Vanno rimosse le scritte sui muri che recano danni all’immagine ed al decoro urbano

Già nei mesi scorsi ci occupammo di un grave fenomeno, figlio dell’inciviltà e della barbarie dei nostri tempi, ossia delle tante scritte, realizzate quasi sempre da ignoti, che imbrattano le mura cittadine e quelle delle strutture pubbliche.

E ricordammo che, tra le offerte migliorative presentate dalla società Tekra, che svolge per conto del Comune, dal I febbraio 2017, il servizio cittadino di igiene urbana e come si evince a pagina 98 della Relazione Tecnica Illustrativa, c’è quella della cancellazione delle scritte abusive.

Le scritte sui muri sono sempre di più un problema estetico e di vero decoro urbano – si legge nella Relazione – nonché di offese, quando diventano poi ingiuriose a personaggi più o meno famosi. Tale inconveniente negli anni è cresciuto, grazie anche alla moda che proviene dagli Usa dei cosiddetti writers”.

Adesso, stare qui a fare l’elenco delle aree del territorio comunale, nelle quali è possibile rinvenire tali scritte, realizzate con vernici di vario colore, richiederebbe pagine suppletive del giornale.

Ma ci sembra quantomeno doveroso evidenziare le scritte, che imbrattano i marmi e le mura di piazza Falcone e Borsellino, che è un’area pedonale non videosorvegliata, i cui lavori di riqualificazione costarono ben 750 mila euro e che reca sempre i segni degli episodi di vandalismo perpetrati ai suoi danni; il muro del campo da tennis, le mura del I Circolo didattico e, addirittura, le stesse mura di cinta della Casa comunale!! Anche lì dove una volta era allocato l’Ufficio denominato Eco Sportello, poi “esiliato” presso l’isola ecologica Frassitelli.

Quindi siamo a documentarvi di nuovo di una situazione, che testimonia l’ennesimo servizio annunciato e non reso dalla suddetta società salernitana. Con l’auspicio che l’organo preposto a controllare il servizio reso dalla società di Angri, ossia il Comando di Polizia Municipale, abbia relazionato in merito.

Società di recente sanzionata per un importo pari a 6600,00 euro (Determina dirigenziale n.582/2023), cosi come proposto dal Direttore Esecutivo del Contratto, per mancato funzionamento del sistema GPS e, dunque, per mancata trasmissione dei dati ed informazioni richieste in forma scritta.

Anzi, nell’atto amministrativo si legge pure che, “a distanza di cinque giorni dalla citata comunicazione, i problemi tecnici della piattaforma non erano stati ancora risolti, denotando un atteggiamento negligente nei confronti della Stazione Appaltante…”.

E’ vero che i latini dicevano, che “verba volant, scripta manente”. Ma quelle abusive sui muri vanno cancellate.

 

Joseph Fontano

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