Non appena iniziate le operazioni di voto domenica 12 giugno, ecco accendersi le polemiche. Ed era un noto quotidiano, in data 13.06.2022, a scrivere:
“Caos nella notte al plesso del IV Circolo Didattico nello Spiniello. Alcuni candidati e rappresentanti di lista evidenziavano modus operandi, a detta loro, non lineari nella sezione 17. Ad un certo punto gli animi si sono surriscaldati ed è dovuta intervenire la Polizia di Stato, per consentire il normale svolgimento dello spoglio delle schede del referendum.
Subito dopo le 23 al plesso si è presentata una dottoressa, probabilmente dell’Asl, che voleva consegnare alcune schede di persone della sezione 17 che, essendo contagiate dal Covid, avevano votato da casa. All’arrivo della dottoressa alcuni rappresentanti di lista si sono ribellati – riportava l’articolo – affermando che le schede dovevano essere consegnate entro le 23, orario di chiusura dei seggi e non oltre.
La dottoressa avrebbe detto che i cittadini contagiati, che avevano manifestato la volontà di votare, erano 26 e che 10 schede le aveva appena consegnate.
Ma avrebbe dovuto raccogliere il voto di altre 16 persone. A questo punto un rappresentante di lista, nonché candidato affermava, che era stata superata la mezzanotte e non si poteva far votare le persone il giorno 13 giugno. La discussione stava degenerando ed intervenivano le Forze dell’Ordine. Stando alla ricostruzione di alcuni presenti, il presidente della sezione 17 non si sarebbe sentito bene, probabilmente per la pressione generata.
E non si riusciva a trovare una quadra, tra coloro che sostenevano che il «seggio volante», istituito per consentire ai contagiati Covid di votare da casa, non aveva il vincolo dell’orario ed altri, che pensavano il contrario.
Alla fine è stata verbalizzata la contestazione nata sulle schede dei contagiati Covid, sono state accettate le 10 schede consegnate dalla dottoressa, ma è stato messo a verbale, che le 10 schede sono state portate al seggio dopo le 23, mentre le altre 16 non sono state accettate.
Un’altra anomalia segnalata riguarda le schede bianche, vidimate e non utilizzate che, a detta di alcuni rappresentanti di lista, dovevano rimanere nei plessi, sorvegliati dalla Polizia e dovevano essere inviate al Comune solo a conclusione dello spoglio.
Di diverso avviso era qualche presidente di seggio. Se nel plesso del IV circolo è stato impedito che i plichi di schede bianche, vidimate e non utilizzate, venissero inviati al Comune, in altri plessi qualche scatola è stata spedita. Precisamente poco dopo l’una di notte alcuni rappresentanti di lista del 4° Circolo hanno saputo, che su 56 scatole di schede bianche, 15 erano state inviate al Comune.
Quindi hanno lasciato il plesso, per recarsi al Comune e presidiare le scatole. Un rappresentante di lista particolarmente informato riteneva che le schede bianche, a chiusura del seggio, dovessero essere depositate tempestivamente presso il Tribunale di Nola e non uscire dal seggio, per essere inviate al Comune.
Secondo qualche rappresentante le schede bianche dovevano rimanere nei plessi, che erano vigilati dalla Polizia.
Infine, intorno alla mezzanotte, mentre all’interno del plesso si discuteva di schede bianche e di voti dei contagiati Covid – aggiungeva il quotidiano – due ragazzi su un motorino, sfrecciando a tutta velocità, pare abbiano sparato due colpi di pistola a salve, spaventando i presenti”.
Scatenava invece una polemica social, la foto di un presidente di seggio elettorale con il tatuaggio con la scritta Dux sul braccio destro. La foto veniva scattata da un elettore, che la pubblicava sui social, ponendosi la domanda: “Ma secondo voi un presidente di seggio si può presentare così?”.
Ma la domanda è anche un’altra: perchè le Forze dell’Ordine presenti al seggio non sono intervenute, invitando il presidente, ad indossare una camicia a maniche lunghe, per coprire la scritta?
Non mancava di metterci il carico da ‘90’ sulle elezioni l’ambientalista Alessandro Cannavacciuolo, che non ha partecipato alla competizione elettorale e che, tra l’altro, diceva: “Ad Acerra ci sono candidati disposti a tutto, anche a spendere cifre stellari per un solo voto. Non mi sono candidato, perché non ho condiviso certe scelte politiche, tutto qui.
C’è una foto che gira nel web, probabilmente scattata all’insaputa di chi è stato immortalato dall’occhio indiscreto di un telefonino, mentre regge un foglio. Il foglio contiene i nomi di una serie di persone, le sezioni elettorali corrispondenti ed i numeri di cellulare.
Il documento, secondo quanto finora trapelato, è quello di un procacciatore di voti. A qualcuno, che era candidato in una lista, è stata imposta la candidatura in un’altra lista – aggiunge l’ecologista – un cambio di casacca grazie a ricatti ignobili…”.