Il Piano Urbanistico comunale ancora bocciato dalla Città Metropolitana di Napoli

Riflettori ancora puntati sull’adozione del Piano Urbanistico Comunale (PUC) che, com’è noto, dopo 13 anni, ancora attende di vedere la luce, durante i quali sono stati spesi oltre 330 mila euro e che, il 30 settembre 2021, era stato riadottato con Delibera di Giunta n.168 da parte dell’esecutivo targato Lettieri (sempre rigorosamente assente nelle riunioni di Giunta, alle quali invece erano presenti gli altri Assessori) dopo la bocciatura, di fatto, in data 27.12.2019, da parte della Città Metropolitana e con cui far scattare le norme di salvaguardia.

Città Metropolitana di Napoli che si è espressa il 13 aprile scorso, attraverso la Determina dirigenziale n.2790, bocciando il Piano.La proposta di PUC del Comune di Acerra non è coerente con le strategie a scala sovracomunale” – si legge, tra l’altro, nell’atto amministrativo, ripetendo la stessa motivazione addotta circa due anni fa.

Una vera e propria doccia fredda per l’amministrazione uscente e la Giunta comunale, sempre “monca” del maggiore protagonista della vita politica amministrativa locale degli ultimi 10 anni. Lo strumento urbanistico proposto, quindi, è sovradimensionato e comporta un ingiustificato consumo di suolo, per costruire nuovi alloggi residenziali (2382).

Inoltre è errato sia il dimensionamento delle aree produttive, che di quelle destinate a servizi per i cittadini. Ne deriva che, in 10 anni, Acerra non è stata dotata di una nuova pianificazione urbanistica che, prioritariamente, puntasse a riqualificare, ristrutturare e rigenerare il tessuto edilizio esistente ed il centro storico, invece di prevedere nuove zone di espansione edilizia con migliaia di nuovi alloggi.

Il Pd eccepisce, che “il Puc non ha mai previsto un’area, su cui realizzare il nuovo stadio comunale; ha previsto l’abbattimento della scuola dell’infanzia “Montessori”, per realizzare un parcheggio e che lo strumento urbanistico è stato deciso in assenza di un ampio e partecipato confronto tra forze politiche, realtà sociali e mondo delle professioni. E che è stato deciso nel silenzio assordante e nella distrazione più totale dell’assessore delegato e degli altri assessori”.

Il Capogruppo dei Democratici per Acerra, S.Maietta, dal canto suo, in un comunicato scrive: “Nonostante i rilievi della Città Metropolitana e nostri, sulla precedente proposta del 2019, la Giunta comunale ha insistito nel pianificare, proponendo una crescita urbanistica assolutamente insostenibile e sovradimensionata rispetto alle previsioni statistiche.

Ci troviamo di fronte ad una proposta inaccettabile, in quanto finalizzata all’espansione edilizia, con un gravissimo consumo di suolo anche nelle aree agricole. Occorre chiedersi, quanto il ritardo nell’approvazione del PUC incida ora sulla concreta utilizzabilità da parte del Comune dei fondi PNRR”. Persiste dunque un ‘impasse’, che certamente non fa bene ad un’intera comunità, che da anni ormai attende il nuovo Piano, che potrebbe essere uno dei cavalli di battaglia dell’imminente campagna elettorale.

Visto che mancano poche settimane alle prossime amministrative, toccherà a chi siederà sulla poltrona da Sindaco, tentare di portare a termine l’atto incompiuto e reiteratamente sbagliato, nonostante le indicazioni dei tecnici dell’ex Provincia.

Il Piano Urbanistico si stava dibattendo tra “le palesi illegittimità procedurali”, evidenziate dal Presidente del Consiglio comunale Piatto; tra la lunga ed articolata nota congiunta, a firma dei Dirigenti M.Piscopo e C.Martone, in risposta a quella di Piatto, con cui si “sconfessavano” i rilievi procedurali e le questioni di “legittimità” mossi dal Presidente e la nota del Consigliere e Presidente della Commissione di Vigilanza Carmela Auriemma indirizzata, tra gli altri, anche alla Direzione Urbanistica della Città Metropolitana.

E nella quale, dopo aver “smontato” le tesi procedurali messe nero su bianco dalle due suddette Dirigenti comunali, “al fine di non pregiudicare l’iter di approvazione dello strumento urbanistico atteso da tanti anni”, chiedeva “l’annullamento delle Delibere di Giunta n.168/2021 e n.10/2022, con la trasmissione alla Commissione consiliare competente di tutta la documentazione necessaria, al fine di poter consentire l’esame e l’adozione del Puc da parte del Consiglio comunale.

Riservandosi di impugnare, nelle opportune sedi, gli atti ritenuti lesivi delle proprie prerogative. Oltre alle altre eventuali segnalazioni alla Magistratura contabile, per aver esposto il Comune ad inutili condanne di spese legali”.

In stand by resta anche la Delibera di Giunta n.43/2022 di proposta al Consiglio, avente ad oggetto “l’approvazione del RUEC (Regolamento Unico Edilizio comunale)”.

 

J.F.

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