Edizione integrale del 22 maggio 2023

Clicca qui per scaricare l’edizione integrale del 22 maggio 2023
LEGGI TUTTO »Sorgenti del Riullo e radioattività: un’oasi territoriale o una nuova Chernobyl?

E’, di questi giorni, un dibattito sviluppatosi soprattutto attraverso i social, circa la presunta presenza di rilievi di radioattività registrati con strumenti propri da un privato cittadino, Tony Petrella, in località Calabricito, dove una volta insisteva il bosco di Acerra, nei pressi delle sorgenti del Riullo. Sorgenti che, per qualche anno, “sparirono dalla circolazione” e che confinano anche con il casertano. In verità Petrella, in qualità di presidente del comitato “Volontari per Francesco”, aveva già trasmesso la copia dell’esposto-denuncia, in data 20.02.2017, all’allora sindaco Lettieri e che aveva presentato ai Carabinieri Forestali di Napoli avente ad oggetto, per l’appunto, un rilevamento di dati anomali di radioattività presso le suddette sorgenti. Esposto di cui il Tribunale di Nola decretò l’archiviazione, dichiarandosi non competente sul fatto. Intanto il denunciante precisa, di non aver mai avuto riscontro da parte dell’ex fascia tricolore. Ma quand’è, che torna alla ribalta questa vicenda? Poche ore dopo, che l’attuale presidente del Consiglio comunale informa la cittadinanza, che “i dipendenti comunali sono a lavoro, per rendere questi spazi massimamente fruibili, con l’acqua delle sorgenti che sgorga di nuovo. In tal modo presto i ragazzi acerrani saranno in gita proprio in quest’oasi”. Ed aggiunge che “un militare, nel 2014, affetto da psioriasi, fece dei bagni termali alle Sorgenti del Riullo, ottenendone uno straordinario risultato. Ora, sapendo che le sorgenti sono riaffiorate, ha continuato i bagni alle Sorgenti, come documentato da foto e video”. E già qualcuno, nel definirle un bene inestimabile, ipotizza che lì potranno rinascere le terme romane. Ovviamente il luogo va curato, anche per far sì, che l’acqua defluisca liberamente negli alvei. Apriti cielo!! Petrella, evidentemente supportato da dati inconfutabili, si rivolge a tutte le scuole ed esorta i ragazzi, che volessero accettare l’invito di Lettieri, a trascorrere delle ore liete al Riullo, “di chiedergli, se se la sente di assumersi la responsabilità di mandarli lì, col rischio di beccarsi una leucemia”. E di farsi garantire, che “la presenza di alti valori di radioattività non nuocciano alla salute e non espongano i ragazzi al rischio di contrarre leucemia”. E poi ammonisce gli ambientalisti di Acerra, “a non rendersi responsabili delle conseguenze, che possono scaturire dalla propaganda a favore del Riullo, sede di alti valori di radioattività”. Allora i punti fermi sono: la presenza, in quell’area,…
LEGGI TUTTO »Troppe le strade infestate dalle erbacce non diserbate dal personale della “Tekra”

Sono molte, troppe le strade del territorio comunale, dove abbondano le erbacce, che oltre a ledere il decoro cittadino, divengono anche un ricettacolo dei rifiuti. E, paradossalmente, mentre l’Amministrazione comunale si sta impegnando nell’area delle sorgenti del Riullo, dov’è riscomparsa l’acqua, per rendere quegli spazi massimamente fruibili, in città i marciapiedi ed i bordi delle strade sono infestati dal “selvatico verde”, dannoso soprattutto per chi soffre di forme di allergia. Ma occorre ricordare, che tra i servizi che deve garantire la Tekra, ossia la società che svolge, dal I febbraio 2017, il servizio cittadino di igiene urbana per conto del Comune, c’è anche quello del diserbo stradale, ossia l’eliminazione delle erbe lungo strade, marciapiedi a pavimentazione permanente e piazze, incluse le fasce di pertinenza relative ai bordi di strade e marciapiedi, con esclusione dei fossi, delle cunette, dei giardini e delle zone verdi in genere. La stessa Relazione Tecnico Illustrativa della società precisa, che “non saranno utilizzati prodotti chimici, se non preventivamente autorizzati dalla competente Autorità Sanitaria e che la frequenza degli interventi sarà pianificata in base alle necessità, al fine di evitare che le essenze spontanee possano arrecare danno a manufatti e, in particolare, che deturpino l’impatto visivo e riducano il decoro urbano. L’estirpazione avverrà sia mediante asportazione meccanica (manuale e con l’ausilio di strumenti quali tagliaerbe e decespugliatori) sia mediante diserbo chimico, da attuarsi in giornate caratterizzate da assenza di vento…”. Inoltre la suddetta Relazione chiarisce, che “si garantisce una frequenza di esecuzione di 6 interventi all’anno, di cui quattro nel periodo aprile-settembre e due nel periodo ottobre-marzo”. Interventi che rientrano tra le offerte migliorative della società. Ebbene al diserbo delle erbacce hanno provveduto sempre i dipendenti comunali in forza alla squadretta Manutenzione. Le cui risorse umane sono così distolte da altri compiti, come quello della manutenzione del verde pubblico, sempre più rara. Una violazione favorita dal mancato o scarso controllo, da parte di chi a ciò è deputato. E visto che i dipendenti del Comune addetti al servizio di decespugliamento avranno annotato sulle apposite schede le zone, in cui hanno operato, non è da escludere che il Dirigente competente addebiti all’impresa saleritana gli interventi effettuati dal personale dell’Ente. O provveda a sanzionare la stessa, per non aver rispettato il Capitolato d’Appalto. Joseph Fontano
LEGGI TUTTO »Vaccini, così hanno bloccato le indagini sulle tante morti sospette

Riflettori ancora puntati sui vaccini ed i suoi effetti avversi. Dopo che la rappresentante della Pfizer aveva riferito dinanzi al Parlamento Europeo, che mai la società produttrice dei vaccini aveva garantito la non trasmissibilità del virus da un soggetto vaccinato all’altro e viceversa, durante un’altra puntata della nota trasmissione “Fuori dal Coro”, condotta da Mario Giordano emergeva, che dietro al muro dell’omertà si nascondono anche le morti improvvise, verificatesi dopo l’inoculazione del vaccino. Ma il silenzio degli innocenti chiede di conoscere la verità. Questa volta protagonisti assoluti della puntata dell’11.04.2023 sono i documenti mostrati dal conduttore, mentre c’è chi voleva nasconderli. Ma occorre cercare la verità, nel rispetto di chi ha perso i propri cari, di chi soffre ed ha sofferto. Ed allora viene ricordato Stefano Paternò, un giovane militare della Marina di Augusta, vaccinato l’8 marzo del 2021 e che muore dinanzi a sua moglie il giorno successivo. Un Tribunale stabilirà la causa diretta, ossia che l’uomo è deceduto a causa dell’inoculazione del vaccino Astrazeneca. Il Direttore generale dell’Aifa, l’Agenzia Nazionale del Farmaco, Nicola Magrini, che faceva capo direttamente al Ministro della Sanità Roberto Speranza, blocca le autopsie. L’Aifa però ha l’obbligo di accertare le cause della morte, soprattutto se è dipesa da un vaccino. Ed invece il 18 marzo, quando la richiesta di effettuare l’autopsia è già pronta per la firma, unitamente ad altre quattro, tali richieste non partiranno mai. Ed il 12 agosto del 2021 i suoi collaboratori confermano, che Magrini ha bloccato le richieste. Non sappiamo il perché. Ma in quel periodo l’Aifa ha avuto diverse pressioni da Astrazeneca, società che ha prodotto il vaccino, che ha ucciso Paternò. “Se non si fosse vaccinato, era ancora vivo” – racconta la moglie. Eppure è la stessa Aifa a riferire alla Procura, che tra i suoi compiti c’è quello di effettuare la farmacovigilanza e quindi la necessità di eseguire autopsie, per scoprire le reazioni avverse segnalate al vaccino Astrazeneca. Perché l’agenzia rinuncia a conoscere dati indispensabili, con i quali salvare centinaia di vite umane? Un altro documento interno all’Aifa è del 13.02.2021, un mese prima che il militare si vaccinasse. L’Aifa sa, che ci sono stati casi simili ed ha molti dubbi sull’efficacia del vaccino. Ma perché l’Aifa, che dovrebbe vigilare sulla nostra salute, manda gli…
LEGGI TUTTO »Investe un minorenne e scappa durante la festa per lo scudetto del Napoli

Giovedì 4 maggio non riservava solo momenti di felicità ad Acerra, a seguito della matematica conquista dello scudetto da parte del Napoli e relativi festeggiamenti (con tanto di violazioni di leggi e normative), ma anche qualche dispiacere. Come quello arrecato alla famiglia del minorenne investito da uno scooter durante i suddetti festeggiamenti. Cori, abbracci e bandiere invadevano, infatti, le strade del centro e della periferia, per l’intera notte. Caroselli di auto che, all’improvviso, si fermavano, bloccando il traffico, di scooter con a bordo anche tre passeggeri rigorosamente senza casco, botti e fuochi d’artificio esplosi in violazione dell’Ordinanza sindacale ed altro ancora. Tutti erano intenti a fare festa anche in via Castaldo, ma poi la goliardia lasciava il posto alle urla di un ragazzo. Un passante notava un ragazzo di 17 anni a terra dolorante e, immediatamente, lo accompagnava al Pronto Soccorso della clinica Villa dei Fiori. Secondo la ricostruzione, il giovane era in strada, a festeggiare la vittoria della sua squadra del cuore, quando veniva tramortito da uno scooter, che poi si dava alla fuga. Una volta allertati, sul posto giungevano gli agenti del locale Commissariato di Polizia, che rinvenivano alcuni pezzi di un Piaggio sparsi sul marciapiede. L’attività investigativa dei poliziotti proseguiva anche nei giorni successivi, con la visione delle immagini degli impianti di videosorveglianza presenti in zona, con l’intento di dare un volto ed un’identità all’investitore e per fare luce sull’intero sull’episodio. Ed era sempre un motorino, il protagonista di un altro episodio di cronaca avvenuto nel rione Gescal. Intorno alle 12:00, infatti, due ragazzi si sarebbero incrociati ‘per caso’ all’esterno di un bar di via Deledda. Ne sarebbe nata una lite per un vecchio rancore ed un inseguimento a piedi fino ai terreni circostanti. Uno dei contendenti, poi, di ritorno, avrebbe dato alle fiamme il motorino del rivale. Tra l’altro si era parlato anche di colpi di arma da fuoco esplosi (anche se tale notizia non trovava conferme, visto che non venivano rinvenuti bossoli). Sull’episodio avviavano le indagini i Carabinieri.
LEGGI TUTTO »Auto finisce di notte contro un cancello e lo danneggia. Aggredito il proprietario dell’immobile

Notte da incubo per un cittadino del posto di 51 anni, aggredito e vessato da due balordi. Poi l’intervento della Polizia. L’episodio si verificava nei giorni scorsi alle 2:00 circa di notte in una strada non lontano dal centro storico. Volendo sommariamente ricostruire la vicenda due giovani, residenti a Napoli ma che, per ragioni ancora sconosciute, si trovavano ad Acerra, stavano percorrendo a bordo di una Renault l’arteria stradale quando all’improvviso, forse per l’asfalto reso viscido dalla pioggia ed anche per l’eccessiva velocità, finivano nel cancello carraio di un’abitazione. A seguito del terribile impatto nessuno dei due riportava conseguenze fisiche, ma erano evidenti e significativi i danni arrecati alla struttura in ferro ed alla vettura, che non riusciva più a ripartire. Svegliato di soprassalto dal boato provocato dallo schianto, il proprietario dell’immobile usciva all’esterno, per sincerarsi delle condizioni dei due e per rendersi conto, di cosa fosse accaduto. Naturalmente, dopo essersi accertato che i due stavano bene, si faceva riferimento anche ai danni provocati al cancello. Parole che provocavano un’ingiustificata e violenta reazione dei due balordi i quali, forse non nel pieno della loro ‘lucidità’, iniziavano ad inveire con calci e pugni contro il malcapitato, che riportava alcune escoriazioni, “colpevole” solo di voler constatare i danni arrecati e di comprendere la dinamica del sinistro. La pioggia battente di certo non favoriva un clima sereno tra la persona aggredita e i due aggressori, adirati e molto agitati per i danni subiti dall’auto. Solo l’intervento di un passante, a questo punto, impediva che la situazione degenerasse. Una volta rientrato in casa l’uomo, ancora sotto choc, allertava le Forze dell’Ordine, per richiederne l’intervento. Pochi minuti e sul posto giungevano gli agenti del locale Commissariato di Polizia, che identificavano i due, procedendo anche a prendere atto dei danni arrecati e a sincerarsi delle condizioni della persona aggredita. Nelle ore successive il 51enne avrebbe poi formalizzato la denuncia presso il Commissariato cittadino.
LEGGI TUTTO »Riceviamo e pubblichiamo

Denunciare alle Forze dell’Ordine: un atto fondamentale per la tutela della legalità. In un sistema democratico, la sicurezza è un diritto fondamentale di ogni cittadino. In queste ultime decadi, purtroppo, si è assistito ad un aumento esponenziale delle attività di microcriminalità in tutta Italia (basta, guardare i notiziari), che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini in modo sempre più drammatico. Ciò può tradursi in un senso d’insicurezza, che pervade le città e compromette la qualità della vita delle persone. Purtroppo anche nella nostra città, seppur in tono fortemente minore, si sono verificati degli atti di microcriminalità. Questo è un problema che va affrontato con determinazione, consapevolezza e concretezza. Solo adottando un insieme di misure integrate ed efficaci, può essere possibile invertire la tendenza attuale e garantire ai cittadini la sicurezza, di cui hanno bisogno. Un primo passo importante è quello di sporgere sempre denuncia, perché è un atto fondamentale per la tutela dei cittadini e della legalità. Purtroppo però, molti di noi spesso evitano di farlo, magari per paura di rappresaglie, per difficoltà nell’individuare il reato o per semplice disinteresse, sussurrando “ca facc a fà”. In realtà sporgere denuncia rappresenta un dovere civico, a cui tutti dovrebbero adempiere. Solo segnalando alle autorità competenti eventuali comportamenti illeciti, otterremo più disponibilità di volanti delle forze dell’ordine sul territorio, per contrastare il dilagare di fenomeni criminosi quali lo spaccio di sostanze stupefacenti, i furti, gli scippi, la violenza domestica ed il bullismo, solo per citarne alcuni. Alla base di ciò bisogna anche fare chiarezza sul ruolo della Polizia Municipale nella nostra città. Evidentemente c’è chi ci marcia su questo delicato argomento e volutamente finge di non sapere, che il personale della Polizia Locale non ha la delega, ad occuparsi della pubblica sicurezza. (Riservata in Italia all’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato ed alla Guardia di Finanza). Inoltre è essenziale creare sinergia tra le forze dell’ordine ed il tessuto sociale della città. Noi di Forza Italia siamo disponibili a collaborare con le associazioni di quartiere e di promozione sociale, le scuole, le organizzazioni culturali, artistiche, per rafforzare il legame tra cittadini e forze dell’ordine, favorendo un miglior controllo del territorio e la prevenzione del crimine e della criminalità comune. Al netto della funzione di prevenzione garantita dagli impianti di videosorveglianza…
LEGGI TUTTO »Nasce il Comitato Cittadini Attivi

I nostri giovani, volendola dire alla Z.Bauman, sono la generazione meglio equipaggiata tecnologicamente di tutta la storia dell’umanità, ma anche la generazione afflitta, come nessun’altra, da sensazioni d’insicurezza e d’impotenza. Ma mentre i ragazzi tendono a comprendere, ciò che si aveva davanti, solo quando lo hanno lasciato alle spalle i genitori, con il “vantaggio” di qualche anno in più, molto spesso si muovono in anticipo: in anticipo rispetto ad una tragedia o a un danno irreparabile. Così nasce il Comitato Cittadini Attivi, un gruppo di genitori, associazioni, istituzioni ecclesiastiche, “appendici” diverse di una stessa comunità che, nella propria eterogeneità, ha assunto ben presto le sembianze di un solo “corpo”: una vera e propria barriera, con l’obiettivo di arginare una criminalità sempre più dilagante ai danni dei più giovani in città. Un corpo che ha visto in “testa” l’Avv. Paola Montesarchio, che ha mosso i primi “passi” a seguito della violenta aggressione subita dal giovane Fabrizio, aggredito il 26 marzo 2023 da una delle cosiddette baby gang. Aggressione denunciata dal padre alle Forze dell’Ordine ed attraverso i social. Il comitato, che può contare sul prezioso apporto di don Stefano Maisto aveva, in fase ancora di strutturazione, chiesto ed ottenuto un colloquio con il Sindaco Tito d’Errico il 7 aprile e, a poco meno di un mese, aveva scritto al Prefetto, per denunciare l’escalation di violenza che, da circa un anno, dilagava in città. Missiva alla cui stesura e sottoscrizione aveva partecipato il Vescovo Antonio Di Donna, da sempre sensibile alle problematiche giovanili ed ambientali della città. Chiosando con le parole, di chi sa ben utilizzarle, per interpretare anche le situazioni più impalpabili: “Non esiste il giusto e l’esempio” – anche se questo comitato, così come la maggioranza dei cittadini di Acerra, può avanzare forse la pretesa di essere costituito da persone, che non si girano dall’altra parte – “esiste l’amore finché dura” -. E l’amore per i ragazzi di questa città di sicuro spingerà verso nuove iniziative – “e la città finché non crolla” -. E per quest’ultima eventualità non si può che sperare nell’intervento delle istituzioni. Il comitato si costituirà ufficialmente il giorno 23 maggio 2023 presso il salone della parrocchia “Sant’Alfonso Maria Dè Liguori”. Maria Calabria
LEGGI TUTTO »Vanno rimosse le scritte sui muri che recano danni all’immagine ed al decoro urbano

Già nei mesi scorsi ci occupammo di un grave fenomeno, figlio dell’inciviltà e della barbarie dei nostri tempi, ossia delle tante scritte, realizzate quasi sempre da ignoti, che imbrattano le mura cittadine e quelle delle strutture pubbliche. E ricordammo che, tra le offerte migliorative presentate dalla società Tekra, che svolge per conto del Comune, dal I febbraio 2017, il servizio cittadino di igiene urbana e come si evince a pagina 98 della Relazione Tecnica Illustrativa, c’è quella della cancellazione delle scritte abusive. “Le scritte sui muri sono sempre di più un problema estetico e di vero decoro urbano – si legge nella Relazione – nonché di offese, quando diventano poi ingiuriose a personaggi più o meno famosi. Tale inconveniente negli anni è cresciuto, grazie anche alla moda che proviene dagli Usa dei cosiddetti writers”. Adesso, stare qui a fare l’elenco delle aree del territorio comunale, nelle quali è possibile rinvenire tali scritte, realizzate con vernici di vario colore, richiederebbe pagine suppletive del giornale. Ma ci sembra quantomeno doveroso evidenziare le scritte, che imbrattano i marmi e le mura di piazza Falcone e Borsellino, che è un’area pedonale non videosorvegliata, i cui lavori di riqualificazione costarono ben 750 mila euro e che reca sempre i segni degli episodi di vandalismo perpetrati ai suoi danni; il muro del campo da tennis, le mura del I Circolo didattico e, addirittura, le stesse mura di cinta della Casa comunale!! Anche lì dove una volta era allocato l’Ufficio denominato Eco Sportello, poi “esiliato” presso l’isola ecologica Frassitelli. Quindi siamo a documentarvi di nuovo di una situazione, che testimonia l’ennesimo servizio annunciato e non reso dalla suddetta società salernitana. Con l’auspicio che l’organo preposto a controllare il servizio reso dalla società di Angri, ossia il Comando di Polizia Municipale, abbia relazionato in merito. Società di recente sanzionata per un importo pari a 6600,00 euro (Determina dirigenziale n.582/2023), cosi come proposto dal Direttore Esecutivo del Contratto, per mancato funzionamento del sistema GPS e, dunque, per mancata trasmissione dei dati ed informazioni richieste in forma scritta. Anzi, nell’atto amministrativo si legge pure che, “a distanza di cinque giorni dalla citata comunicazione, i problemi tecnici della piattaforma non erano stati ancora risolti, denotando un atteggiamento negligente nei confronti della Stazione Appaltante…”. E’ vero che i latini dicevano,…
LEGGI TUTTO »Verbale “manomesso”, il Sindaco ha risposto all’istanza dei consiglieri di minoranza

Agli articoli pubblicati da un quotidiano in data 9.04.2023; 17.04.2023 e 25.04.2023, relativi alla vicenda della presunta irregolarità commessa da un giovane agente del locale Comando della Polizia Municipale, che avrebbe “modificato” un verbale di contravvenzione su richiesta di un soggetto terzo, favorendo il destinatario del provvedimento amministrativo, arrecando così un danno erariale alle casse comunali e di cui abbiamo riferito sugli scorsi numeri, il caso trovava seguito sullo stesso quotidiano, datato 12.05.2023. Ovviamente già avevamo riferito che era al via, com’era nell’aria da giorni, il procedimento disciplinare in capo all’agente della Polizia Locale che ‘avrebbe’ manomesso, su commissione di un politico acerrano, una contravvenzione, cambiando l’articolo contestato da ‘mancata revisione periodica’ a semplice divieto di sosta. A formare la Commissione (come da Determina dirigenziale n.516 del 24.04.2023) sono stati indicati il Comandante della Polizia Locale Felice D’Andrea, il suo collega Giuseppe Gargano (in qualità di presidente) e l’Ing.Giovanni Soria, Dirigente alle Risorse Umane. Ecco di seguito il testo. “Sulla vicenda del Vigile Urbano finito sotto inchiesta, per aver ‘taroccato’ un verbale, il sindaco Tito d’Errico ‘interrogato’ dai consiglieri di minoranza, che chiedevano di sapere, se vi fossero, all’epoca dei fatti, amministratori in carica parenti o affini fino al quarto grado, fa spallucce. Invece di dire la verità – esordiva l’articolo – in virtù del suo giuramento a rispettare e a far rispettare le leggi, risponde: “Per quanto emerge dagli atti del Comando di Polizia Municipale, non si è in grado di riferire, se tra gli amministratori in carica oggi o all’epoca dei fatti contestati ci siano parenti o affini al quarto grado”. La verità è altra, ben nota sia al primo cittadino che al Comandante dei caschi bianchi. Se interrogato nello specifico, avrebbe certamente riferito, che l’agente indagato (per il quale comunque vige la presunzione d’innocenza, fino a sentenza definitiva passata in giudicato) è il figlio della sorella di un assessore in carica. La verità non piace proprio a nessuno. La cultura della legalità non è uno slogan, non è un proclamo, ma è una cultura. I valori della legalità e della giustizia ci sono o non ci sono. Scontato che la risposta del sindaco d’Errico – proseguiva l’articolo – che cerca le porte girevoli, per togliersi dagli impicci, è destinata ad essere trasmessa alla Procura nolana,…
LEGGI TUTTO »