Edizione integrale del 29 marzo 2023

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LEGGI TUTTO »Il Centro ‘Arcobaleno’ compie 30 anni. Una realtà importante per i diversamente abili

Si svolgeva lo scorso 17 marzo nella Biblioteca diocesana in occasione del trentesimo anno di attività del “Centro Arcobaleno”, un convegno dal titolo: “30 anni di «emozioni» e di «condivisioni”, per festeggiare il 30° compleanno della Cooperativa sociale sita a via Volturno, da sempre una “famiglia” per i più fragili della nostra città. A ripercorrere la storia di quest’«opera segno» della Caritas, la cui nascita risale al 1993 grazie all’impegno di alcuni volontari in attività ludico-ricreative rivolte ai diversamente abili, erano il Sindaco Tito d’Errico, monsignor Giancarlo Petrella, l’ex senatore Francesco Urraro, la Prof.ssa Alessandra Romano ed il Vescovo Antonio Di Donna. Moderatore dell’evento era il giornalista Antonio Pintauro. Ad aprire il convegno era don Giancarlo, il quale diceva: “Oggi torno indietro negli anni, a quando presso la Sant’Alfonso giungevano gli attuali ospiti della cooperativa, perché era una delle poche parrocchie prive di barriere architettoniche. Lì sono nate esperienze umane e lavorative, con l’avvio di laboratori artigianali propedeutici all’inserimento nel mondo del lavoro. Momenti importanti, che hanno fatto sentire meno sole le famiglie, che spesso si chiudevano in se stesse. Ora quei ragazzi sono cresciuti e sono stati seguiti dalla cooperativa Arcobaleno, che ha dato vita a numerose iniziative, che hanno coinvolto i ragazzi nel corso di questi anni (in proposito veniva trasmesso un filmato relativo a tali iniziative ndr). Interagendo anche con la Caritas diocesana ed altri Enti, ha aperto orizzonti nuovi e positivi ai diversamente abili. Un applauso dunque va a chi conduce da 30 anni questa struttura, ossia ai coniugi Raffaele Turco e Giovanna Lufino”. Dal canto suo il primo cittadino diceva: “Porto il saluto mio e dell’intera all’Amministrazione. Il tema è quello della disabilità ed io stesso, come Assessore alle Politiche Sociali, constatai il clima di familiarità che si venne a creare e che tutt’ora c’è nella cooperativa, che resta un punto di riferimento importante per la nostra comunità. Parliamo di giovani, che vanno visti in un’ottica complessiva e non solo come diversamente abili. Come Comune – aggiungeva il Sindaco – abbiamo affidato al centro Arcobaleno sette ragazzi, che vanno seguiti costantemente e peculiarmente, come fa il centro diurno della Caritas”. Più tecnico l’intervento di Urraro il quale sottolineava, che “è importante il progetto di vita inclusivo ed educativo, che la Diocesi e la…
LEGGI TUTTO »Il Sindaco ha relazionato in Consiglio comunale sul Piano Urbanistico comunale

Si teneva lo scorso 28 marzo il Consiglio comunale che aveva, tra i punti all’ordine del giorno, “il Piano Urbanistico comunale (Puc). Stato del procedimento e relazione del Sindaco”. Un Piano che, com’è noto, dopo 14 anni, ancora attende di vedere la luce, durante i quali sono stati spesi oltre 330 mila euro e che, il 30 settembre 2021, era stato riadottato con Delibera di Giunta n.168 da parte dell’esecutivo targato Lettieri (sempre assente nelle riunioni di Giunta) dopo la bocciatura, di fatto, in data 27.12.2019, da parte della Città Metropolitana e con cui far scattare le norme di salvaguardia. Città Metropolitana di Napoli che si espresse il 13 aprile 2022, attraverso la Determina dirigenziale n.2790, bocciando di nuovo il Piano. “La proposta di PUC del Comune di Acerra non è coerente con le strategie a scala sovracomunale” – si leggeva, tra l’altro, nell’atto amministrativo, ripetendo la stessa motivazione addotta circa tre anni fa. Una vera e propria doccia fredda per l’amministrazione uscente. Lo strumento urbanistico proposto, quindi, è sovradimensionato e comporta un ingiustificato consumo di suolo, per costruire nuovi alloggi residenziali (2382). Inoltre è errato sia il dimensionamento delle aree produttive, che di quelle destinate a servizi per i cittadini. Ne deriva che Acerra non è stata dotata di una nuova pianificazione urbanistica che, prioritariamente, puntasse a riqualificare, ristrutturare e rigenerare il tessuto edilizio esistente ed il centro storico, invece di prevedere nuove zone di espansione edilizia con migliaia di nuovi alloggi. Inoltre alcune forze politiche eccepirono, che “il Puc non ha mai previsto un’area, su cui realizzare il nuovo stadio comunale; ha previsto l’abbattimento della scuola dell’infanzia “Montessori”, per realizzare un parcheggio e che lo strumento urbanistico è stato deciso in assenza di un ampio e partecipato confronto tra forze politiche, realtà sociali e mondo delle professioni. E che è stato deciso nel silenzio assordante e nella distrazione più totale dell’assessore delegato”. Qualche altra forza politica di opposizione rilevò che “la Giunta comunale ha insistito nel pianificare, proponendo una crescita urbanistica assolutamente insostenibile e sovradimensionata rispetto alle previsioni statistiche, con un consumo di suolo anche nelle aree agricole. E si chiedeva, quanto il ritardo nell’approvazione del PUC incida ora sulla concreta utilizzabilità da parte del Comune dei fondi PNRR”. Ad aprire la discussione in aula sul…
LEGGI TUTTO »Il Sindaco: “Sull’eventuale approvazione del PUC si stanno valutando al momento i rischi connessi”.

Nel proseguire nella sua relazione composta da sei pagine sul Piano Urbanistico comunale, illustrata all’aula martedì 28 marzo durante il Consiglio comunale, il Sindaco Tito d’Errico, tra l’altro, aggiungeva: “La Città Metropolitana eccepisce sulla localizzazione dei nuovi insediamenti residenziali, produttivi e terziari, lamentando che questi occupino le aree agricole individuate dal disegno di PTC (aree agricole periurbane, ordinarie e di particolare rilevanza) e non le aree all’uopo segnalate dallo stesso disegno (insediamento urbano prevalentemente consolidato ed aree di consolidamento urbanistico e riqualificazione ambientale). Va però segnalato, che il disegno delle zone del PTC, di cui fa riferimento l’osservazione, risale a 25 anni fa e non tiene conto della reale occupazione di territorio della città. Infatti il Comune, mediante diverse osservazioni, ha fatto notare, che le stesse aree già urbanizzate rientrano nelle aree, che il PTC segnala come agricole. In effetti la mancata corrispondenza con il disegno del PTC deriva dal mancato aggiornamento dello stesso. Lo stesso organo sovracomunale segnala il fatto, che nelle zone B7 e B8 per i lotti oggetto di lottizzazioni abusive o dove gli edifici abusivi non sono condonabili, questi devono essere oggetto di ‘diversa zonizzazione’ e che l’inclusione in una nuova zona B non costituisce sanatoria o condizione di sanabilità di opere abusivamente realizzate. Il Puc ha in realtà operato tale distinzione – precisava la fascia tricolore – perchè ha individuato le zone B7 e B8, nelle quali la suddivisione fra edifici legittimi o legittimati tramite sanatoria è di tipo normativo. Nessuna sanatoria o condizione di sanabilità di opere realizzate abusivamente avviene con il Puc”. Il primo cittadino ricordava anche, che Città Metropolitana ha eccepito il fatto, che sia stata riportata una fascia di rispetto cimiteriale inferiore a quella stabilita per legge e che vadano eliminate le previsioni di zona C2, che rientrano all’interno di detta perimetrazione. Nel rappresentare la situazione attuale, il Sindaco concludeva, dicendo: “L’art.3 del Reg.n.5/2011 stabilisce, che il Piano adottato, acquisiti i pareri obbligatori, è trasmesso al competente organo consiliare che lo approva, tenendo conto di eventuali osservazioni accoglibili, comprese quelle dell’Amministrazione provinciale o regionale e dei pareri e degli atti, o lo restituisce alla Giunta per la rielaborazione, nel termine perentorio di 60 giorni dal ricevimento degli atti al Consiglio comunale a pena di decadenza del Piano adottato. Si…
LEGGI TUTTO »Laudando: “Per Piatto il Puc era buono, finchè non comprese, che non era lui il candidato Sindaco”.

A replicare duramente al Consigliere di opposizione Andrea Piatto, a seguito del suo intervento sul Piano Urbanistico comunale, così come illustrato in Consiglio comunale dal Sindaco d’Errico, era il Consigliere Antonio Laudando, il quale diceva: “La storia del Puc risale ad almeno 40 anni fa ed ha conosciuto una fase importante anche con il sindaco Marletta, di cui Piatto era un Assessore. Poi abbiamo avuto il periodo del sindaco Esposito, il decennio Lettieri e, durante il suo secondo mandato in Giunta, a settembre 2021, è stato riadottato lo strumento urbanistico con la presenza dell’Assessore di riferimento di Piatto, che era Presidente del Consiglio comunale. Quando a marzo del 2022 Piatto comprese – incalzava Laudando – che non sarebbe stato lui il candidato sindaco alle ultime amministrative, allora cominciò a criticare il Puc. Io sostengo, invece, che è giusto e corretto, che il Sindaco faccia tutti i passaggi istituzionali previsti. Piatto parla nel Civico consesso di conflitti d’interesse e mente, sapendo di mentire. Inoltre si riferisce solo a parti dello strumento urbanistico e non lo tratta nella sua interezza. E lo fa perché chi ascolta, deve capire un’altra cosa. Avevo 17 anni, quando con gli amici di ‘Lista 30’ incontrammo l’allora sindaco Marletta, che ci parlò di programmazione del territorio. Fin da allora, a costo di perdere qualche consenso, sostenemmo che, in luogo dello stadio, andasse costruita una villa comunale, di cui Acerra era priva, di cui grandi e piccoli potessero usufruire. Una linea che abbiamo mantenuto fino ad oggi. Credo che questo semplice esempio di coerenza sia sufficiente. Ecco perché dobbiamo fare chiarezza, con coloro che ci ascoltano. Infatti il Piano Urbanistico va redatto nell’interesse dell’intera comunità, non solo di qualche persona, perché esso determina il futuro dell’intera città. Il Sindaco – aggiungeva il Consigliere – sta andando avanti molto spedito e la data del 31 dicembre prossimo evocata dal leader della minoranza non ci spaventa affatto. L’opposizione, come al solito, mira solo ad ostacolare il lavoro di chi amministra e si presenta sempre senza proposte”. Altro punto all’ordine del giorno era la proposta di deliberazione presentata dall’opposizione e relativa alla liquidazione rimborso ai datori di lavoro per permessi dei componenti di Giunta e Consiglio comunale. Proposta bocciata con 12 voti contrari ed 8 favorevoli. Secondo i proponenti…
LEGGI TUTTO »Al IV Circolo didattico inaugurata la “Scala della Legalità”

Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Annalisa Durante, Nicholas Green, Paolino Avella, Alberto Vallefuoco. Sono alcuni nomi di vittime innocenti delle mafie, che campeggiano sulla nuova ‘Scala della Legalità’ della scuola del IV Circolo didattico, sito a via Spiniello, inaugurata mercoledì 22 marzo dal Sindaco Tito d’Errico, che tagliava il nastro unitamente agli Assessori Milena Petrella e Milena Tanzillo ed alla Dirigente Rosanna Bianco, che aveva organizzato l’evento. Oltre ai nomi incisi sulle scale d’ingresso i bambini, in contemporanea con le altre piazze italiane, in adesione alla 28esima giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, leggevano poi un lungo elenco di nomi scritti su un lenzuolo bianco, affisso nei giorni precedenti davanti alla scuola. “Abbiamo inaugurato la ‘Scala della Legalità’ – spiegava il primo cittadino – dove sono impressi i nomi di uomini, donne e bambini, che hanno perso la vita a causa di quel male assoluto chiamato camorra, mafia, ‘ndrangheta. La lettura da parte dei bambini dei nomi delle vittime innocenti della criminalità, in concomitanza con le altre manifestazioni programmate su tutto il territorio nazionale, è fondamentale, per fare in modo, che non venga mai abbassata la guardia rispetto ad un fenomeno, che ha subìto diversi colpi dallo Stato, ma che non è affatto debellato. Questo tipo di incontri infatti sono necessari, proprio per educare i cittadini del domani alla legalità ed al rispetto”.
LEGGI TUTTO »Le organizzazioni sindacali chiedono il ripristino dell’orario e la sicurezza sul luogo di lavoro

Era una nota a firma delle organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil, avente ad oggetto “La determinazione dell’orario e la sicurezza sul luogo di lavoro” ed indirizzata, in data 07.03.2023, al Prefetto di Napoli, al Sindaco Tito D’Errico, all’Asl di competenza, all’Ispettorato del Lavoro, ai Dirigenti comunali ed ai Capigruppo consiliari, a riaccendere i riflettori sul palazzo bianco di Viale della Democrazia. Dalla lettura della nota emergono le difficoltà dei dipendenti comunali, costretti a lavorare in situazioni di disagio dopo lo stravolgimento, senza preavviso, dell’orario di lavoro in tutte le ripartizioni dell’Ente e la scarsa sicurezza sul luogo, dove gli impiegati espletano le proprie mansioni. Una decisione presa, peraltro, in violazione dell’art.5 del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) del 16.11.2022 e senza consultare le organizzazioni sindacali. Alle quali sono pervenute numerose segnalazioni, perchè tale decisione è stata assunta senza una debita motivazione e al di fuori di qualsivoglia logica di efficientamento ed economicità dei servizi interessati da tali modifiche. A questo punto i sindacati chiedevano di ristabilire l’orario di lavoro così come ex ante l’unilaterale ed autonoma iniziativa intrapresa dai Dirigenti delle Ripartizioni interessate, rispettando le vigenti Delibere di Giunta ed i vari regolamenti circa l’orario di lavoro e di servizio dei dipendenti e di applicare le disposizioni del CCNL. Queste Organizzazioni sindacali – si legge nella nota trasmessa – invitano, alla luce di quanto in premessa, a mettere in atto opportune azioni, volte alla prevenzione ed alla tutela dei lavoratori, onde evitare l’insorgere nell’ambito lavorativo dei fenomeni di mobbing e di straining e sensibilizzare i Dirigenti ad intraprendere atteggiamenti tali, da non incorrere in fenomeni gravi, che possano direttamente o indirettamente arrecare danno alla salute dei lavoratori. Pertanto si ribadisce e si esige di adottare ogni iniziativa, volta ad eliminare le disparità di trattamento in essere tra i lavoratori, cosa ormai palese all’interno dell’ente, ritenendo inaccettabile ogni atto e comportamento, che si configuri come forma di ritorsione nei confronti dei subalterni, violando la normativa vigente. Si ricorda e si sottolinea – aggiunge la nota – che il datore di lavoro è tenuto ad adottare, nell’esercizio dell’attività amministrativa, le misure che secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza tecnica e la professionalità maturata, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”. La nota sindacale poneva…
LEGGI TUTTO »De Maria accusa Lettieri “di aver comprato i voti nello Spiniello”. La replica del Presidente del Consiglio

Altro punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale tenutosi lo scorso 28 marzo, era la proposta di deliberazione presentata dall’opposizione e che aveva ad oggetto “l’indagine esplorativa di mercato, finalizzata a ricevere manifestazione di interesse ai fini dell’eventuale acquisizione da parte del Comune, di terreni/fabbricati ubicati nel territorio comunale, da adibire a strutture scolastiche. Stato del procedimento. Relazione del Sindaco. Atto di indirizzo”. Proposta bocciata con 11 voti contrari ed 8 favorevoli. A relazionare sulla proposta di creazione di un polo scolastico era l’Assessore ai Lavori Pubblici Francesca La Montagna, la quale diceva: “In merito alla proposta di deliberazione va specificato, che è già previsto, da quest’Amministrazione, che un’eventuale localizzazione debba essere assolutamente coerente con gli strumenti urbanistici. Pertanto l’indirizzo che si vuole dare non risulta necessario. La scelta, poi, di avvalersi del supporto della Commissione per la verifica della congruità delle valutazioni tecnico-economiche estimative dell’Agenzia delle Entrate rientra nella discrezionalità amministrativa, in quanto nell’attuale quadro normativo è venuto meno con riferimento agli acquisti immobiliari degli Enti territoriali, l’obbligo di attestazione di congruità del prezzo di acquisto da parte dell’Agenzia del Demanio è cessato, a decorrere dal 2020. Infatti – proseguiva la professionista – la disciplina limitativa dell’autonomia negoziale degli Enti territoriali, declinata ai fini del contenimento della spesa pubblica sul crinale degli acquisti immobiliari, ha cessato di trovare applicazione, con la conseguenza che gli Enti territoriali possono acquistare beni, senza necessità di dimostrare il carattere indispensabile ed indilazionabile dell’acquisto, nonché la congruità del prezzo. Rimane sempre la necessità, che la sottoscrizione di tali contratti passivi avvenga nel rispetto dei principi di buon andamento e dell’equilibrio di bilancio”. L’Assessore specificava, che le manifestazioni di interesse pervenute sino ad ora sono in istruttoria. Ovviamente dall’opposizione si levavano critiche, sul fatto che il Puc prevede l’abbattimento della scuola Montessori; che si vuole allocare il Commissariato di Polizia nel I Circolo didattico e che un lotto di terreno, presentato come manifestazione d’interesse, si troverebbe molto distante dal centro urbano. Lo stesso Assessore, nel frattempo, alla questione di attualità posta dalla minoranza circa l’agitazione sindacale, che investe l’orario di lavoro e le condizioni di sicurezza dei dipendenti comunali (in precedenza il relativo documento), specificava che “c’è stato un incontro con i sindacati ed i dipendenti e che tutti gli atti adottati dai…
LEGGI TUTTO »Biscardi: “Il vaccino inoculato e sperimentato su 20 mila macachi. Che sono tutti morti”.

Di recente parlammo delle morti improvvise dimenticate da tutti di persone sane, ma che si erano sottoposte a vaccinazione, così come drammaticamente mostrato anche dalla nota trasmissione di Rete 4 ‘Fuori dal Coro’, diretta da Mario Giordano. Nessuno parla di quest’eccesso di mortalità tra quelli, che si sono vaccinati, di cui vengono mostrati nomi, volti ed età e che erano privi di patologie. Anche minorenni. Morti silenziose che si incrociano con verità nascoste e censurate. E tra le poche autopsie eseguite in modo superficiale e sbrigativo, non tese alla ricerca della proteina spike. i risultati degli studi, da cui emerge che la frequenza delle miocarditi tra i giovani vaccinati è molto elevata, con compromissione del sistema immunitario e le molte persone, che sono ormai ammalate e che non possono più lavorare, né curarsi, ecco l’intervista rilasciata dal dott.Domenico Biscardi e divulgata sui social. Un ricercatore internazionale di San Nicola La Strada, in provincia di Caserta, deceduto all’età di 50 anni per un infarto il 13 gennaio 2022. In quello stesso mese riferiva in un audio, che sarebbe andato alla “Corte Suprema europea” e che “le case farmaceutiche avrebbero dovuto pagare miliardi di euro”. Dopo il suo decesso, fra alcuni gruppi social contrari a questo vaccino (No vax è una definizione superficiale ed al limite del diffamatorio ndr), si diffuse l’idea del complotto, ossia che Biscardi era stato eliminato perché scomodo. Questi, alla giornalista che lo intervistava, a proposito dei vaccini, diceva: “Abbiamo uno studio effettuato su 20 mila macachi, sui quali è stato sperimentato il vaccino Rna. Uno studio che possono scaricare tutti e che è delle riviste Lancet e Vassili. Due studi liberi – esordiva Biscardi – che stavano in una sorta di darkness, una di quelle zone del web quasi inaccessibili e scaricato da un mio collega ed amico e che mi ha inviato. Vaccini già prodotti, studiati ed inoculati nei macachi 5 anni fa. Tant’è vero, che ci sono le foto delle Tac e che solo adesso sono state rese pubbliche. Quindi già sapevano tutto di questi vaccini: come funzionano, dove passano, in quali aree vanno a ristagnare, quali sono i tempi di permanenza ed i tempi di vita di questi poveri animali usati come cavie. Il tutto riportato su questi app start che qui…
LEGGI TUTTO »Vaccino: Il liquido dei flaconi diluito per avere più dosi. Inoculati anche vaccini scaduti!!

Riflettori ancora puntati sui vaccini ed i suoi effetti avversi. Dopo che la rappresentante della Pfizer aveva riferito dinanzi al Parlamento Europeo, che mai la società produttrice dei vaccini aveva garantito la non trasmissibilità del virus da un soggetto vaccinato all’altro e viceversa, durante la puntata del 7 marzo scorso della trasmissione “Fuori dal Coro”, condotta da Mario Giordano emergeva, che dietro al muro dell’omertà si nascondono anche le morti improvvise, verificatesi dopo l’inoculazione del vaccino. Ma il silenzio degli innocenti chiede di conoscere la verità e solo adesso si sta scoperchiando il vaso di Pandora. Sulle bugie sul Covid parla un’infermiera, che curava i malati di Covid; che mantiene l’anonimato; che non ha più svolto questo lavoro e che all’inviata di Rete 4 dice cose fortissime. “Era una situazione drammatica quella che ho vissuto” – esordisce la sanitaria. E cita i protocolli, che prevedevano paracetamolo e vigile attesa, che però avrebbero causato migliaia di morti in più. Questi sono i famosi trattamenti sintomatici. “Ho lavorato da inizio pandemia nei reparti di Covid in terapia intensiva e sub intensiva. I malati arrivavano già in condizioni gravissime e a casa erano stati curati per modo di dire. Appena arrivati – specifica l’infermiera – si cominciava a bombardarli con ogni tipo di farmaco come cortisone, eparina ed antibiotici. Perché queste cure non venivano iniziate prima? Gli anziani erano chiusi nelle stanze e noi che entravamo, dovevamo restarvi il meno possibile per il rischio di contagio. Loro intanto perdevano ogni contatto umano. Spesso venivano legati al letto mani e piedi e morivano così in solitudine. Ci sono stati anche dei momenti – aggiungeva l’intervistata – in cui sono stati somministrati degli antivirali su indicazioni ministeriali e si è visto che questi farmaci aggravavano ulteriormente la situazione delle persone. Ma le disposizioni erano che comunque dovevamo somministrali. E allora ho deciso di non somministrare il farmaco, sostituendolo magari con una soluzione fisiologica, per non creare ulteriore danno. E lo facevo ovviamente di nascosto. Per chi non poteva andare in terapia intensiva, quando il suo quadro clinico si aggravava, non si poteva fare altro, che accompagnarlo alla morte. Una sorta di eutanasia. Si attuava un protocollo che prevedeva morfina, sedativi e si lasciava che facessero il loro corso. Di queste persone così ne…
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