerta tecnica presentata (decorazione lineare di soli 2 Km a fronte dei quasi 5 previsti), la gara veniva dichiarata non aggiudicata. Quindi la società salernitana veniva esclusa per la carenza qualitativa e quantitativa degli elementi decorativi offerti, nonostante che il legale rappresentante della stessa si fosse dichiarato disponibile a negoziare la propria offerta, che comunque non soddisfaceva l’amministrazione cittadina. Partiva così una rapida e “disperata” ricerca di mercato attraverso internet, per individuare un’impresa che volesse svolgere tale servizio. Ma il responso era unanime: nessuno voleva venire, a causa dell’importo ritenuto insufficiente. Sindaco ed Assessore all’Arredo Urbano G.Terracciano, a questo punto, anziché desistere, proponevano la riduzione delle strade da addobbare con l’installazione delle luminarie nelle sole strade del centro storico cittadino, attirandosi le critiche degli acerrani residenti ed operanti fuori dal perimetro del centro urbano, che si…

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Luminarie installate alla faccia delle normative sulla sicurezza

E non ci resta, a questo punto, che evidenziare le anomalie e gli “attentati” alla sicurezza creati dalla ditta salernitana e di cui abbiamo redatto un dettagliato rilievo fotografico, anche su segnalazione di qualche addetto ai lavori. E lo facciamo, anche perché, a nostro avviso, era compito dell’Ufficio Tecnico comunale intervenire, per porre rimedio al cattivo servizio offerto dall’impresa “cacciata”. Come già era evidente dalla foto a pagina 7 (vedi edizione integrale), si verificava, ad esempio, in alcuni tratti delle strade, in cui erano state sistemate le luminarie, che le stesse durante il mattino erano spente, mentre più avanti erano accese. L’indomani, invece, si verificava l’inverso. E la scritta auguri, spesso illeggibile (perché erano troppe le lampade, che la formavano, ad essere spente), all’inizio di C.so Italia non è stata mai accesa. Quindi molte lampade spente a danno dell’immagine coreografica. Eppure anticipatamente il Comune aveva versato all’Enel un importo pari a 3237,00 euro per la fornitura straordinaria di energia elettrica, per energizzare le luminarie. Pertanto non aveva più senso un altro punto dell’art.4 del Capitolato d’Appalto, in cui si parla di “assistenza tecnica tramite personale idoneo assicurata dalla ditta per un corretto funzionamento di tutti gli elementi installati lungo l’intero periodo e secondo gli orari fissati compresi gli interventi urgenti in caso di vari o altri problemi di qualsiasi tipo legati alla relativa installazione, in modo da garantire un continuo perfetto funzionamento degli stessi”. Venendo ad alcuni aspetti tecnici, circa la conformità dei prodotti utilizzati, le normative dettate dall’IMQ, che è un istituto che si esprime in merito alla conformità, va rilevato che i collegamenti elettrici vanno fatti con cavi antifiamma con almeno doppia protezione. Ed invece avevamo un collegamento fatto con una singola cordina. Elemento molto grave, poi, è che la suddetta cordina sfusa utilizzata per l’alimentazione delle lampade era stata legata o adagiata, in alcuni casi, alle strutture metalliche dei balconi o di condotti in ferro (vedi foto n.1 e n.2). Per cui appena si fosse verificata una lesione della guaina protettiva della cordina, con relativa fuoriuscita del rame, vi sarebbe stato un conseguente passaggio di elettricità lungo il supporto collegato alla cordina, con relativi pericoli per l’incolumità dei cittadini. Una circostanza favorita anche dalle avverse condizioni metereologiche. Oltre a ciò le centraline di alimentazione (vedi…

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Gennaro Iovino, Capogruppo (Forza Pdl): “Questione sottotetti: quale possibile soluzione?”

Ad intervenire su un argomento, al quale abbiamo dato tanto spazio in questi anni, ossia quello dell’edilizia, è stato nei giorni scorsi il Capogruppo in Consiglio comunale della formazione Forza Pdl Gennaro Iovino. Ex DC ed ex Coordinatore di Forza Italia ad Acerra, Iovino è tra i pochi politici esponenti del centrodestra acerrano a non aver mai cambiato casacca. La questione specifica affrontata dal Consigliere è quella relativa ai sottotetti, visto anche il Piano Casa, approvato negli ultimi giorni del 2010 dalla Regione Campania. Iovino ritiene che tale questione rivesta una carattere socio-economico per la nostra città di primaria importanza. Pertanto la stessa questione va affrontata, tenendo presente le leggi e le normative, che attualmente la regolamentano. Tali leggi e norme (DPR 380/01; L.R. n.15/2000; L.R. n.19/01; Legge regionale n.19/2009), se correttamente interpretate ed applicate, potrebbero contenere in esse le probabili risoluzioni dell’intera vicenda. Ad esempio, rispetto alle difformità sanabili, la legge di rango primario (DPR 380/01) all’art.34 stabilisce, tra l’altro, che “ove mai non può avvenire la demolizione dell’opera non conforme al permesso di costruire, il Dirigente o responsabile dell’ufficio preposto, applicando delle sanzioni, potrebbe sanare l’opera”. “Detto articolo – specifica Iovino – si può applicare ai sottotetti, in cui vi sono state modeste variazioni di falda e/o modesti aumenti volumetrici. Infatti in tali casi la demolizione delle opere difformi potrebbe comportare un serio pregiudizio alla statica dell’intero fabbricato, anche alla luce della recente variazione, più restrittiva, della normativa sismica, avvenuta con il D.M. del 14 gennaio 2008. Inoltre la variazione della falda e/o aumento volumetrico del sottotetto costituisce una parziale difformità e non variazione essenziale, perché il sottotetto, in cui si è verificata la variazione della falda e/o aumento volumetrico, è da considerarsi cubatura accessoria e non residenziale. Per cui – prosegue il componente la Pubblica Assise – la variazione essenziale è esclusa da quanto stabilito dall’art.32 del DPR 380/01 comma 2. In tal caso l’applicazione del già citato articolo 34 della norma di rango primario DPR 380/01, attraverso il pagamento della relativa sanzione amministrativa, consentirebbe il rilascio del permesso di costruire. E’ chiaro che la variazione volumetrica non costituisce, per la natura stessa del sottotetto, aumento del carico urbanistico”. Quali effetti pensa di sortire, ponendo l’accento su tale questione? “Quelli – dichiara il Capogruppo consiliare…

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Allacciamento alla fogna di via Mulino Vecchio: scatta l’allarme dei residenti

Risalgono al 16 e al 17 dicembre scorsi le lettere indirizzate da alcuni residenti di via Mulino Vecchio al Sindaco Esposito, al Presidente del Consiglio comunale Lettieri, ai Capigruppo consiliari e ad alcuni Assessori e relative alla fogna insistente lungo tale via e che ha da sempre creato non pochi problemi, anche di carattere igienico-sanitario, agli abitanti di tale arteria urbana. Fogna i cui lavori iniziarono a febbraio del 1998 e terminarono a giugno dello stesso anno. Ma dei problemi arrecati dalla condotta pluviale, dovuti anche alla pendenza nella parte finale della via ed al conseguente riversamento sulla sede stradale del materiale fecale, lo scrivente produsse un circostanziato articolo giornalistico già a marzo del 1999 ed oggi allegato agli atti presentati. E la questione tornava prepotentemente alla ribalta nelle scorse settimane, a seguito soprattutto dei lavori di scavo eseguiti dalla società “Trans Chemical”, sita nei pressi della strada provinciale Cancello-Caivano e che svolge attività di parcheggio e lavaggio di autocisterne, per la posa in opera di una condotta fognaria. Già il 6 dicembre 2010 fu redatto un dettagliato rilievo fotografico, con annessa nota protocollata in Comune, sui gravi disagi che vengono arrecati alle persone, a seguito delle precipitazioni che periodicamente si verificano. “Comunico il perdurare – recita la suddetta nota – di un disagio dovuto alla fuoriuscita di acque e liquami fognari, che invadono ad ogni piccolo temporale non solo la sede stradale ma anche i cortili delle abitazioni, creando notevoli disagi all’intero circondario ed ingenerando situazioni di pericolo igienico-sanitario, in quanto i liquami creano un ambiente puzzolente e nauseabondo. Tale situazione persiste anche dopo il ritiro delle acque, lasciando una coltre di fanghiglia ed escrementi e che costringe i residenti ad onerose opere di pulizia e disinfestazione. Si era tentato come forma di tamponamento – prosegue la nota – di canalizzare le acque piovane nel fossato che costeggia la strada provinciale. Soluzione che a tutt’oggi non funziona e crea i sopra citati disagi, con “sequestro” dei residenti nelle proprie abitazioni e problemi alla normale circolazione veicolare”. La lettera precisa inoltre che la fogna, realizzata per la captazione delle acque esclusivamente piovane, ha accolto gradualmente anche quelle degli scarichi fognari, che sono stati allacciati negli anni alla contestata condotta fognaria dagli abitanti dell’area. Perciò si chiedeva a ciascuno,…

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