Era un noto quotidiano, in un’afosa e caldissima domenica dello scorso 17 luglio a riferire, attraverso apposito articolo, di una vicenda a dir poco imbarazzante. Vicenda che aveva già avuto la propria “visibilità” via social, attraverso messaggi scambiati tra cittadini-curiosi sui loro cellulari.
Ecco di seguito il testo. “Sarebbe del tutto falsa e priva di riscontri la notizia di un amore proibito, sbocciato all’ombra di ostensori e confessionali che ha messo in subbuglio, per quasi una settimana, la comunità parrocchiale acerrana.
La vittima del gossip – esordiva l’articolo – è il parroco della Chiesa del Cristo Redentore, don Luca, un prete pieno di iniziative, che nel suo trascorso sembra avere anche un passato da frate. La ‘lei’ finita nel mirino delle maldicenze sarebbe la moglie del ‘parrocchiano’ d’eccezione, molto vicino al sacerdote, anzi un uomo del suo ‘staff’.
La fuga, secondo la vox populi, ci sarebbe stata la settimana scorsa, tra giovedì e venerdì. Ieri comunque il parroco era in città ed è stato visto sereno e tranquillo, parlare in strada con altre persone, come se quelle voci calunniose neppure l’avessero sfiorato. Fonti ugualmente non ufficiali, ma abbastanza attendibili e qualificate, molto vicine alla Curia – proseguiva il quotidiano – riferiscono che ufficialmente il parroco era in ferie, forse in gita con i suoi fedeli e forse, nel gruppo di vacanza, poteva esserci anche la donna indicata in virtù della sua vicinanza alle attività della parrocchia.
Comunque sia andata chiacchiere e pettegolezzi si sono sprecati ed accavallati per l’intera settimana, tanto da spingere molti alla corsa al bancolotto, per cercare il terno giusto. In tanti, favoleggiando, hanno raccontato, che l’amicizia tra i due risale a diversi anni prima. Forse è vero, forse no. Ma di certo, a distanza di una settimana, la grottesca vicenda sembra essere giunta al capolinea.
Secondo altre ‘autorevoli fonti’, si tratta di una vera e propria ‘bufala’. Andando a ritroso nei particolari raccontati, la coppia si sarebbe allontanata lo scorso fine settimana, senza lasciare traccia. Ad alzare il coperchio, facendo trapelare voci, che ora sembrano destituite di fondamento, sarebbero stati i familiari del ‘tradito’, sentitisi ingannati dalla loro ‘donna’.
Tenuto conto che le maldicenze sono arrivate anche dentro la Curia – aggiungeva l’articolo – non è da escludere che il Vescovo Antonio Di Donna, che la scorsa settimana era in ferie, possa decidere di andare fino in fondo, cercando di verificare la realtà dei fatti, allontanando così, in modo definitivo, dal parroco infangato ogni ombra. E così si eviterebbe, tra l’altro, che le maldicenze continuino a danneggiare l’immagine della Chiesa (non solo locale), da sempre nel mirino.
E questo – concludeva lo scritto – per colpa di quei pochi prelati effettivamente ‘fedigrafi’, che hanno indossato l’abito talare per mera convenienza, continuando la loro vita nel peccato, avendo la consapevolezza, di poter fare quello che vogliono, rimanendo sempre impuniti”.
Tra le iniziative messe in campo di recente dai fedeli e dai volontari dalla parrocchia del Gesù Redentore, anche per aderire alla richiesta della Comunità di Sant’Egidio, vi è stata quella della raccolta dei farmaci, da inviare presso la comunità ucraina, vittima della guerra scatenata dalla Federazione russa.
Chiunque desiderasse contribuire, poteva portarli in parrocchia in giorni ed orari stabiliti. Ad essere richiesti erano (o sono) soprattutto antibiotici orali, iniettabili o in creme; antinffiamatori; siringhe, garze sterili, disinfettanti ecc.