A caratterizzare la seduta del Civico consesso di lunedì 10 luglio, erano anche le tante questioni di attualità presentate dall’opposizione consiliare, alcune delle quali già il 16 giugno scorso ma non discusse. Ma a fare chiarezza sulle stesse era il Consigliere Antonio Laudando, il quale diceva:
“La questione di attualità dev’essere tale, ma alcune di quelle oggi in discussione sono diventate ataviche e risalgono a qualche settimana fa. E, stando anche ad una nota del Segretario generale, alcune di esse diventano interpellanze,
Di ciò ne ho dato avviso ufficialmente con una nota al Sindaco, ai Consiglieri ed al Presidente del Consiglio comunale. Tra l’altro l’interpellanza garantisce una maggiore democrazia ed un più ampio dibattito, perché permette anche ai Consiglieri, di poter intervenire”.
Dal canto suo replicava duramente il Consigliere di opposizione Andrea Piatto, che tuonava: “Se viene votata questa proposta, sulla quale la Segretaria comunale non ci ha comunicato nulla, siamo pronti ad occupare la stanza del Presidente del Consiglio comunale.
E che ci mandi poi le Forze dell’Ordine. Le tematiche possono anche essere antiche, ma c’è stato un carteggio tra gli uffici, che nel frattempo ha aggiornato le questioni poste”.
Nell’intervenire il Segretario comunale specificava, che “non poteva entrare nel merito dei singoli argomenti posti. Sono i Consiglieri a stabilire l’attualità o meno di una questione, che va considerata, partendo dall’ultimo Consiglio comunale fino a quello odierno, senza conteggiare quello rinviato”.
Nel frattempo un Piatto furente accusava Laudando di essere “antidemocratico” e Lettieri, di “usare strumentalmente il Consiglio comunale, lui che era stato visto con schede elettorali all’esterno dei seggi”. Poi il dietrofront: “Noi non perdiamo tempo ad occupare le stanze, ma affrontiamo i problemi della città”. Finalmente si passava alla prima questione di attualità posta dalla minoranza, ossia un’antenna di telefonia mobile in fase di realizzazione su un terreno privato in località Spiniello.
“Il Comune di Acerra è dotato del Piano d’Installazione degli impianti di radio telecomunicazione sul territorio comunale approvato con Delibera di Consiglio comunale n.20/2008. Da diverso tempo tale Piano viene disatteso, benchè sia stato sottoscritto dagli stessi gestori, per mancanza di controlli da parte degli uffici comunali competenti.
Lo stesso impianto – aggiunge la nota – non sembrerebbe aver rispettato il procedimento previsto dal Piano. I gestori infatti devono prioritariamente installare gli impianti su proprietà pubbliche (versando il relativo canone all’Ente che, da Piano, deve impiegare le risorse per controllare l’elettromagnetismo territoriale) e, solo in mancanza di disponibilità pubblica, individuare un luogo privato.
L’area oggetto di intervento del gestore ha innumerevoli proprietà pubbliche compatibili con la zona di ricerca del gestore.
Pertanto i consiglieri d’opposizione interrogano il Sindaco, per sapere quali iniziative intenda assumere, per verificare se l’iter amministrativo per la stazione radio base telefonica sia conforme alle prescrizioni del vigente Piano approvato dall’organo consiliare.
Quante istanze dei gestori sono in istruttoria presso gli uffici competenti. Quando intende dar mandato al Dirigente competente per l’aggiornamento e l’attualizzazione del Piano”.
A rispondere era l’Assessore all’Urbanistica Maria De Rosa, che diceva: “Va precisato che il Regolamento, a cui fa riferimento l’interpello, è in parte obsoleto ed in parte è stato annullato dalla sentenza n.2440/2019 del Tar Campania.
L’Amministrazione pertanto darà mandato al Dirigente competente, perché lo aggiorni. Nella parte in cui tratta dei procedimenti da attuare per il rilascio delle autorizzazioni. Infatti detto Decreto è stato praticamente riscritto dal D.Lgs.n.207/2021.
E’ stato annullato nella parte, in cui subordina l’efficacia del titolo abilitativo alla presentazione di un Piano/Programma delle installazioni. Da ciò discende l’inapplicabilità di buona parte del Regolamento.
Non risulta agli atti del Suap alcuna sottoscrizione del Piano da parte dei gestori delle telecomunicazioni, tant’è vero, che la Vodafone ha intentato ricorso contro il Regolamento, ottenendo l’annullamento parziale dello stesso.
Per quanto riguarda la specifica istanza – concludeva De Rosa – trattasi di un impianto di potenza inferiore a 20W, per cui è sufficiente presentare una Scia. Cosa che è stata fatta nel 2019 ed acquisire il parere dell’Arpac, rilasciato in data 15.05.2023.
Il Comune non ha poi competenza sui limiti di esposizione, né possibilità di porre veti, come confermato da giurisprudenza consolidata in materia”.
J.F.