Sentenza Pellini, confermata dalla Corte d’Appello la confisca del patrimonio

Mercoledì 19 luglio 2023 i giudici dell’VIII sezione della Corte di Appello di Napoli (Presidente Rosa Maria Caturano) provvedevano a rigettare le istanze avanzate dai legali dei fratelli Cuono, Giovanni e Salvatore Pellini, gli avvocati Picca e Tafuro, tendenti a chiedere la restituzione dell’ingente patrimonio mobiliare ed immobiliare dei loro assistiti e puntando, a far dichiarare inefficace la confisca del patrimonio decisa in primo grado nel 2019 dal Tribunale per le Misure di Prevenzione.

E pertanto, attraverso apposita udienza camerale a porte chiuse, ufficializzavano la sentenza di conferma della confisca dell’enorme patrimonio riconducile ai fratelli Pellini.

Un tesoro, frutto dei proventi dello scarico dei rifiuti, da 222 milioni di euro fatto sequestrare dalla Direzione Distrettuale Antimafia agli inizi del 2017 ai danni dei noti imprenditori, dopo la condanna per disastro ambientale aggravato in provincia di Napoli nei territori compresi tra Bacoli, Qualiano ed Acerra.

E nell’elenco del suddetto patrimonio, oltre ad elicotteri ed auto di lusso, vi sono case e ville anche nelle località turistiche più rinomate, oltre a molti i terreni.

L’inefficacia ipotizzata dagli avvocati dei tre fratelli si basava sull’ipotesi, che sarebbe stato oltrepassato il termine dei 18 mesi, per decidere sulla conferma o meno della confisca in sede d’Appello.

In sintesi dopo il sequestro, nonostante ci fosse un ricorso al secondo grado di giudizio, la Corte non si sarebbe espressa.

Non avrebbe deciso. Ma di diverso avviso è stato il collegio giudicante.

 

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