Sette le persone arrestate per reati vari. Scoppia anche un caso politico (!?)

Lo scorso 3 novembre la Polizia di Stato eseguiva un’ordinanza emessa dal Tribunale di Napoli – Sezione G.I.P. che disponeva l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere a carico di 7 persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati di trasferimento fraudolento di valori, usura aggravata dal metodo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, detenzione di armi aggravata dal metodo mafioso e detenzione e traffico di sostanze stupefacenti.

Veniva inoltre accertata la fittizia titolarità/disponibilità delle ditte operanti nel settore delle onoranze funebri sul territorio acerrano.

L’attività investigativa, effettuata dal febbraio 2022 dalla Squadra Mobile di Napoli e dal Commissariato di Acerra, diretta e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha consentito di raccogliere elementi probatori in ordine all’esistenza di due gruppi camorristici operanti nell’acerrano, uniti da un’alleanza, ma tra loro distinti, tanto da avere ognuna i propri vertici ed affiliati.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione. I destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, innocenti fino a sentenza definitiva passata in giudicato.

Il blitz, però, si trasformava anche in un caso politico. Al centro dell’inchiesta c’è, infatti, la figura di un 35enne acerrano, che è il marito dell’Assessore all’Urbanistica Maria De Rosa. Ed ecco l’opposizione che non tardava, a chiedere un passo indietro della componente l’esecutivo targato d’Errico.

Anche da Roma. Infatti l’on.Carmela Auriemma, ossia una che ha un così radicato culto della legalità, da non denunciare all’Autorità giudiziaria nemmeno l’allora Presidente del Consiglio comunale, che l‘apostrofò camorrista nell’aula consiliare a maggio del 2020 dichiarava, tra l’altro:

“Da consigliera ho più volte denunciato le piazze di spaccio e l’usura diffusissima in città, di cui nessuno parla. I fatti mi hanno dato ragione…Bisogna capire se il legame di parentale di uno degli arrestati con un membro della giunta comunale, abbia avuto interferenze con l’azione amministrativa e politica del Comune, a partire dalle procedure di voto di giugno 2022. Restano ovviamente le doverose e consequenziali assunzioni di responsabilità politiche da parte del Sindaco, che non possono che essere le dimissioni dell’assessore De Rosa”.

Eppure tra i banchi dell’opposizione alla Camera dei Deputati siede il suo collega, quel Soumahoro con gli stivali sporchi di fango, che ha la moglie e la suocera in stato di arresto ed il cognato indagato. Eppure di lui la grillina non chiede le dimissioni!

Così come, in qualità di portavoce del Movimento pentastellato, non le chiese del premier Giuseppe Conte il cui suocero, proprietario dell’Hotel Plaza di Roma, fu denunciato per truffa ai danni del Comune di Roma, per aver intascato le tasse di soggiorno dei turisti destinate all’Ente comunale per un totale 2,5 milioni di euro!!

Così come accanto a lei siede l’ex sindaco di Torino Chiara Appendino condannata in secondo grado ad 1 anno e 6 mesi di reclusione per i fatti di piazza San Carlo (e per adesso mi fermo qui). Non poteva mancare il leader della coalizione X Acerra Unita, Andrea Piatto che, tra l’altro, diceva:

«Gli arresti di stamane coinvolgono indirettamente anche la giunta, sommandosi a casi già noti di eletti, che hanno gravi problemi con la giustizia.

E’ urgente un’azione, che il primo cittadino non è capace di fare.

A quanti mi hanno rinfacciato, che in campagna elettorale io non abbia voluto fare alleanze con altri soggetti, che si erano resi disponibili, oggi ricordo, che bisogna vincere per governare a testa alta e che per cambiare la città, non si possono fare accordi di basso livello».

Troppo giusto. Ma è un concetto, che gli si ritorce contro come un boomerang!! Infatti evidentemente sfugge allo sconfitto candidato Sindaco alle elezioni dell’anno scorso, che accanto a lui, nei banchi dell’opposizione, siede un consigliere comunale, il cui genitore è stato condannato con sentenza definitiva!!

Consigliere che, naturalmente, ha sostenuto di fatto il leader della minoranza alle amministrative di giugno 2022 e che non ha avuto mai a che fare con la giustizia. Un caso simile a quello di De Rosa, d’altronde.

E allora?

 

J.F.

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