Il Ministro Piantedosi: “Lo Stato c’è, fra un paio di mesi vedremo i risultati”

Circa il Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza tenutosi presso la Prefettura di Napoli nella mattinata di venerdì 15 settembre e presieduto dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, a proposito delle nuove misure introdotte a carico dei minori che delinquono, una portavoce della Commissione riferiva:

“Siamo a conoscenza del nuovo Decreto e del dibattito attorno ad esso. Il diritto dell’Ue (in particolare la direttiva 2016/800 sulle garanzie procedurali) non determina un’età minima specifica per la responsabilità penale. La legislazione in questo settore spetta agli Stati membri”.

Questo è dunque il Decreto Caivano, che inasprisce le pene per i minori, prevedendo l’arresto in flagranza di reato per i minori tra i 14 ed i 18 anni, una serie di nuovi reati e l’abbassamento della custodia cautelare da 9 a 6 anni, in caso di possesso di armi.

Tra l’altro Donatella Di Maggio, la madre di Giogiò, il giovane musicista napoletano ucciso a Napoli da un minorenne, nell’incontrare Piantedosi, il Capo della Polizia Pisani ed il Questore di Napoli Agricola, aveva chiesto in modo pressante di procedere ad una modifica normativa, con la quale si preveda il processo per direttissima e l’ergastolo per i minori che uccidono.

L’obiettivo è anche quello di arrivare al 31 bis (in riferimento al giorno in cui è stato ucciso Giovanbattista Cutolo), per eliminare tutti i benefici di legge.

Nei progetti c’è quello di organizzare “una grande manifestazione a Roma”, una sorta di evento storico com’è stato il funerale del ragazzo, con la partecipazione di tante persone e sollecitare alle istituzioni centrali una riforma normativa.

“Ho portato anche i report di esperti – precisa Di Maggio – che dimostrano, che i giovani di oggi non sono più quelli del 1988, quando è stata emanata la legge sui minori. Una legge che ha consentito ad un balordo di uccidere un giovane con un crimine contro l’umanità. Con questa legge è come se lo Stato avesse ucciso mio figlio, consentendo l’impunità di quest’assassino”.

Lunedì 18 settembre la mamma di Giogiò ha incontrato il vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Fabio Pinelli. Intanto nel Parco Verde di Caivano arrivava inaspettato e all’improvviso un tir, che scaricava un piccolo parco giochi come regalo per i bambini del quartiere caivanese.

Una torre per arrampicarsi, scivoli, dondoli, un cavallino ed una lavagna, è l’arredo completo di un’area giochi. L’azienda che ha fatto questo regalo è la “Holzhof”, che ha sede nel Comune di Mezzolombardo, in provincia di Trento.

“I bambini hanno diritto al gioco, così come previsto dall’articolo 31 della convenzione Onu – dicono dall’azienda trentina – e ci è sembrato giusto regalare ai piccoli di questo quartiere i componenti di un’area attrezzata, in modo da restituire quel diritto a giocare, che gli è stato negato”.

L’apertura dell’area attrezzata, per restituire ai bambini un pò della loro infanzia negata, necessitava solo della realizzazione delle piattaforme di cemento e dei tappeti antitrauma, sulle quali ancorare le strutture.

You May Also Like

About the Author: Redazione

eXTReMe Tracker