Si teneva lo scorso 20 luglio la seduta del Consiglio comunale, convocato in seduta straordinaria ed urgente e che aveva, quale unico punto all’ordine del giorno, “l’Inceneritore di Acerra. Discussione ed eventuali determinazioni”.
Civico consesso scaturito, ovviamente, dalla decisione del Consiglio regionale campano che, in data 14.07.2023, aveva approvato l’accantonamento di una somma pari a 27 milioni di euro, per la realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore e per sostenere le spese di adeguamento e manutenzione dello stesso.
Il provvedimento era contenuto nell’assestamento e variazione di Bilancio di Previsione per il prossimo triennio. I 27 milioni fanno parte di un “tesoretto”, realizzato con i maggiori introiti incamerati nel 2021 dalla vendita di energia elettrica prodotta dall’impianto tramite la combustione dei rifiuti. Naturalmente, a seguito di quella decisione, non erano mancati i malumori, le proteste, l’indignazione e la rabbia di buona parte della comunità locale. Così come non aveva mancato di attivarsi il Sindaco Tito d’Errico con la lettera inviata alla Regione Campania e di cui riferivamo in precedenza.
La Pubblica Assise era preceduta, alcune ore prima, da un comunicato stampa della locale sezione di Fratelli d’Italia, nel quale si leggeva: “Gli ultimi avvenimenti riguardo la questione termovalorizzatore fanno venire a galla tutta l’ipocrisia del Consiglio comunale.
Se, da un lato, la maggioranza dimostra tutta il suo disinteresse, a difendere il territorio (come invece aveva promesso in campagna elettorale) contro la volontà del presidente De Luca, di costruire la quarta linea, dall’altro non trova certo coerenza gran parte dell’opposizione, che continua ad essere legata al doppio filo con i membri della maggioranza di De Luca. Con chi, in pratica, appoggiato ipocritamente anche dalla maggioranza comunale, ha votato a favore dello stanziamento.
Per farla breve: sia la maggioranza di D’Errico, che ora finge di battere i pugni contro De Luca, sia l’opposizione che, opportunisticamente, interpreta il ruolo dell’ecologista, hanno riferimenti in Consiglio regionale, che hanno voluto la quarta linea. Tra maggioranza ed opposizione, quindi, non vi è alcuna differenza: sono due facce della stessa medaglia.
Che, dopo 15 anni di unità, hanno deciso di separarsi, per seguire ognuna i propri interessi. In Consiglio comunale, insomma, non c’è nessuna opposizione a questa maggioranza: solo opportunismo e falsa retorica. Acerra non merita questo livello di ipocrisia: è tempo di ridare credibilità alle istituzioni”.
Venendo alla seduta del Civico consesso, nemmeno su questo argomento maggioranza ed opposizione riuscivano a trovare un terreno di conciliazione, per presentare ai vertici istituzionali sovracomunali un documento unitario.
Ovviamente il caldo teneva a casa molti cittadini comuni, mentre in aula erano presenti i soliti e storici volti noti appartenenti ai comitati, alle associazioni ed alle diverse organizzazioni ambientaliste locali, alcuni dei quali prendevano anche la parola, per leggere i documenti redatti per l’occasione. Alla fine dell’intero dibattito veniva approvata la proposta di deliberazione della maggioranza, che otteneva 13 voti favorevoli, 8 contrari ed 1 astenuto (Affinito M5S).
Documento che veniva trasmesso al Prefetto di Napoli, al Presidente della Giunta regionale della Campania, al Presidente di Città Metropolitana di Napoli, agli Assessori ed ai Consiglieri regionali, affichè venga tenuto in debita considerazione, quando sarà redatto il Piano regionale dei rifiuti, tendente a prevedere anche la quarta linea dell’inceneritore. A relazionare all’aula era il Sindaco Tito d’Errico il quale, nel ripercorrere la questione, tra l’altro diceva:
“La gestione dei rifiuti in Campania continua ad essere affrontata in termini di emergenza, lontana da un’economia circolare che concepisca il rifiuto come risorsa da riciclare, non come qualcosa da incenerire. Sono qui oggi, per ribadire il NO dell’Amministrazione comunale alla quarta linea dell’inceneritore ed inoltre confermo il nostro supporto ai cittadini, che non vogliono e non devono pagare lo scotto di una mancata pianificazione regionale e le conseguenze di una cattiva gestione dei rifiuti e di un’insufficiente raccolta differenziata dei Comuni limitrofi.
Abbiamo chiesto ed ottenuto – aggiungeva il primo cittadino – un incontro con i vertici della Giunta regionale, che ci hanno assicurato che i 27 milioni di euro appostati in Bilancio saranno destinati solo ad attività di manutenzione adeguamento tecnologico delle linee già esistenti e non per un ampliamento”.
Joseph Fontano