Una era stata messa sotto processo per diffamazione, nonostante non avesse pronunciato la frase incriminata. L’altra era finita alla sbarra con la stessa accusa, per aver riferito in Consiglio comunale fatti verificati, peraltro poi accertati dall’Anac, l’Autorità di Vigilanza Anticorruzione. Comunque alla fine sono state assolte, perchè il fatto non sussiste, le due ex consigliere comunali Carmela Auriemma (M5S) e Paola Montesarchio (Pd).
La Magistratura, quattro anni fa, rinviò entrambe a giudizio, con l’accusa di aver diffamato l’ex Segretaria generale del Comune, Maria Piscopo, Dirigente dell’allora Sindaco Raffaele Lettieri, oggi Presidente del Civico consesso.
Durante il Consiglio comunale del 4 giugno 2018 la Montesarchio definì “anomalo” il conferimento di una lunga serie di deleghe alla Segretaria comunale da parte del Sindaco, tra le quali la Gestione giuridica del Personale, gli Affari giuridico-legali e l’Ambiente.
Auriemma invece, pur avendo anche lei espresso critiche nei riguardi di questa situazione, non pronunciò la frase, per la quale sia lei che la Montesarchio dovettero subire il processo, terminato con l’assoluzione lo scorso 9 novembre.
In sostanza il giudice ha stabilito, quello che era sotto gli occhi di tutti già 5 anni fa e cioè che Montesarchio, non aveva fatto nient’altro, che svolgere la sua funzione costituzionale di consigliere mentre Auriemma, anche lei consigliere d’opposizione, era stata imputata per una frase, che non aveva detto, vale a dire il giudizio del “conferimento anomalo” di deleghe, che costituiva la sostanziale accusa della querela avanzata da Piscopo.
“Sono soddisfatta per l’assoluzione – commentava Montesarchio – anche perché è stato un processo snervante e doloroso. Comunque non sono mai riusciti a chiudermi la bocca ed ho continuato a fare il mio lavoro al servizio della città. Ma ho sempre avuto fiducia nella magistratura e mi sono sempre data come indirizzo, il non chinare la testa.
Un grazie sentito ai miei amici ed ai compagni di partito, per non avermi mai lasciato sola. Certo, il processo mi ha segnato. Nel frattempo ringrazio il legale che mi assistito, l’avvocato Giuseppe Montanile per l’impegno e la professionalità dimostrata”.