Il Consiglio comunale dice no a nuovi impianti di rifiuti, ma la minoranza “scappa” dall’aula

No a nuovi impianti di insediamento rifiuti dal Consiglio comunale tenutosi in data 31.07.2023, con tanto di diffida a Città Metropolitana di Napoli.

La Pubblica Assise, infatti, approvava con i soli voti della maggioranza (15 favorevoli, mentre gli 8 consiglieri di opposizione avevano abbandonato l’aula) un ordine del giorno, in cui si chiede alla Città Metropolitana, di individuare le aree inidonee all’insediamento degli impianti di recupero e smaltimento rifiuti speciali, per escludere Acerra dai siti, in cui realizzare o ampliare tale tipologia di impianti.

Il Codice dell’Ambiente, infatti, attribuisce alla Città Metropolitana, una volta sentiti i Comuni e le Assemblee Territoriali d’Ambito, di indicare le realtà territoriali interessate da un particolare carico, in cui non si debbano realizzare ulteriori impianti, né ampliare quelli già esistenti secondo i criteri di carattere generale stabiliti dalla Regione Campania.

Tra i criteri regionali previsti, nello specifico, tenendo conto sia del tasso di saturazione dell’area territoriale interessata, sia della diversa tipologia di impianti preesistenti, rientra quello per cui i siti per la realizzazione di nuovi impianti di trattamento e smaltimento rifiuti non devono ricadere in territori, dove sussiste già un elevato carico impiantistico.

Sulla questione ambientale, dunque, dalla maggioranza niente ‘sconti’ a Regione e Città Metropolitana mentre l’opposizione, probabilmente per non rompere gli equilibri sovracomunali, sorvolava su chi (Città Metropolitana) non adotta quegli atti necessari a tutelare gli interessi del territorio ed abbandonava l’aula, preferendo non partecipare al voto.

“Il Comune di Acerra ha sempre espresso e rappresentato nelle sedi opportune il proprio parere contrario al rilascio di autorizzazioni per l’insediamento e l’ampliamento di impianti di trattamento di rifiuti speciali – sottolineava l’assessore all’Ambiente Milena Tanzillo – spetta ora alla Città Metropolitana accogliere la volontà della città di Acerra ed escluderla dai siti, in cui realizzare nuovi insediamenti del genere”.

 L’opposizione tenta di nascondere le responsabilità sovracomunali –  sosteneva il Presidente del Consiglio comunale Raffaele Lettieri – mentre questo Consiglio si è già espresso contro la quarta linea e dove il Movimento 5 Stelle non ha mai votato contro.

Davanti ad un documento, che chiede alla Città Metropolitana di fare (a conclusione di uno studio) un piano delle zone sature per escludere Acerra dai siti, in cui realizzare nuovi impianti di trattamento rifiuti, l’opposizione esce dall’aula, pur di non votare contro Città Metropolitana, in cui ci sono elementi del Pd e dei 5 Stelle, perchè non si vuole votare contro la loro filiera politica.

Si vogliono occultare le responsabilità politiche, di chi ha avuto per due anni il ministro dell’Ambiente e chi guida la Città metropolitana e della città di Napoli, dove non si fa la raccolta differenziata e si produce la maggioranza dei rifiuti”.

“E’ evidente che ci sono rotture interne nella coalizione ‘Per Acerra Unita’- tuonava Paolo Rea – dove già nella scorsa Assise il consigliere del M5S si è astenuto sul documento della sua stessa minoranza. Si dissociano i Cinquestelle, il Pd presenta documenti suoi, questa è la realtà. Noi stiamo difendendo il territorio da ulteriori abusi”.

“Stiamo dando continuità all’azione amministrativa per tutelare il territorio – sosteneva Cuono Lombardi – qualche consigliere di opposizione che scappa dimentica, che era il delegato dell’Ato rifiuti, al quale noi oggi ci rivolgiamo.

Il consigliere che scappa non ha mai presentato un’istanza, forse perché aveva un conflitto con il presidente della Commissione Attività produttive in Regione Campania, perché molto probabilmente da quell’organo venivano le autorizzazioni per gli impianti, che trattavano rifiuti sul territorio di Acerra. Noi non scappiamo ma diamo forza alle nostre proposte”.

Rammarico per la mancanza di unità su un tema così sentito e che non dovrebbe prevedere divisioni politiche veniva espresso dai consiglieri di maggioranza Nicola D’OnofrioGiulio Stompanato e Giuseppe Tufano.

 

J.F.

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