Misia: alcuni degli interventi effettuati dai Consiglieri durante il Civico consesso

Circa gli interventi succedutisi durante il Consiglio comunale del giorno 22 dicembre sulla questione Misia, apriva la discussione il Consigliere Di Fiore, che dichiarava: “La Latella aveva indicato come arrivare alla modifica dello Statuto, che deve partire dal CdA della stessa, per poi essere approvato nella Pubblica Assise. Questa non può imporre alla società le modifiche e gli assetti societari. Perciò pongo la questione pregiudiziale. La clausola compromissoria è illegittima – spiegava Di Fiore – e lo sarebbero tutti gli atti consequenziali. Perciò il Comune è esposto a sanzioni risarcitorie e penali, perché il socio privato potrebbe impugnare l’operato del Consiglio comunale. Perché, inoltre, come scrive la Latella nella sua Delibera al punto 3, dobbiamo dare dei soldi pubblici all’Aciconsult? E’ un problema giuridico, sul quale anche Sindaco ed Assessore al ramo devono pronunciarsi”. Contro la pregiudiziale si esprimeva il Consigliere Piatto, che affermava: “La questione pregiudiziale posta da Di Fiore non è fuori tema. Il Cda ieri si è espresso sulle modifiche statutarie, anche se manca agli atti una formale adesione di Aciconsult alle modifiche proposte che, qualora le accettasse, potrebbero essere accettate così come modificate. Altrimenti questo atto non sarebbe definitivo e saremmo costretti a tornare in Consiglio comunale”. Replica di Di Fiore: “E’ nata una società che gestisce parcheggi, senza che questi esistano. Si tracciano strisce blu, senza mai parlare del problema viabilità. Né abbiamo chiesto fondi per il ristoro ambientale destinati alla creazione dei parcheggi. Di cosa vivrà Misia nei prossimi mesi, alla quale stiamo dando altri 86 mila euro di denaro pubblico? C’è un’appropriazione indebita del socio privato. Dal canto suo il capogruppo G.Bigliardo diceva: “Di questa società mancano i bilanci ed il piano industriale, mentre è stato fatto in pochi giorni, ciò che andava fatto in mesi. Ora dovremmo dare altri 86 mila euro ad una società per ricapitalizzarla, per ritrovarci punto e a capo tra qualche mese e nonostante il parere contrario espresso dal legale del Comune, prof.Giuffrè? Vanno difesi i posti delle 6 unità lavorative della Misia, che potrebbero essere anche assorbite al Comune, ma tenere in piedi una società che crea problemi al commercio ed alla cittadinanza”. A condividere alcune osservazioni di Bigliardo era il Consigliere De Laurentiis, il quale ricordava che “la Misia aveva lo scopo di semplificare la sosta dei veicoli e di disincentivare l’uso dell’auto da parte dei cittadini. Ma la società ha un valore aggiunto che va tutelato, anche se manca un piano industriale, una valutazione statistica e la certezza che l’Aciconsult voglia immettere altri fondi per la ricapitalizzazione. Che, se così non fosse, si ridurrebbe la quota azionaria”. Secco l’intervento del consigliere Siracusa, che dichiarava: “Occorre mettere ordine nello statuto della Misia, dotarla di un piano industriale e tutelare i livelli occupazionali, che non possono essere assunti dal Comune. E’ una società, sulla quale io stesso ero scettico l’anno scorso, durante la ricapitalizzazione della stessa, che presentava diverse problematiche. Oggi però occorre scommettere sul rilancio della società”. Critico, invece, il Consigliere Liguori, che dichiarava: “Ma di cosa stiamo parlando, se mancano i bilanci preventivi e consuntivi del 2008 e del 2009 della società, oggetto della discussione e neanche allegati alle Delibera proposta all’Organo consiliare? Come si può parlare di modificare uno statuto, senza avere i dati necessari? Propongo, intanto, di donare il gettone di presenza di questa seduta consiliare agli indigenti destinatari dei voucher sociali, che quest’anno hanno un budget di 60 mila in meno rispetto all’anno scorso”. Anche il Consigliere dell’Udc C.Elmo interveniva in modo netto e dichiarava: “Votiamo la ricapitalizzazione della società per spirito di maggioranza, anche se in questi giorni non ho visto un impegno dovuto profuso da parte dei dipendenti della Misia, né una debita discussione pre-Consiglio comunale tra i Consiglieri stessi. Una società priva di un piano di industrializzazione triennale, che garantisca sopravvivenza alla stessa e di cui ora saniamo il pregresso, senza avere garanzie per il prossimo futuro. Queste sono le perplessità dell’UDC, che vuole salvaguardare i posti di lavoro, ma che vuole un reale rilancio della Misia. Anche se la ricapitalizzazione rischia di dare fiducia a chi, fino ad oggi, facendo parte del Consiglio di Amministrazione di Misia, ha fallito, portando la società ad avere ingenti debiti”.

J.F.

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